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- Dove andiamo? - chiesi, allacciandomi la cintura della sua Golf GTI nera.

- Penso che pioverà tra poco. Quindi possiamo andare a fare una camminata al mare -.

Risi, scuotendo la testa.
- Andiamo al centro commerciale? -.

- Troppo rischioso, non trovi? -.

- Cosa, perché?! - lo guardai corrucciandomi.

- Perché tu sei la mia piccola alunna e io sono il tuo professore di matematica -.

Arrossii quando pronunciò "piccola alunna".

- Non ci avevi pensato... - sospirai - Però possiamo fare in modo che non ci becchino - sorrisi di sghembo.

- Come? - mi guardò.

◆◆◆

Alex's Pov

- Prima entro io, poi entri tu - disse, uscendo dall'auto.

- Va bene. Intanto parcheggio. Ci troviamo dentro Primark -.

Acconsentí e si incamminò verso l'entrata.
Mi fermai a guardarle il sedere per un attimo, ma quello dietro mi suonò il clacson.

- Diamine, dammi tempo! - urlai frustrato, inutilmente, dato che non mi avrebbe sentito.

Parcheggiai e scesi dall'auto, dopo vari minuti a cercare il posto.
Mi affrettai ad andare al posto indicato, con l'ansia che mi faceva sudare e tremare le mani. Nonostante ci fossimo lasciati da cinque minuti, avevo paura di perderla e di non trovarla piú. Cosa diavolo mi stava facendo quella ragazzina dai capelli perennemente raccolti?

Mi risvegliai dai miei pensieri quando all'ingresso del negozio vidi Raissa e Camille.

- Diavolo porco - dissi a denti stretti. Ci mancavano queste due.
Cercai di sgattaiolare dentro senza farmi notare, ma Raissa e il suo occhio viglile mi beccò.

- Alex! - urlò, dando la possibilità anche a Camille di spostare lo sguardo su di me.

- Ciao ragazze - sorrisi sforzato.

- Che ci fa in giro? - chiese Camille, avvicinandosi con la sua amica del cuore.

- Ehm... - mi guardai intorno. I cazzi miei? Avrei voluto rispondere - Devo fare un regalo e sto cercando la mia... Ragazza -.

Alzarono entrambe le sopracciglia.
- Sei fidanzato? - chiese Raissa.

Annuii e sorrisi.

- Adesso la voglio conoscere - uno sguardo malvagio comparí sul volto di Raissa.

- Non mi sembra il caso -. Ansia.

- Perché no? - continuò a chiedere quella. Ma farsi un vaso di cazzi suoi mai?

- Oh, salve prof! - la voce di Jane alias, salvezza, mi fece voltare.

- Ciao Jane - salutai, come se non ci fossimo visti dieci minuti fa.

- Voi due... - salutò con meno interesse - Che fa qua? - chiese.

- Devo fare un regalo a un mio amico - risposi imbarazzato, evitando il pezzo seguente.

- E che cerchi la tua ragazza non glielo dici? - si intromise Camille. Ecco, appunto.

Ma Jane non cambiò espressione e disse: - Me la descriveresti? -.

- Bionda, alta e magra. É vestita con dei jeans blu e un pelliciotto grigio - mi inventai.

- Ah si! Era da Primark fino a cinque minuti fa. L'ho vista uscire e andare su. La accompagno, vedo che non conosce il posto - sorrise.

Math's Hater || Alex GaskarthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora