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Stranamente, quella mattina la vita sembrava sorridermi. Nonostante tutta la stanchezza accumulata e il leggero dolore al bacino.
Alex mi aveva riaccompaganata a casa all'alba e con un silenzio tombale entrai in casa per non svegliare la nonna.

Mi feci la doccia e mi preparai per andare a scuola.

- Ciao Jane - disse la voce leggermente gracchiante della nonna.

- Ciao nonna - la salutai sorridente, asciugandomi i capelli con l'asciugamano.

- Come stai? -.

- Bene, benissimo. Tu? -.

- Molto bene. - si avvicinò a me - Perché questa sera vorrei invitare a mangiare qua Tom, se non ti dispiace. Vorrei fartelo conoscere -.

La guardai e sorrisi felice.
- Ma certo! Mi sembra un'ottima idea. Perché non lo hai fatto prima? - esclamai, in preda alla gioia.

Mi abbracciò.
- Non sai quanto sia importante per me che ti piaccia -.

La abbracciai forte a mia volta.
La potevo capire. Probabilmente se non avesse conosciuto Alex dal principio e soprattutto se non avesse avuto la mente aperta che aveva, non saremmo state qui ad abbracciarci, ma a litigare.
E sono felice che abbia preso una piega diversa questa storia.

- Ma tu e Alex state insieme adesso? - chiese, sciogliendosi dall'abbraccio.

Alzai le spalle e la guardai confusa.
- Non lo so. Non é ancora del tutto definitivo. Io non l'ho chiesto a lui e lui non l'ha chiesto a me -.

Sbuffò e guardò il soffitto.
- Mamma mia, quanto sei lenta! Se lui non fa il primo passo, lo devi fare tu! -.

- Cosa? NO! - arrossii.

- Vuoi che questa cosa rimanga in bilico per tutta la vita? Chiediglielo tu, no? Prendi un po' di coraggio e buttati - mi diede una pacca sulla spalla e lasciò il bagno.

Aveva ragione, avrei dovuto darmi una svegliata e definire le cose. Non potevo continuare a non sapere nulla su di noi.
Cosa eravamo esattamente? Un alunna e un prof che si piacevano? Ero la sua ragazza? Lui era il mio ragazzo?
Tante domande nascevano nella mia testa, ma le scacciai via. Non era il momento di pensare a tutto ciò, volevo godermi il dopo-sesso ed essere serena e rilassata tutto il giorno.

😌😌😌

- Buongiorno ragazzi! - esultò Alex entrando in classe - La verifica che vi ho programmato la saltiamo. Basta verifiche per questo periodo - sorrise.

Tutti gridarono dalla felicità, compresa la sottoscritta.

- La sua ragazza deve essere molto brava! - urlò Matt.

Arrossii leggermente ed abbassai la testa.

- Lo é Matt, lo é - rise ed io rialzai la testa, trovandolo a fissarmi.

Arrossii scossi la testa, trattenendo un sorriso.

- Quindi ha la ragazza? - chiesi, spavalda.

- Certo. Mi sembra una cosa ovvia. Tu non hai il ragazzo? -.

- Devo ancora chiarire le cose, sa' é un tipo particolare. Si arrabbia molto facilmente e alcune volte é scontroso. Ho - sospirai - una leggera paura di poterlo perdere chiedendo cosa siamo - risposi sincera.

Rise.
- É una paura che non serve. Penso che il ragazzo in questione abbia un minimo di cervello. Provaci, Jane. Se non lo fa lui, devi fare il primo passo tu - ammiccò.

- Oh mio Dio prof. Ma lei ha davvero la ragazza? - trillò Camille, con la voce da oca.

- No, Camille. Era uno scherzo - alzò gli occhi al cielo, esasperato.

Math's Hater || Alex GaskarthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora