La strada oggi sembra più affollata del solito, ci sono persone in ogni dove: le macchine hanno ormai formato una coda, e non si sentono altro che i clacson delle auto, suonati da persone già stanche di aspettare che il traffico finisse. Tanti ragazzi stanno passeggiando in gruppo, mangiando non so quale tipo di gelato, tanti padroni portano a spasso il proprio cane, per non dire che sono i cani che portano a spasso i padroni, dato che i padroni si lasciano tirare da essi, perché opporre resistenza non è possibile, data la loro eccitazione di visitare quel posto e quell'altro.
Quanto a me, mi sembra di fare contrasto con le persone, sto camminando da sola, con gli auricolari nelle orecchie, che riproducono la canzone "Unstoppable" di Sia, le mani nella tasca della felpa, e tanta voglia di dire addio a questa bellissima giornata di sole, per rifugiarmi in camera mia e concedermi di piangere.
Si, posso essere forte quanto voglio, dimostrare agli altri quanto il male provocatomi non mi faccia effetto, ma alla fine anche io ho un cuore, e le mie debolezze seppur non le mostri a nessuno, ci sono.
La città è molto più grande di Los Angeles, ed è molto bella.
Avere il vantaggio di trovarsi a pochi minuti di distanza dal centro di Londra, dal London Eye e dal Big Ben e non esserci ancora andata, è davvero il colmo.
Eppure erano una delle prime cose in assoluto che avrei voluto vedere, ma impegni e cose varie, me l'hanno fatto scordare.Certo, rimpiango l'acqua limpida dei mari di Los Angeles, le persone solari con cui avevo legato, i palazzi imponenti che riempivano la città; niente di diverso da Londra per quanto riguarda queste cose, in fin dei conti, a parte le persone, che qui non ho avuto modo di conoscere, e una delle persone che pensavo di conoscere non si è dimostrata come avrei sperato, anzi è stato l'esatto opposto.
Non avrei mai immaginato che potesse accadere una cosa del genere, eppure è una delle persone con cui ho legato fin ora.
Rimpiango il mio carattere così aperto e disposto a tutto nei suoi confronti, con gente di questo tipo, meglio essere diffidente dall'inizio di una conoscenza.Torno a casa più distrutta del solito, la casa è silenziosa, segno che mia madre non è rincasata ancora e soprattutto segno che mio fratello non è in casa, quando c'è lui la casa sembra tremare, per non parlare di quando è in compagnia dei suoi amici.
Salgo in camera mia, e chiudo la porta, e uno strano senso di familiarità, come se quello fosse il mio posto, mi pervade tanto da piangere, come se questa stanza avesse il diritto del sapere, come se questa stanza sia il mio punto di sfogo, e il posto in cui permetto a me stessa di tirare fuori le mie debolezze.
Perché a me? Perché sono nuova, ingenua e non so come funziona la vita a Londra? Perché sono tonta?
Tanti interrogativi mi riempiono la testa fino a farmi sentire la nausea, e una morsa allo stomaco mi impedisce di respirare.
Ridursi in questo modo per un ragazzo? Sembra uno scherzo, nessuno può mettermi i piedi in testa, tantomeno scherzare con me per farmi stare male.Da tutto questo ho imparato che a volte fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
Decido di chiamare Jenn per aggiornarla sull'accaduto, e per chiederle qualche consiglio, anche se la voglia di sentire qualcuno è pari a zero, ma ho bisogno di stare calma.
Chiamo, ma dopo numerosi squilli risponde la segreteria.
Ecco, neanche lei ora è qui con me.Ho un leggero dolore alla testa, così approfitto per fare una doccia calda per lavare via tutto il pianto, le bugie e il resto. Noto che due occhiaie profonde e molto scure segnano il mio viso.
Sciacquo la faccia ripetutamente, in modo che dall'aspetto essa non sembri urlare: "hei, sono così perché ho appena smesso di piangere".Penso e ripenso a quanto accaduto oggi, mentre piccole goccioline d'acqua iniziano a bagnare la mia testa.
Sono stata solo una stupida, come ho fatto a fidarmi così tanto di una persona, da non accorgermi che era tutta finzione? Come?''Non ho fame mamma, giuro''
''Dai Grace, qualcosa devi pur mangiarlo!"
"Ti preparo uno dei tuoi sandwich preferiti con rucola, prosciutto e salsa rosa, ti va?'' propone ancora.
''No mamma, prima ho comprato allo ''Street Food'' un hamburger.'' mento.Continua a ripetere insistentemente la stessa cosa da 10 minuti, anche se è meglio se ascoltassi mamma e mangiassi, ma con l'umore che mi ritrovo, preferisco bere un bicchiere d'acqua fresca e andare a letto.
Domani sarà un'altra giornata, ed io voglio dormire e smettere di pensare, almeno voglio provarci.Sono le 5.45, ed io sto osservando ancora il poster davanti al mio letto, anche se sono stanca morta, non riesco a chiudere occhio, probabilmente avrò dormito solo per qualche minuto.
Non riesco a non vergognarmi dell'accaduto, tutti i suoi amici lo sapevano, tutte le voci a scuola lo sapevano o lo sapranno.
Le parole sentite ieri, continuano a rimbombarmi in testa. So che non dovrei pensarlo, ma è una cosa più forte di me, non ne posso fare a meno.
Jenn mi ha mandato un messaggio, mi chiamerà a momenti.''Heii tesoro, già sveglia? Ti ricordo che oggi è sabato, puoi restare a letto'' ridacchia mia madre, cercando di tirarmi su di morale.
''Lo so mamma, è che stanotte non ho dormito molto bene.''
''Grace, se c'è qualcosa che devi dirmi, fallo pure, sono tua madre, e riesco a capire se mia figlia ha un problema oppure, e tu hai l'aria di chi ne ha.'' sospira mia madre, prima alzando gli occhi al cielo e poi avvicinandosi, per poi accarezzarmi le mani.''Mamma davvero, tranquilla, sto bene" le regalo un sorriso, non voglio preoccuparla ulteriormente, sta molto male e preferirei pensasse più a se stessa.
"Ora potresti prepararmi uno di quei caffè forti, che sai fare solo tu?" scherzo io, nel tentativo di cambiare discorso.Oggi dovrei studiare, ma come ieri, non sono dell'umore adatto: preferisco fare due passi all'aperto.
Decido di chiamare Jenn, contattando anche Adele, quattro giorni fa è partita per Miami con i suoi genitori e da lì non l'ho più sentita, anche se le avevo promesso di chiamarla, ma lo farò nel tardo pomeriggio.''Jenn, finalmente''
''Ciao Grace, scusami per non averti risposto ieri, c'è qualcosa che non va?Sputa il rospo.'' continua lei dall'altra parte del telefono.
''Jenn, devo raccontarti una cosa.
Ieri sera, eravamo a casa di Zack..." non riesco a parlare senza bloccarmi d rischiare di singhiozzare.
''E?''
"Io ero di sopra, mentre lui, Nicolas e gli altri erano di sotto.
Siccome ero stanchissima ne ho approfittato per riposare, finché dopo una mezz'oretta, ormai sveglia sono scesa in cucina.
E proprio sul più bello sento Zack e gli altri conversare, secondo te di chi e su cosa?'' le chiedo improvvisamente singhiozzando, come se lei poi, potesse saperlo.
''Non so Grace, non tenermi in ansia''
''Jenn, sono venuta a sapere per puro caso, che per Zack era tutta una stronzata il fatto che stessimo insieme, e se io non mi fossi svegliata in tempo chissà quanto sarebbe durata questa messa in scena per guadagnare degli stupidi soldi''''Oddio, brutto stronzo. Grace mi spiace, davvero, non sai quanto. Non lo meritavi, è solamente una persona cattiva, malvagia, priva di contenuti, capace solo di far soffrire la gente e prendersene gioco. Ma sai che ti dico? Lascialo perdere, so che è difficile, ma cerca di buttarti tutto indietro."
''E' complicato, ci vorrà del tempo affinché possa ritornare a fidarmi così di una persona, non credo più in niente, mi vergogno di me stessa" ammetto.
''Ti capisco, ma tu prenditi tutto il tempo che vuoi, non correre, troverai una persona che ti farà stare davvero bene, una che ti merita. E poi, tu dovresti vergognarti? Eh no cara mia, quello che dovrebbe vergognarsi è lui, quindi stai tranquilla.''
''Grazie Jenn, mi servivano dei consigli, mi sentivo scoppiare'' proseguo io, mentre asciugo le lacrime che scendono sempre più spedite dal mio viso.
''Hei, ora promettimi di non piangere. Domani vengo a prenderti, si va a fare shopping, e non accetto un no come risposta.'' mi dice con il suo solito fare positivo.
''Ahahahah, va bene. Ti lascio, vado a riposare.''
''Buonanotte Grace''Prima di chiudere gli occhi, penso alle parole dette da Jenn, ha ragione, non sono io che devo preoccuparmi.
Non devo farmi mettere i piedi in testa e devo cercare di reagire, anche se non è semplice.
Ma non voglio che loro abbiano la soddisfazione di vedermi triste e amareggiata, no.
Non glielo permetterò di nuovo!
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Heyy,
Ecco il capitolo 20, è un proseguimento molto triste per la protagonista, ma ci saranno varie svolte e novità. E poi Grace non è mica una che si lascia vincere dalla tristezza? O forse si?
Speriamo vi piaccia!
A presto. ❤
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Un amore inaspettato [sospesa]
RomanceGrace è una sedicenne di Los Angeles, che per motivi familiari, è costretta a trasferirsi con la sua famiglia, a Londra e nonostante per lei sia tutto nuovo e diverso, è proprio questo paese che darà una svolta alla sua vita.. #175 in Storie d'amore...