#14 Tessa

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Sentì la sua lingua sfiorarmi le labbra e mi separai da lui spingendolo appena, ma il suo corpo sembrava spingere sul mio.
«Matt...»
Il suo pollice mi sfiorò il labbro inferiore mentre i nostri respiri sembravano unirsi, quel sussurro morì a quel tocco e gli afferrai il polso.
Lui mi infilò piano la pistola in tasca e io rimasi immobile.
«Allontanati prima che ti pianti una pallottola nello stomaco»
Gli suggerì abbassandoli la mano. Lui sorrise, ma non si mosse di un centimetro.
«... Drake, sempre e solo lui, vero?»
Sospirò involontariamente sfiorandomi le labbra con le sue, si allontanò abbastanza da non sbagliarsi ancora a baciarmi e mi sfiorò il naso con il suo.
Io voltai il viso verso destra, sorrise e si alzò da me senza dire nient'altro, ascoltai i suoi passi allontarsi, presto la porta si richiuse e io guardai il mio riflesso nel vetro.
Mi passai una mano sulla bocca e abbassai lo sguardo alzandomi da quel muro. Uscì dalla stanza e raggiunsi il bagno chiudendomi dentro, aprì l'acqua fredda e cominciai a lavarmi il viso e le labbra cercando di eliminare anche quel senso di colpa che mi stava uccidendo.
Sentì bussare più volte e guardai le mie mani tremare.
«Che vuoi?»
Chiesi acida senza riuscire a trattenermi, la porta si aprì cigolando e un cespuglio di capelli biondi precedette il viso dolce di Dylan.
«Posso entrare?»
Io annuì afferrando l'asciugamano sulla mia destra, una delle sue mani si posò sulla mia spalla e io mi voltai incontrando i suoi occhi scuri.
«Phil ci ha informati che partirà tra poco, ha detto che hai scoperto come trovare Drake»
Disse accennando un sorriso, mi sfiorai  involontariamente la bocca con la mano e mi sciolsi i capelli sistemandomeli meglio che potessi.
«È ancora di sotto?»
Chiesi, lui annuì e io gli passai accanto uscendo da quella stanza.
«Aspetta, perché?»
Domandò seguendomi velocemente, io raggiunsi la scala e cominciai a scendere i gradini frettolosamente.
«Perché ho cambiato idea»
Risposi fecendo un sorriso ad Ella che stava rientrando in camera, mi fermai e bloccai la porta prima che potesse chiuderla.
«In che senso?»
Sentì chiedere ancora a Dylan alle mie spalle.
«Ella mettiti qualcosa di comodo e prendi una giacca, ti do venti minuti»
Le dissi, lei mi guardò confusa, ma annuì senza dire una parola.
Scesi l'ultima gradinata e svoltai a sinistra verso il salotto.
«Ho intenzione di andarmi a riprendere Drake adesso»
Lo informai rispondendo alla sua domanda di pochi minuti fa. Entrai nella sala e raggiunsi il Superiore dietro al divano intento a sistemare gli zaini per partire.
«Tessa, menomale che sei qui, ho alcune domande da porti»
Afferrai la mia giacca e aprì qualche zaino per vedere quale fosse il mio, lo trovai e sorrisi.
«Me le farai per strada»
Risposi allacciandomi la fondina alla coscia destra e qualche laccio di pelle alla sinistra per tenermi stretto qualche coltello.
Presto sentì lo sguardo dell'uomo esitate su di me e mi alzai infilandomi la giacca di pelle. Le sue iridi azzurre sembrarono perdersi per qualche secondo.
«Ma non dovevamo andare io e Matt?»
Io alzai un sopracciglio e caricai la mia pistola riponendola al suo posto.
«Cambio di piani, partiamo io, te, Ella e Aston»
Lui mi guardò poco convinto e voltandomi incontrai lo sguardo contrariato di Dylan.
«Spero che tu stia scherzando»
Disse alzando le sopracciglia.
«No»
Risposi raggiungendo Ella all'ingresso. Si era legata i capelli in una lunga treccia e si era chiusa in un comodo piumino scuro.
La vidi piegare un ginocchio e stringersi meglio i lacci delle scarpe alte intorno alla caviglia. Gli strappi sui suoi jeans mostravano la sua pelle olivastra e sorrise incontrando i miei occhi.
Le feci l'occhiolino e la sentì seguirmi in cucina, dove aprì un cassetto prendendo qualche coltello.
«J, non credo tu ci abbia pensato a lungo»
Io chiusi il cassetto e gli rivolsi uno sguardo.
«Hai ragione»
Ammisi alzando una spalla, mi avvicinai a mia figlia e gli allacciai alla coscia una fondina.
«Per quanto mi piaccia che tu mi dica che ho ragione, sono costretto a dirti che penso tu stia facendo una stronzata»
Continuò lui, io lo ignorai e consegnai ad Ella una pistola, le sue iridi grigie si illuminarono e io sorrisi.
«Tienitela stretta, sarà la tua migliore amica»
Le dissi, lei mi fece un cenno e io le lasciai una carezza alzandomi in piedi.
«Tessa ascoltami!»
Gridò Dylan sbattendo una mano sul bancone, io alzai un sopracciglio e ogni persona presente in quella stanza sembrò congelarsi.
Phil, Matt e Jhona entrarono dalla porta e Aston rientrò dalla porta sul retro restando in silenzio. Sentivo gli occhi di mio fratello fermi sul mio viso, in attesa che gli dessi retta.
«Dylan, non urlare»
Dissi con un tono normale cercando di non dare a vedere che tremavo.
«Non urlare? J, ma ti rendi conto di quello che stai facendo! Hai appena allacciato alla gamba mia nipote una pistola carica!»
Alzai una mano per zittirlo e lui prese un respiro finendo di parlare all'istante. Il silenzio era tagliente e decisi di spostare il mio sguardo sulle sue iridi calde.

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