Ero appena uscita dal laboratorio di pasticceria, quando il mio telefono iniziò a vibrare per tutti i messaggi ricevuti.
Sbuffai, prendendo il cellulare dalla tasca e sbloccandolo.Risposi ad amira, che mi aveva dato il buongiorno, e lessi velocemente i messaggi dei vari gruppi.
Possibile che le persone non avessero nulla da fare oltre che a rompere le palle?Poi, risposi al numero sconosciuto. Kyle.
- Per sabato sera tieniti libera ti passeremo a prendere alle 8.30 pm buona giornata -
Cosí diceva il messaggio.
Sospirai rassegnata.- Noi chi? -.
La scritta 'sta scrivendo' non tardó a comparire.
- Io e mia mamma -.
Sgranai gli occhi.
Ma neanche morta.- Tu dimmi il posto che ti raggiungo -.
Mi affrettai a scrivere. Sarebbe stato troppo imbarazzante per me. Ma per tutti, diamine!
- Che gentiluomo sono se non ti passo a prendere? Non discutere ormai ho deciso -.
Provai a fargli cambiare idea, ma fu impossibile.
Rassegnata e innervosita per la grammatica, acconsentii.Misi via il telefono e mi sedetti al mio solito angolino, tirando fuori il pranzo e le sigarette, accendendone una, che poi diventarono quattro a fine pausa.
💆💆💆
- Nonna, devo uscire piú tardi - dissi, entrando in cucina.
- Con Samantah e James? -.
Dondolai sui piedi, battendo le mani tra loro.
- No... -.Si voltò a guardarmi confusa.
- Come no? - chiese sorpresa - Avete litigato? -.- No! - risi - In realtà, la colpa di questa uscita é di Sam... - iniziai a spiegare, guardandola un po' in imabarazzo.
- Dimmi pure bambolina -.
- Mi ha invitato ad uscire un ragazzo, ma a me non piace. Sí, é carino, ma non mi piace -.
- Oh, Jane - sorrise, venendo verso di me e accarezzandomi la guancia.
- Non voglio uscire con lui. - sentenziai triste - In piú mi viene a prendere con sua mamma e non so nemmeno dove mi porti -.
Rise ancora.
- Sarà abbastanza imbarazzante. Ma magari andrà a buon fine questa cosa. - disse sorridendo - Anche se penso che ci sia qualcun altro che si meriti quel posto piú di altri - sussurò.La guardai accigliandomi.
- Chi? - chiesi stupidamente.Lei sorrise e basta, sistemandomi i capelli.
- Vai a prepararti allora, immagino ti porti fuori a cena. Magari in un lussuoso ristorante - disse sognante.
- Non so bene dove voglia andare, ma non voglio lasciarti sola a cena -.
- Zitta e vai a prepararti - concluse, dandomi una pacca sul sedere.
Risi divertita e andai in camera a sceglieri i vestiti; come al solito, misi i jeans blu e una maglietta non troppo aderente, che faceva intravedere il seno.
Alla fine, perché non mostrare ciò che si ha?- Posso almeno sapere dove vi porti? - scrissi il messaggio a Kyle.
- Mc e poi andiamo in discoteca -.
Oh.
Il famoso ristorante di lusso di cui mia nonna parlava. Ridacchiai.
In quanto alla discoteca: non apprezzavo molto andare a ballare, ma che importava. Ormai dovevo uscire con il ragazzo dai capelli arancioni.
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Math's Hater || Alex Gaskarth
RandomMatematica: odiata da tutti, capita da pochi. Lei non la sopportava, lui la insegnava.