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Riuscii a prendere il pullman per casa Gaskarth in tempo, arrivando venti minuti prima dell'incontro.
Suonai al citofono e subito mi aprí il ragazzo castano.

- Jane - mi sorrise, facendomi entrare.

- Scusi prof per l'anticipo, ma sono riuscita a prendere il pullman prima - spiegai, balbettando.

- Tranquilla - disse dolcemente - Dammi pure la giacca -.

Mi tolsi velocemente lo zaino, che poggiai vicino al divano e mi sfilai il giubbotto rosso.

- Questa volta non ho portato i pasticcini. - dissi imbarazzata - Però ho gli Snickers, ne vuole uno? - chiesi.

Ci pensò.
- Sí, grazie. Vorrei assaggiare questa cosa di cui ti sei perdutamente innamorata -.

Risi, arrossendo.
Gli porsi la barretta presa dallo zaino.
Ci accomodammo sul divano e lui diede il primo morso alla baretta.

- Ma é davvero buona! - esclamò, fissandomi.

Gli sorrisi.
- Abbiamo un'altra cosa in comune oltre alla musica -.

- Perché ti sei seduta cosí lontana? - mi guardó accigliato - Mica ti mangio -.

Mi avvicinai a lui, ma tenendo comunque una leggera distanza.

- Dimmi qualcosa di interessante - eliminò il silenzio che si era creato.

Sembrava un cucciolo di panda quando mangiava lo Snickers. Volevo strizzargli le guance che sembravano tanto morbide.

- Deve assolutamente provare il gelato dell' Haagendazs alla noce di Macadamia -.

Non so che altro avrei potuto inventarmi.

- Uh, sí! Una volta ho mangiato quello con il caramello salato. Era davvero buono... - disse, annuendo.

Continuai a sorridere, perché era davvero carino e mi metteva il buon umore. Sempre cosí gentile con tutti.

- Quello alla vaniglia é magnifico. L'ho fatto provare alla mia migliore amica e... - mi bloccai ricordandomi di quella sera nel locale irlandese.

- E... - mi spronò a continuare, guardandomi sorridente e leggermente confuso.

- Le é piaciuto - dissi imbarazzata, guardando il fuocherello.

- C'é qualcosa che non va? - chiese, spostandosi piú vicino a me.

- Uhm, no...? - dissi a disagio.

- Eppure sei rossa e hai cambiato sguardo -.

Non seppi cosa dire.

- Ma no, - risi nervosamente - é solo che... - inventai una scusa - devo andare in bagno. Sai, noi donne facciamo fatica a trattenere la pipí -.

Si accigliò.
- Il bagno é di sopra, in fondo al corridoio -.

Seguii le sue indicazioni e mi chiusi in bagno.
Mi sciaquai velocemente la faccia, cercando di riprendermi.

Appena uscii dal bagno sentii le voci di Raissa e Camille.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
Se avessi potuto, le avrei prese a sberle.

Mi fermai prima di scendere dalle scale, sentendo le due ragazze parlare con i professore.

- Ma non c'é Jane? - chiese Raissa.

- Sicuramente arriverà in ritardo perché ha perso il pullman - rispose Camille, con tono ovvio.

- In realtà... - iniziò Alex, ma Raissa lo fermò.

- No Alex, non dirmi che ci credi! - urlò scandalizzata.

Math's Hater || Alex GaskarthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora