16.

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POV JASON
La miglior cosa che potesse fare la mia famiglia in certi casi, è andarsene per lavoro e lasciarmi in pace.
Ultimamente le pressioni addosso le sentivo, odio quando mi trattano come dei lecchini in modo da non farmi reagire male.

Come si può fare finta di niente davanti a una cosa così raccapricciante? Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?

"Chi si rivede, Cooper" parla una voce proveniente da dietro di me.
"Taglia corto Johnson, che vuoi?" dico io, è chiaro che ha da dirmi qualcosa, altrimenti mi avrebbe evitato come sempre.

"Voglio che tu stia lontano dalla mia ragazza" dice lui in tono di sfida.
"La tua ragazza?" chiedo io marcando le ultime parole.
"Si, la mia ragazza. Smettila con questi giochetti della biologia, puoi cavartela da solo, senza disturbare lei in nessun modo. Inoltre, tutto ciò è inutile, si sa che verrai bocciato ancora" ghigna lui.

In una cosa siamo d'accordo, considerare inutile questo 'aiuto'. Anche se devo ammettere che con lei tutto è più semplice, quella ragazza riesce a farmi impegnare davvero tanto.

Un dubbio però mi assale, e mi martella la testa finché non lo esprimo.

"Te l'ha detto lei, che le do fastidio?" chiedo quasi in modo vulnerabile.
"Cosa? No, lei sembra fin troppo tranquilla, e questo mi infastidisce" confida lui, per un attimo sembriamo quasi amici, ma poi entrambi ci ricordiamo dell'odio reciproco. Tutta colpa di Grace...

"Sentiamo Johnson, da quando sei un tipo da 'fidanzata'?" chiedo io incuriosito, so che quel ragazzo sta tramando qualcosa, me lo sento.

"E da quando ti interessa tanto?" risponde lui guardandomi di nuovo con aria di sfida, inconsapevole del fatto che se volessi potrei anche ucciderlo.

"Ci si rivede Cooper" dice rimettendo in moto la sua ridicola auto. "E tieni ben a mente ciò che ti ho detto, stalle lontano"

Non è tanto ridicola, è un modello prima della tua, ma è ancora molto famosa come auto.
Ogni cosa che ha a che fare con lui è ridicola.

"Io faccio ciò che mi pare" sussurro io a denti stretti, questo ragazzo mi ha stancato. L'auto parte nello stesso momento in cui finisco a parlare, meglio per lui.

Come se non bastasse oggi dovrò rivedere la mora felicemente fidanzata.
Le mando un messaggio dicendole l'orario in cui dovrebbe venire a casa mia, e subito dopo decido di farmi una doccia fredda.

Sento bussare alla porta, e la governante va ad aprire, così infilo i primi indumenti che trovo, e vado in cucina con i capelli ancora gocciolanti.

"Aspetta qui, torno subito. Il tempo di asciugare i capelli" dico notando di non averla salutata, ma ignoro questo piccolo particolare e la vedo guardarmi con gli occhi quasi sgranati.

Sembra la scena di un film, solo che io ho addosso la maglietta ma ho la luce della finestra che ricade sulla mia faccia bagnata.

Riprende lucidità e si schiarisce la gola.
"Pensi di restare ancora qui a fissarmi?" chiede lei cogliendomi alla sprovvista.
"Ma come? Sei tu che continui a fissare me." dico io sulla difensiva, ed è vero, la fisso perché mi fissa; lei intanto è sempre più rossa in volto.

Se volevi cambiare i ruoli non ci sei riuscita ragazzina.

"E dimmi un po', come mai mi stavi fissando?" dico io per provocarla, avvicinandomi pericolosamente a lei, con gli occhi che cadono sulle sue labbra carnose.
In questo momento desidero tanto il contatto delle nostre labbra, ma so che non avverrà, questa ragazza mi farà impazzire.

"Io..." inizia a parlare.
"Tu?" la incito io a continuare, ma l'entrata della domestica in cucina, fa sì che lei distogliesse lo sguardo da me, e che i suoi occhi che prima erano incatenati nei miei, fermino quel contatto.

Sposto anche io lo sguardo e vado ad asciugarmi i capelli, facendo finta di nulla.

Rientro in cucina completamente asciutto, notando Grace al fianco della domestica, che stava preparando la pizza fatta in casa.
Stanno parlando dell'impasto, e di come deve essere lavorato.
Grace sembra apprendere ogni passo da fare, gli occhi quasi le si illuminavano.
Alla fine la domestica, Meredith, sembra aver fatto una battuta, facendola ridere, e posso dire di aver visto la cosa più bella del mondo.

I suoi occhi incrociano i miei, e subito la sua espressione cambia, e anche a me sembra di sentire la tensione.
"Beh, se vuoi possiamo prima fare la pizza e poi studiamo, così avremo la cena dopo aver studiato" propongo io.
"Sii" esulta lei come una bambina.

"Jasooon, perché non vieni ad aiutarmi? La signora Meredith a lasciato a noi le redini, sapendo che "entrambi" l'avremmo fatta" si lamenta Grace sbuffando, è così buffa.

"Piano, piano, dammi altri cinque minuti" dico io continuando a giocare alla PlayStation.

"Hai detto questo anche 20 minuti fa" continua lei, facendomi alzare.
"Okay okay, facciamo questa stupida pizza" sbuffo io.
"Stupida? Hai appena detto che la pizza è stupida?" urla lei col mattarello in mano.

"No, no, la pizza è buonissima" dichiaro io sulla difensiva.

"Aggiungi un po' di farina lì" dice mentre inforna la prima pizza.
"Qui?" chiedo io facendo il finto tonto.
"Esatto" dice lei alzando gli occhi al cielo.

"Ti hanno mai lanciato la farina addosso?" chiedo io curioso, prendendo tra le mani un piccolo pugno di farina.
"Non proprio, perché dovrebbero?" ridacchia lei, per poi trovarsi la farina addosso.
"C'è sempre una prima volta" dico.
"Ti sembra il modo di scherzare?" chiede lei infuriata. Okay, stavolta l'ho fatta grossa.

Grace prende anche lei un pugno di farina, e me lo lancia dritto in faccia, ancora arrabbiata, così io ricambio, e lei fa lo stesso, iniziando a ridere, contagiando anche me.

Meredith entra in cucina vedendoci ridere, e per poco non sviene nella vista della cucina impastata di farina, abbiamo combinato un disastro.

Grace sembra sentirsi davvero in colpa, infatti inizia a chiedere numerose volte scusa, ricevendo una risata da parte della domestica.
Vorrei chiedere il perché della risata, ma l'espressione buffa di Grace prende il sopravvento nei miei pensieri, facendomi scoppiare a ridere.

"Aggiustiamo noi" afferma Grace a Meredith.
"Chi ti dice che io voglia farlo?" chiedo io in tono di sfida.
"Chi ti ha detto di lanciarmi la farina addosso?" chiede lei di rimando, facendomi zittire.

In mezz'ora aggiustiamo tutto, mentre Meredith sforna le ultime pizze.
"Resta a mangiare con me, ormai si è fatto tardi per studiare, resta qui, in fondo le hai fatte anche tu queste pizze" mi offro io, voglio davvero che resti a cena.
"Va bene, scusa se non abbiamo studiato"
"Scherzi? Non avevo voglia di studiare" rido.

POV GRACE
"Grace? Puoi venire un attimo qui?" Mi chiede la signora Meredith dopo essermi liberata della farina che mi era appiccicata addosso.
"Certo, ditemi" dico io.
"Scusa per aver riso prima, avrei dovuto essere furiosa, e non ti saresti mai aspettata quella reazione, il fatto è che ero felice"
"Felice?" chiedo io sentendomi ancora più in colpa.
Non poteva essere felice, sembra che mi stia prendendo in giro.
Felice. Non avevo mai visto Jason così vivo prima d'ora, non sei l'unica ragazza che è venuta in questa casa, ne ho viste di tutti i colori, con loro nonostante lui si divertisse, era sempre così spento, oggi invece no, oggi è stato finalmente se stesso."

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Heii,
innanzitutto auguri in ritardo, e vi chiediamo scusa per non aver pubblicato prima, ma con le feste e i compiti, non abbiamo avuto molto tempo.
Come state? Come sono andate le feste?

Un amore inaspettato [sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora