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Hunter:

Mi sto sforzando di non scioccarmi, non credevo che lei provasse le stesse cose che provo io, ma cerco di parlarle comunque -cosa...?- lo detto così piano che credo non mi abbia sentito, invece mi ha sentito una lacrima solitaria gli riga la guancia, mi avvicino di scatto e con il pollice l'asciugo, all'inizio cerca di spostarsi ma non si ritrae -mi hai sentita, come fai a non accorgerti di quello che provo per te?- singhiozza -non piangere io...non-non l'avevo capito ero stupido per rendermi conto di quello che provi per me- rispondo con gli occhi lucidi lei abbassa la testa ma gliela alzo posando le dita sotto il suo mento -so di che non ti merito ma fammi provare a...- non faccio in tempo a finire la frase, qualcuno mi strattona da dietro mi giro e me lo scrollò di dosso...mio fratello che cazzo ci fa qui? -TYLER CHE CAZZO CI FAI QUI?!-
-LEVATI DAL CAZZO!! LEI È MIA!!-
-ma che dici? Se non la conosci neanche?-
-SI LA CONOSCO!!- il suo volto è una maschera di rabbia non lo mai visto così incazzato in tutta la mia vita ma non mi spaventa.
Mi rivolgo a Gravy -lo conosci?- lei fa cenno di no...lo sapevo! Vuole solo farmi stare male, -VISTO NON TI CONOSCE VATTENE!!- abbaio più forte di lui -non finisce qua!- sibila e mi trascina fuori -MA CHE FAI LASCIAMI!- Gravy continua a guardarlo con uno sguardo che non riesco a decifrare -NO TU VIENI CON ME!- per un momento vedo uno scintillio giallo attraversare i suoi occhi, ma non ci faccio caso saranno le luci dei lampioni, è già notte, grande mamma si incazzerà, ma tanto non si arrabbia quando sono con Tyler...perché ha detto di conoscerla? Lui non ha il diritto di trascinarmi dove vuole! Ma lo seguo comunque perché mi fanno male i piedi e ho bisogno di riposo
                                  ***
Mi sdraio sul mio letto senza degnare di uno sguardo mio fratello che invece mi fissa come un animale selvatico pronto a uccidere, che problemi ha? Decido di rompere il silenzio -allora! Perché mi hai trascinato in quel modo da casa sua?- mi guarda ancora in quel modo e mi risponde con tono duro -perchè la farai soffrire-
-scherzi vero?! SI TU SCHERZI COSA CAZZO TE NE FREGA?!- prende un respiro come se volesse calmarsi -me ne frega perché sono sono...tuo fratello- perché ha esitato a dire che è mio fratello? -perchè hai esitato?-
-su cosa?- chiede con noncuranza
-sul dire che sei mio fratello-
-non ho esitato?- dice senza guardarmi negli occhi
-si invece ora me lo dici!- esclamo cercando di non perdere la pazienza
-non ti interessa- spegne la luce e si copre con la coperta
-lo sai che non ti faccio dormire finché non me lo dici!- sbuffa irritato, mi alzo e accendo la luce, lui fa per spegnerla ma mi piazzo davanti a lui -DIMMELO!!- ordino
-okay vabene- sbuffa di nuovo sonoramente dalle narici
-tu n-non sei insomma non sei mio fratello- dice abbassando lo sguardo -mi stai prendendo per il culo lo so!- esclamo nervoso, non è vero lo so -Hunter è vero il mio padre biologico è stato con nostra madre dopo aver conosciuto tuo padre  e dopo la tua nascita. e poi in pratica si sono messi insieme di nascosto e sono nato io, poi tuo padre ha ucciso il mio ed è sparito- non.....non è vero cazzo non è vero! Non ci credo -non ti credo! Saremmo fratellastri quindi!?- domando con freddezza, lui fa cenno di si con la testa. Mi alzo dal letto con tanta di quella furia vado in camera di mia madre di corsa e spalanco la porta, per poco non gli faccio venire un infarto -Hunter che succede?- chiede preoccupata -È VERO CHE IO È TYLER SIAMO FRATELLASTRI?! È PERCHÉ LUI LO SAPEVA E IO NO!?- gli urlo, lei sbianca e apre la bocca per lo sconcerto -si ma Hunter ascolta...-
-HO BISOGNO DI CALMARMI NE PARLEREMO UN ALTRO GIORNO!- esco di casa furibondo il pub è chiuso vado nel posto dove mi sfogo ogni volta che sono incazzato ovvero in una casa abbandonata non lontano da dove abito, dopo aver girato l'angolo a destra la vedo corro e ci entro, trovo il mio sacco da boxe appeso dove l'avevo lasciato qualche mese fa non venivo in questo posto da troppo, tanto tempo comincio a dare cazzotti uno più forte dell'altro, nel frattempo una lacrima mi bagna la guancia, l'asciugo con rabbia non sono debole! Sono forte non devo pensare a niente devo solo essere pacato come ho sempre fatto senza mostrare i sentimenti come facevo un tempo non è difficile ci riuscirò...

Gravy:

Sono ancora scossa dai singhiozzi quando provo a fare una doccia e a non pensare che Tyler è il nome del mio compagno che non amerò mai perché non voglio fare parte del branco di cui appartiene...
Dopo la doccia mi sento un po' meglio ma non tanto mia madre non è ancora tornata dal lavoro sempre che sia mia madre, cerco di distrarmi prendo il libro di grammatica domani è lunedì è devo ripassare.
                                   ***
È mezzanotte e ho letto tutto il libro senza capirci niente alla fine lo chiudo è rinuncio a studiare, prendo il computer e comincio una serie TV a caso, dopo una puntata mi addormento ma qualcosa mi sveglia, qualcuno bussa alla porta, mi alzo dal letto di malavoglia mi avvicino alla porta cauta senza fare rumore, sono le 2 di notte chi sarà? Guardo dallo spioncino è Mark che ci fa qui? Apro la porta di poco -posso entrare?- apro di più la porta e lo faccio entrare, gli indicai la poltrona ma lui rifiuta e rimane in piedi con me -cosa succede?- gli chiedo -Gravy mi manchi perché non torni da noi perché non vieni a trovarci?- chiede con disperazione nella voce, mi si stringe il cuore -perchè se vengo di nuovo Nash vi userà come esca so che è da qualche parte e che mi vuole- mi guarda con quegli occhi color caramello intensamente ma non abbasso lo sguardo
-mi dispiace, per tutto-
-per cosa?- chiedo corrugando la fronte
-per quando ero ubriaco- oddio me l'ero scordato ho avuto così tanto a cui pensare che non gli ho chiesto come sta sua sorella -Mark non fa niente, come sta Camille?-
- sta bene...sei così buona, sei pronta a perdonare tutti è io ti ho trattato di merda- dice abbassando lo sguardo, mi avvicino a lui e lo abbraccio, non ci abbracciavamo da un secolo mi è mancata la sua stretta così forte e l'odore del suo profumo, mi appoggio a lui e nasconde il viso nei miei capelli, poi sussurro -mi mancate anche voi-
-lo so- risponde stringendomi di più restammo così per più di dieci minuti ma poi ci staccammo -devo andare ma ti prometto che saremo di nuovo amici come una volta- e se ne va....se ne va dalla mia città per sempre, ricomincio a piangere ma mi faccio forza e ritorno a letto spengo tutto e mi addormento tra un singhiozzo e l'altro...

Ciao ho aggiornato perché oggi non ho scuola e perché non lo so mi andava spero vi piaccia la storia
Riya

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