48. Riallacciare i rapporti

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Mi prende in braccio sostenendomi per le cosce, che io abilmente avvolgo intorno ai suoi fianchi.
Mi conduce nella sua camera e mi stende sul letto. Mi spoglia velocemente venerando il mio corpo e lasciando leggeri baci su tutta la mia pelle. Mi sfiora la pancia con le dita e un brivido pazzesco mi travolge, lui si accorge dell'effetto che mi sa fare solo lui mi rivolge un sorriso. Non è il suo solito sorriso limpido e sincero, è il suo sorriso malizioso e autoritario.
Mi bacia appassionatamente e poi si alza da me lasciandomi sola su quel letto troppo grande per una sola persona.
Si mette in piedi davanti al letto e si spoglia lentamente guardandomi negli occhi e sorridendo.
Quando ha finito di svestirsi si rimette sopra di me, e in un attimo mi penetra completamente.
Inizia quella sua danza dolce fino a quando tutt'e due esplodiamo in mille pezzi.
Lui scende da me e si posiziona al mio fianco, poi mi abbraccia con entrambe le mani e mi attira a sé dicendo: «Non mi stancherò mai di te.»
Io sorrido soddisfatta e rispondo: «Neanch'io.»
Per tutta risposta lui mi lascia piccoli baci sui capelli ed io qui, adesso, in questo preciso momento mi sento completa.
Lentamente inizio a scivolare nel sonno profondo e mi sembra di sentire Heden che sussurra: «Non mi lasciare»

***

Il sole non è ancora tramontato, ma nonostante ciò io sono già sveglia. Pronta per una nuova giornata.

Dopo l'intensa notte passata insieme a Heden mi sento un po' indolenzita, ma è un leggero dolore quasi piacevole che mi fa ricordare tutta la sua passione.

Lui è avvinghiato a me con braccia e piedi, mi scosto leggermente da lui che bofonchia qualcosa ma mi lascia scendere dal letto.

Mi sento molto attiva oggi...

Vado in bagno e mi cambio onde evitare che qualcuno degli ospiti mi veda in mutande e reggiseno.

Mi faccio una doccia, mi asciugo i capelli, mi metto un filo di trucco e poi mi vesto con un abitino color pesca senza spalline, in occasione di questa giornata meravigliosa.

Accendo le lucine dell'albero di natale ed inizio a cucinare il pranzo per otto persone.
Inforno diverse pietanze e preparo diversi antipasti.

Sono talmente presa da quello che sto facendo che, ad un certo punto, non mi accorgo che Heden è nella stanza e quando mi avvolge la vita con un braccio mi spavento.

«Oddio!» quasi grido e quando mi accorgo che è solo lui mi rilasso contro il suo petto e inalo il suo profumo. Adoro tutto di lui... persino il suo profumo.

Continuo a cucinare e ad un tratto lui mi chiede: «Posso darti una mano?»

Mi coglie completamente alla sprovvista, rimango sbalordita dalla sua richiesta ma acconsento con un sorrisetto sulle labbra.

Gli porgo delle mele da sbucciare e tagliare a fette, lui inizia a tagliare molto lentamente.
Troppo lentamente...

È concentrato come non mai e cerco di non guardarlo per non scoppiare a ridere, ma non riesco a trattenere un sorriso.

«Sei bellissima quando sorridi» dice distrattamente, più a se stesso che a me.

Il mio cuore batte molto più forte, lo sento nel petto, martellante per le parole che Heden mi ha detto.

«Grazie» dico imbarazzata e mordendomi il labbro con forza.

Spero di non diventare rossa...

Lui mi afferra talmente veloce che quasi non me ne accorgo e mi spinge delicatamente contro il muro.

La mia schiena è completamente a contatto con la parete della cucina, guardo in basso per non incrociare i suoi occhi e per cercare di non perdermi nei suoi bellissimi occhi.

Questione di scelteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora