Capitolo 11

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Sento qualcuno ululare, mi sveglio di colpo.

<< Eclipse>>, penso subito a lui.

Mi affaccio alla finestra, sento degli spari, sono proprio vicino casa mia, prendo una giacca, non posso uscire in pigiama, vado nella terrazza, e comincio a correre per tutta la spiaggia.

<<Eclipse>>, urlo, in risposta sento un altro ululato, corro nella foresta, sono a piedi scalzi, e mi sto veramente facendo male

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<<Eclipse>>, urlo, in risposta sento un altro ululato, corro nella foresta, sono a piedi scalzi, e mi sto veramente facendo male.

<<È da questa parte>>, sento dire da un uomo.

Corro più veloce che posso, sento che è qui vicino.

<<Eclipse>>, ed ecco che abbaia, lo trovo finalmente, ha la zampa impigliata in una di quelle gabbie, prendo un ramo e cerco di incastrarlo nei denti appuntiti di quella trappola, riesco a liberarlo, zoppica e sanguina un po', lo porto via da li, lo porto a casa mia.

<<Vorrei farti entrare ma non posso, mia madre mi ucciderebbe>>, lo porto in garage, sistemo una coperta, prendo due ciotole e su una ci metto i croccantini è sul altra l'acqua, lui si sistema.

<<Ciao, ci vediamo domani mattina>>.

Mi punto la sveglia alle 7,devo svegliarmi prima di mia madre, non deve trovare assolutamente Eclipse.

.......

Tu-tu-tu-tu

Suona la sveglia, sono tentata di rimettermi a dormire, però mi ricordo di chi ho in garage e mi alzo, mi faccio una doccia prima di andare giù.

Indosso dei pantaloni corti di jeans e una maglia a maniche corte bianca con una scritta in rosso, "I'm not a princesses".

Scendo le scale, mia madre è già sveglia, sta bevendo una tazza di tè sul divano, mentre guarda la tv.

<<Alex, già sveglia>>, mi guarda sospettosa.

<<Si, non avevo molto sonno>>, prendo una mela e gli do un morso.

<<Oggi, vado a fare un po' di compere, mi servono dei colori nuovi, vuoi venire con me? >>, chiede mentre poggia la sua tazza nel lavandino.

<<No, devo andare al campus, anzi prima che mi dimentichi, mi firmi questo foglio, e per la gita in campeggio che stanno organizzando>>, annuisce e me lo firma.

<<Grazie>>, corro via prima che mi chieda altro, metto le scarpe e vado in garage, ma lui non c'è.

<<Eclipse, dove sei? >>, lo chiamo ma niente, sul pavimento noto delle macchie di vernice, no ti prego, seguo quelle macchie ed eccolo, tutto sporco, ha trovato uno dei colori di mia madre, sbuffo.

<<Forza, vieni con me>>, lo porto in spiaggia, subito si butta in acqua e comincia a saltare.

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