21.

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"Scusa ancora" dico imbarazzata al ragazzo con cui mi sono scontrata, e a cui ho fatto cadere una pila di libri che probabilmente doveva riporre nel suo armadietto.
L'ho aiutato a raccoglierli e fortunatamente non è stato scortese, ma sono ancora imbarazzata.

"Non preoccuparti, anche a me capita spesso di avere la testa da un'altra parte" dice prima di andarsene.

È vero, oggi ho la testa da un'altra parte, non è bastato il pomeriggio con Jenn per farmi passare il vuoto allo stomaco.
Ieri pomeriggio siamo andati al centro commerciale, e devo dire che mi sono divertita a provare vestiti che non avrei mai comprato, e a fare foto stupide come ricordo.
Per un po' ho dimenticato l'accaduto, e mi sono dedicata ad essere me stessa, quella senza problemi e con un forte senso dell'umorismo.

Con Jenn ho parlato di quel pomeriggio a casa di Zack, raccontandole tutti i dettagli. Lei mi ha detto che ho saputo comportarmi bene, ed ha saputo aiutarmi e starmi vicina, solo che i problemi dopo il divertimento ritornano, con le distrazioni provi a nasconderli, anche se il senso di vuoto resta comunque.

"Anderson, non ti sei proprio fatta sentire per ripetere biologia" esclama una voce dietro di me, che mi fa trasalire.

Jason.
"Cooper, non mi pare di essere io quella che ha bisogno di te, bensì dovresti essere tu quello interessato a ripassare biologia con me, quindi secondo questi calcoli, saresti dovuto essere tu a farti sentire." rispondo a tono, leggermente più arrogante di lui.

"Io non ho bisogno di nessuno, ricordalo. Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno." mi guarda dritto negli occhi, quegli occhi verdi che ora stanno aspettando ogni mia reazione, quegli occhi che non l'avranno la mia reazione, perché mi hanno bloccata, non ho parole.

Il suo modo di fare, il suo volersi fidare solo di sé stesso, e quindi il suo non volersi fidare di nessuno, mi ricordano qualcosa.

***

"Io non ho bisogno di nessuno." guardo dritto negli occhi mio fratello, che continua ad invogliarmi a mangiare e a studiare.

"Invece ti dico che tu hai bisogno di me, altrimenti ti perderai, e io non voglio che tu ti perda, ti voglio bene, non lo capisci che così ti rovinerai?"

"E tu invece, lo capisci che non ho bisogno dell'aiuto di nessuno? O devo farti un disegnino?" ripeto a denti stretti.

"Grace, non si può vivere contando solo su se stessi; se tu ti arrendessi, non penso che saresti abbastanza forte da contrastarlo, e ti abbandonerai al degrado. Io non ti permetterò questo."
esclama, poi fa una pausa e si siede sulla sedia vicino a me.

La stanza comincio a sentirla un po' stretta, mi sento quasi soffocare, una parte di me sa che ha ragione, ma sarei troppo orgogliosa per ammetterlo. Non riesco ad ammettere a me stessa che per uscire da questa brutta situazione devo affidarmi a qualcun'altro che sia disposto a sopportare il peso con me, al punto da farlo risultare quasi leggero.

"So come ti senti, non sei l'unica che sta così, come credi che mi senta sapendo che mia madre ha il cancro e che la situazione potrebbe peggiorare in qualsiasi momento? Non sei solo tu che hai bisogno di qualcuno, ne ho bisogno anche io. Ho bisogno di poter parlare con la persona che mi capisce di più, e quella sei tu."

Ancora una volta ha ragione, vorrei tanto abbracciarlo, ma qualcosa mi blocca, stupido orgoglio.

Mi avvicino a mio fratello, e lo abbraccio, ho deciso di sfidare l'orgoglio e ho vinto, sarei stata troppo orgogliosa per non farlo.
Lo so, sembra una cosa tutt'altro che normale, ma fa nulla.

"Ti voglio bene sorellina"
"Anche io fratellone."

***

Si, era decisamente così, questo pensiero l'ho avuto quando stavo male, e dev'essere lo stesso per lui.
Vuole tanto fare il duro, ci riesce benissimo, e molto meglio di me. Chissà, è un mistero quel ragazzo.

Rialzo lo sguardo per risponderlo, ma non lo vedo più.

Sono stata davvero così tanto tempo imbambolata?
A rispondermi è stata la campanella che suona, quindi sono passati decisamente almeno cinque minuti.

Certo poteva aspettarmi quell'idiota, o almeno poteva svegliarmi da quello stato di trance in cui mi ero ficcata.

"Hei Grace, come stai? Oggi è un nuovo giorno, fuori le brutte cose, basta pensare a persone che non meritano di essere pensate" esclama Jenn riferendosi a Zack, dopo essere corsa verso di me.

"Sto bene, oggi è un nuovo giorno." sussurro soddisfatta in risposta.

"Perfetto, soldato" dice lei sull'attenti, mentre io in risposta porto la mano alla fronte, come un soldato.

Subito dopo scoppiamo a ridere.
"Ma guarda, ci siamo appena lasciati e tu già sei contentissima." dice una voce dietro di me.

"Zack, sei pessimo" risponde la mia amica.

"No, stai tranquilla, posso cavarmela." sussurro alla mia migliore amica.

"Mi pare che tu stia benissimo, quindi non vedo il motivo per cui io dovrei stare male. E poi, per quale motivo dovrei stare male per uno scarto umano come te?" rispondo.

"Non scherzare Grace, non sai con chi hai a che fare."

"Non sono io quella che scherza, semmai tu, ti è piaciuto scherzare su una persona, no? E comunque, un po' mi dispiace che tu non abbia guadagnato nulla da questo, e che tu ci abbia persino perso. No ad essere sincera sono contenta." dico prendendo gli ultimi libri e dirigendomi con Jenn in classe.

"Sei un mito Grace, tu si che sai come tenere testa alle persone." si congratula la mia amica.

"Beh, sei vuoi ti do lezioni." rispondo modesta.

"Anderson, Cooper" ci chiama la prof di biologia.

No.
Un'altra interrogazione insieme no.
Non ho neanche studiato il capitolo del giorno, sono fritta.

Ci avviciniamo alla cattedra, in attesa di un'eventuale domanda della professoressa.

"No, non è un'interrogazione" ridacchia la prof.
"Volevo parlarvi. Penso che Jason sia migliorato molto grazie a te, visto che metà libro è stato recuperato, penso che basti che vi vediate solo altre due volte per rimettersi completamente in pari." parla.

"Va benissimo professoressa!" dico.

Afferro i libri e li ripongo nell'armadietto, e mi dirigo verso casa.

"Mamma, sono a casa" urlo in attesa di una risposta, che tarda ad arrivare.
Probabilmente non sarà ancora tornata.

"Mamma!" urlo in bagno, alla vista di mia madre stesa a terra, esanime.

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Holaa,
spero questo capitolo vi piaccia!!
Alla prossima.

Un amore inaspettato [sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora