Alexander Georgewic è una ragazza alla mano, ama la libertà è trascorrere il suo tempo con gli amici.
Sua madre decide di trasferirsi per il lavoro in California a San Diego e lei sarà costretta a seguirla, a patto che finita l'estate lei sarebbe to...
Mi sveglio prima di lui, vado in bagno a lavarmi, indosso la sua maglietta bianca, decido di stare in terazzo, mi sento strana.
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Sento la porta del bagno chiudersi, sicuramente Eliot si sarà svegliato, vado nella mia camera, vedere il letto vuoto, senza lui mi fa sentire in modo strano, non ho mai provato queste sensazioni; la porta del bagno si apre, rivelandomi un Eliot spettinato e stanco.
<<Ciao>>, mi saluta per poi sbadigliare.
<<Buongiorno>>, non riesco a guardarlo negli occhi, mi sento così in imbarazzo, mentre io penso, lui indossa la canottiera.
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<<Vado a preparare la colazione>>, gli passo affianco, non lo guardo minimamente.
Una volta in cucina, mi concentro su che cosa preparare, apro il frigo sperando ci sia qualcosa, latte, frutta, perfetto, c'è quello che mi serve, Eliot mi raggiunge in cucina, si siede e poggia i gomiti sul tavolo, osserva ogni mia mossa, prendo una ciotola e la riempio di cereali, appena mi sento la vita avvolta da le sue braccia possenti, comincio a tremare facendo cadere dei cereali sul tavolo.
<<Che ti succede, sei così rigida>>, mi sussurra nell'orecchio.
<<Non ho nulla>>, mi stacco da lui per lavarmi le mani, compare un sorrisetto sul volto di Eliot.
<<Ho capito>>, dice furbamente.
<<Che cosa hai capito?>>, sento il calore sulle mie guance.
<<Sei imbarazzata a causa di ieri>>, ci ha preso in pieno.
<<No ti sbagli>>, incrocio le braccia al petto, non voglio fargli vedere che ha ragione.
<<Che stupida>>, ride e mi tira a se per abbracciarmi, si stacca subito dopo, per poi sparire.
<<Dove vai?>>, lo seguo.
<<A casa, ci vediamo tra un po' davanti il comune>>, mi chiede la porta in faccia, io questo ragazzo più lo conosco e meno lo capisco. ..........
