-Gravy muoviti non vorrai arrivare in ritardo di lunedì vero?!- esclama mia madre dal piano di sotto -sto arrivando aspetta- le rispondo. Sto uscendo dalla stanza quando con la coda dell'occhio mi guardo allo specchio e noto che non indosso le scarpe le prendo da sotto il letto e me le infilo velocemente, chiudo la porta della mia camera scendo le scale, corro in cucina prendo un biscotto tra i denti saluto mia madre ed esco di casa, -vuoi un passaggio?- mi chiede sulla soglia -no, grazie tanto la scuola e qui vicino- le rispondo. Arrivo in classe con un minuto di ritardo, mi scuso con la prof. di matematica e mi vado a sedere vicino a Mark che mi saluta -ciao Gravy- lo salutò con un cenno del capo e tiro fuori il libro di algebra, la lezione è come tutte le altre ovvero non ci capisco niente di quello che spiega la prof. e mi ritrovo a parlare con Mark che cerca di spiegarmi la lezione con parole che gli esseri umani della nostra età usano, alla fine dell'ora ho capito le equivalenze ed esco dalla classe per raggiungere quella di letteratura, entro in classe e mi siedo vicino a Camille che mi aveva riservato il posto la saluto con un sorriso smagliante che ricambia con felicità. La prof. Powel ci sorride -buongiorno ragazzi- nell'aula si alza un coro di saluti, -allora oggi vi spiegherò John Carrè uno scrittore che tutt'ora è famoso- la mia migliore amica è entusiasta come tutte le volte che la prof. deve spiegare qualcosa di nuovo in pratica, ma non riesco a capire come sia possibile odiare leggere ma amare la letteratura. La prof. sta per iniziare quando qualcuno bussa -avanti- dice la prof. con una punta d'irritazione nella voce, entra il ragazzo riccioluto che è sempre in ritardo, mi chiedo il perché sia sempre così malinconico e che non abbia amici. La prof. gli sta parlando da un quarto d'ora e io sono sempre più curiosa di conoscerlo a questo punto mi chiedo perché sia così curiosa. In classe c'è il caos più totale è Camille cerca di chiedermi qualcosa che non riesco a capire -hey stai bene? Sei più pallida del solito- le rispondo -sto bene-. La prof. rientra con il ragazzo di cui non mi ricordo il nome e continua la lezione, lui intanto si è seduto dietro di me e sento che mi fissa, dopo le due ore estenuanti di letteratura suona la campanella ed esco di fretta con Camille che mi urla dietro -aspettami non ho le gambe lunghe come le tue- a quell'affermazione scoppiai a ridere e mi fermai -che c'è da ridere?...e perché sei così d fretta?-, -perchè ho fame e dobbiamo andare al bar per comprare la merenda- a questo punto sento la pancia di Camille che brontola -si hai ragione-. Entriamo nel bar e scopriamo che c'è meno fila di quanto ci aspettassimo compriamo da mangiare e ci sediamo ad un tavolo -Gravy mi sembri ancora un po' pallida sicura di stare bene?- annuì distrattamente, mi sentivo male per la febbre che avevo avuto ma mi stavo riprendendo -ti va di andare al cinema stasera oppure se non ti va puoi venire a casa mia? Ho bisogno di compagnia-, -ma non hai tuo fratello che ti fa compagnia?- le risposi mentre prendevo "io prima di te" il mio romanzo preferito -no mio fratello è sempre chiuso in camera sua con le cuffie e non fa entrare nessuno...ei mi stai ascoltando?- sono immersa nella lettura per rispondere quindi mi prende il libro dalle mani -hei ridammelo!- Camille si alza e mi dice -te lo ridarò a casa mia- sbuffo dalle narici -va bene- e lei comincia a saltellare e a battere le mani come una foca. Dopo scuola ho la lezione di pianoforte e sono super stanca il prof. mi fa suonare quello che mi aveva assegnato da studiare e appena tocco i tasti del piano mi sento libera di suonare quello che voglio, alla fine dell'ora esco dalla scuola spensierata mando un messaggio a Camille dove le dico che sono uscita ora da scuola e lei mi dice che devo essere da lei verso le 18:00. Torno a casa a piedi e con le cuffie nelle orecchie ma mentre sto attraversando la strada mi sento osservata mi volto e vedo che il ragazzo riccioluto di cui non mi ricordo il nome mi segue cerco di seminarlo ed entro dentro casa -mamma sono a casa!- grido per farmi sentire ma dato che non sento una risposta vado in cucina dove trovo un bigliettino sul tavolo -Gravy sono ancora a lavoro tornerò a casa verso le 21:30, chiamami appena torni a casa a dopo tesoro-
Mamma.
Chiamai mia madre e le dissi che sarei andata da Camille lei mi disse di non fare troppo tardi e di mangiare qualcosa. Salgo le scale entro in camera prendo i libri e comincio a studiare, dopo un po' guardo l'orologio è vedo che sono le 17:00 mi preparo ed esco di casa incamminandomi verso la casa di Camille con le cuffie ad alto volume e in quel momento mi scordo di tutto e di tutti, di mio padre che non torna a casa da 3 mesi di mia madre che è sempre a lavorare, di tutti i miei problemi con lo studio e mi lascio trasportare dalla musica ma mi sento ancora osservata scaccio via quella sensazione, arrivo a casa di Camille controllo l'orario è vedo che sono in anticipo di 20 minuti quindi faccio in giro e vado al parco la vicino mi siedo su una panchina e guardo il vuoto ma poi mi risveglio e vedo una figura davanti a me metto a fuoco la vista e capisco che è quel ragazzo che mi perseguitava si siede accanto a me mi sposto di lato per fargli spazio -ciao- gli dico, lui mi saluta con un cenno del capo e prende il telefono, guardo l'orologio è vedo che sono le 18:00 mi alzo e torno davanti alla casa bianca dove mi ero fermata prima e suono il campanello Mark apre la porta e mi abbraccia salutandomi -ciao mia sorella e di sopra- ricambio l'abbraccio e lo salutò in un sussurro non sono abituata a così tanta affettuosità infatti sento le guance andarmi a fuoco, entro in camera della mia migliore amica quasi correndo e la trovo intenta a leggere il libro che mi aveva rubato in una posizione strana, si vede che non le piace leggere, gli tolgo il libro dalle mani e la saluto -ciao- lei mi vede e mi abbraccia contentissima per essere venuta a casa sua -allora che facciamo?- le chiedo in quel momento Mark entra in camera -non sai bussare potevo essere nuda!!- esclama Camille, e Mark le fa la linguaccia e chiede -posso stare con voi?- Camille gli risponde -no- a quel rifiuto Mark sembra...ferito? A questo punto gli dico -aspetta resta- Camille mi lancia un'occhiataccia ma non dice niente e le ritorna il sorriso e mi dice -Gravy chiudi la porta a chiave è dammele- la guardo confusa ma nei suoi occhi passa una scintilla di divertimento
Ciao questo è il primo capitolo del mio primo libro spero vi piaccia lasciate commenti, aggiornerò una volta a settimana
(domenica) e non scordatevi di mettere una stellina.
Riya.

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Gravity (revisione)
WerewolfUna lupa che non sa di esserlo si ritrova nel mondo umano che è casa sua fin dalla sua nascita ma un giorno scoprirà di essere una lupa nei peggiori dei modi... #59 1/05/2018