Alex's Pov
- Perché ci hai fatti venire qua con tutta questa voglia di vederci? - chiese Jack, buttando la giacca sul divano - Ti mancavamo? -.
Lo guardai male, ma non ci diedi importanza.
- Alex, cosa succede? - domandò Rian, facendomi sedere sul divano.
Ero cosí triste.
Non volevo farla scappare e tanto meno non volevo dirle quelle cose.- É scappata via da me - dissi con occhi lucidi, guardando i miei amici. Mi sentivo in colpa.
- Cosa? Perché? - chiese Zack, in tono sorpreso. Ovviamente sapevano di chi stessi parlando
- Perché sono uno stronzo. - risposi sospirando e passandomi le mani sul viso - Le ho detto che é una schizzofrenica che ha bisogno di attenzioni -.
Silenzio tombale.
- Ma sei cretino?! - quasi urlò sconvolto Jack
- Alex, quella ragazza ti sbava dietro. - alzò il braccio puntandolo verso una direzione a caso - Perché diavolo... Come... - si rimise composto - Che cosa cazzo é successo? - chiese infine.Raccontai dall'inizio: da quando Jane era entrata in casa a quando, veloce come un fulmine scappò.
Appena lei sbatté la porta, continuai a fissare il punto in cui scomparve.
La casa era nel silenzio totale e io ero immobile.
Quando mi ripresi, bevvi tutta la birra e lanciai la bottiglia contro il muro davanti a me, facendo esplodere in mille pezzi verdi il vetro.Un completo coglione.
Mi presi i capelli fra le mani, tirandoli.
Un idiota.
Continuavo a fare casini e basta.- Alex, ora non ci pensare. Lunedí le chiederai scusa - disse Rian, tirandomi una pacca sulla spalla.
Io annuii, senza dire; troppo stanco, troppo solo al mondo.
Era solo Martedí e già non vedevo l'ora che finisse la settimana. Sbuffai, pensando che il giorno dopo avrei avuto i colloqui.Mi sdraiai sul divano e accesi la tv.
Passammo tutta la serata a guardare The Walking Dead, a bere e a stuzzicare qualcosa dalla mia dispensa.
Per lo meno avevo loro. Sorrisi.☺☺☺☺
Erano ormai le sette passate, quando cominciai a sistemare le mie cose, pronto per tornare a casa.
I colloqui erano terminati e la maggior parte dei genitori dei miei alunni erano passati.
Ovviamente tutti tranne quelli di Jane; e la cosa mi dispiacque abbastanza.Sentii bussare alla porta e sbuffai.
- Avanti! -.
Una signora anziana bassina e dai capelli bianchi entrò con la sua borsetta e il suo giaccone lungo nero.
- Salve - salutai, guardandola strano.
- Mi scusi per essere arrivata in ritardo, ma il pullman non é molto puntuale - mi sorrise. Un sorriso dolce, simile a quello di Jane.
- Stia tranquilla, si sieda pure - ero ancora confuso.
Lei si accomodò e mi fissò continuando a tenere il sorriso stampato sul volto.
- Dunque... - iniziai, tirando fuori il registro e il libretto dove segnavo chi era passato o meno - Lei é la mamma di... -.
Rise.
- Sono la nonna di Jane Darcy -.Spalancai gli occhi.
- Pensavo... - ero perso.Mi guardò un po' delusa.
- Speravo vivamente che con lei ne avesse parlato. Credevo cominciasse a fidarsi di lei, signor Gaskarth. - sorrise amaramente - Jane mi parla di lei come se fosse l'unico uomo sulla Terra. É cosí felice di aver capito qualcosa in matematica. - roteò gli occhi - Sono cosí fiera di lei. É cresciuta tanto sia emotivamente che mentalmente - mi sorrise.
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Math's Hater || Alex Gaskarth
RandomMatematica: odiata da tutti, capita da pochi. Lei non la sopportava, lui la insegnava.