13.

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Sono le 13:35.
Tornando a casa, non faccio altro che pensare alla mia reazione con Jason.
Non sono una tipa che esterna molto le proprie emozioni, ma ammetto che in questo periodo sento addosso tante pressioni, e mi sento molto più fragile del solito.
Non mi sfogavo da tanto tempo, non mi capitava da molto di non riuscire a controllare il pianto. Ormai mi è difficile parlare della mia situazione familiare.

Di solito tendo a non mostrare di star male a nessuno, ma era inevitabile piangere in quella situazione, ormai il solo pensiero della visita di mia madre, mi fa crollare.

Non avrei voluto piangere proprio davanti a Jason, e per un attimo ho pensato che lui non avrebbe capito, invece si è comportato l'esatto opposto, mi è stato vicino, ed è stato delicato con me, ha aspettato che parlassi, senza mettermi ansia.

Gli ho raccontato tutto come se lui fosse un mio carissimo amico, mi sono fidata di lui, e gli sono grata per come ha reagito.
Non faccio altro che pensare a quando mi ha preso la mano, come per dirmi: «Hey, ci sono io qui», e questo lo apprezzo moltissimo.

Tra le sue braccia ho avuto una sensazione di sicurezza, probabilmente perché avevo tanto bisogno di un abbraccio, da molto tempo.

Dopo estenuanti 20 minuti di tragitto, sono a casa.
Raggiungo il mio vialetto e apro la porta di casa.

''Ciao mamma, che cucini?" chiedo io a mia madre, dato il magnifico profumino che proviene dalla cucina.

''Ciao tesoro, pasta al sugo e poi pollo e patatine, so che lo adori" dice mia madre soddisfatta, al che io la abbraccio. "Grazie mamma, sei la migliore"

"Lo so, lo so" dice mia madre modesta, facendomi ridere. "Tra un po' andrò a far visita a Lauren, la nostra nuova vicina. Mi ha avvisata prima telefonicamente, che nel primo pomeriggio, avrebbe organizzato una riunione per utensili domestici'' spiega mia madre, indaffarata a truccarsi.

"Credevo che restassi a casa, oggi" dico.
Se avessi saputo che mia madre sarebbe uscita, avrei invitato Jason qui.
"No, preferisco uscire un po', e poi sono vicino casa, stai tranquilla."

''Va bene mamma, io oggi sarò via tutto il pomeriggio, vado a casa di Jason, per studiare biologia.''

''D'accordo, salutami la signora e il signor Cooper''
''Sarà fatto'' proseguo, mentre mia madre mangia l'ultimo boccone di pollo, e va in bagno per indossare i suoi stivaletti.
Dopo qualche minuto, afferra le chiavi dell'auto e va via.

Ordino la cucina, e mi distendo sul divano, cercando qualcosa di carino in tv.

Non mi accorgo minimamente dell'orario, fin quando non mi arriva un messaggio di Jason, che mi dice di portare il mio quaderno con gli appunti, quindi scatto dalla poltrona, mi precipito in bagno e dopo circa un quarto d'ora di ritardo, arrivo al centro della città, dove devo incontrarmi con Jason, per proseguire verso casa sua.

Dopo lunghi 10 minuti, scruto da lontano una sagoma maschile, che cammina e poi svolta verso la mia direzione, è Jason.
''Finalmente, ed io che pensavo di essere in ritardo'' esclamo io ridendo.
"Hai qualcuno che ti batte" esclama lui con aria soddisfatta.

"Non mi batte nessuno Cooper" ribatto io fingendo di esser imbronciata.
"Io dico di sì" dice Jason per provocarmi.

Dopo un quarto d'ora, arrivo a casa di Jason.
Devo ammettere che è veramente molto bella.

È molto grande, al suo interno ospita vari mobili in stile moderno, color bianco e oro, con vari richiami al nero.
Appena entrata, ci viene incontro la signora Lauren.
''Ciao tesoro, tutto bene?'' esclama la madre di Jason, vedendomi entrare.
''Salve signora, tutto bene, e a lei?'' chiedo io, cercando di essere il più cortese possibile.
''Bene, grazie. Ora vi lascio studiare, ho da portare a termine vari impegni.'' continua poi lei.

Un amore inaspettato [sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora