10

106 9 1
                                    

Alex's Pov

- Perché ci hai fatti venire qua con tutta questa voglia di vederci? - chiese Jack, buttando la giacca sul divano - Ti mancavamo? -.

Lo guardai male, ma non ci diedi importanza.

- Alex, cosa succede? - domandò Rian, facendomi sedere sul divano.

Ero cosí triste.
Non volevo farla scappare e tanto meno non volevo dirle quelle cose.

- É scappata via da me - dissi con occhi lucidi, guardando i miei amici. Mi sentivo in colpa.

- Cosa? Perché? - chiese Zack, in tono sorpreso. Ovviamente sapevano di chi stessi parlando

- Perché sono uno stronzo. - risposi sospirando e passandomi le mani sul viso - Le ho detto che é una schizzofrenica che ha bisogno di attenzioni -.

Silenzio tombale.

- Ma sei cretino?! - quasi urlò sconvolto Jack
- Alex, quella ragazza ti sbava dietro. - alzò il braccio puntandolo verso una direzione a caso - Perché diavolo... Come... - si rimise composto - Che cosa cazzo é successo? - chiese infine.

Raccontai dall'inizio: da quando Jane era entrata in casa a quando, veloce come un fulmine scappò.

Appena lei sbatté la porta, continuai a fissare il punto in cui scomparve.
La casa era nel silenzio totale e io ero immobile.
Quando mi ripresi, bevvi tutta la birra e lanciai la bottiglia contro il muro davanti a me, facendo esplodere in mille pezzi verdi il vetro.

Un completo coglione.
Mi presi i capelli fra le mani, tirandoli.
Un idiota.
Continuavo a fare casini e basta.

- Alex, ora non ci pensare. Lunedí le chiederai scusa - disse Rian, tirandomi una pacca sulla spalla.

Io annuii, senza dire; troppo stanco, troppo solo al mondo.
Era solo Martedí e già non vedevo l'ora che finisse la settimana. Sbuffai, pensando che il giorno dopo avrei avuto i colloqui.

Mi sdraiai sul divano e accesi la tv.
Passammo tutta la serata a guardare The Walking Dead, a bere e a stuzzicare qualcosa dalla mia dispensa.
Per lo meno avevo loro. Sorrisi.

☺☺☺☺

Erano ormai le sette passate, quando cominciai a sistemare le mie cose, pronto per tornare a casa.

I colloqui erano terminati e la maggior parte dei genitori dei miei alunni erano passati.
Ovviamente tutti tranne quelli di Jane; e la cosa mi dispiacque abbastanza.

Sentii bussare alla porta e sbuffai.

- Avanti! -.

Una signora anziana bassina e dai capelli bianchi entrò con la sua borsetta e il suo giaccone lungo nero.

- Salve - salutai, guardandola strano.

- Mi scusi per essere arrivata in ritardo, ma il pullman non é molto puntuale - mi sorrise. Un sorriso dolce, simile a quello di Jane.

- Stia tranquilla, si sieda pure - ero ancora confuso.

Lei si accomodò e mi fissò continuando a tenere il sorriso stampato sul volto.

- Dunque... - iniziai, tirando fuori il registro e il libretto dove segnavo chi era passato o meno - Lei é la mamma di... -.

Rise.
- Sono la nonna di Jane Darcy -.

Spalancai gli occhi.
- Pensavo... - ero perso.

Mi guardò un po' delusa.
- Speravo vivamente che con lei ne avesse parlato. Credevo cominciasse a fidarsi di lei, signor Gaskarth. - sorrise amaramente - Jane mi parla di lei come se fosse l'unico uomo sulla Terra. É cosí felice di aver capito qualcosa in matematica. - roteò gli occhi - Sono cosí fiera di lei. É cresciuta tanto sia emotivamente che mentalmente - mi sorrise.

Math's Hater || Alex GaskarthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora