(T/n)'s Pov
Aprii lentamente gli occhi ritrovandomi su un prato di fiori dorati.
Ero ancora viva o ero in una specie di paradiso?
Mi alzai barcollando, la testa mi faceva ancora un po' male per la caduta. Guardai il soffitto sopra di me dove notai, molto in alto, la grande voragine da cui ero precipitata.
Era impossibile per me tentare di risalire quindi mi guardai intorno e la prima cosa che vidi fu una sciarpa a terra. Non poteva essere mia visto che non ne indossavo una, quindi forse c'era qualcun altro qui.
Mi avvicinai e la raccolsi guardandola. Mi ci volle qualche secondo per riconoscere che quella era sicuramente la sciarpa che indossava Alex.
Ma lui dov'era?
Intorno a me c'era un silenzio di tomba, era quasi inquietante.
Guardando davanti a me notai una porta e, anche se un po' perplessa, decisi di proseguire.
Alla fine mi ritrovai con le scarpe nella neve, di nuovo. Qui però, a differenza della superficie, nevicava piano ed era quasi piacevole. Mi misi la sciarpa di Alex al collo per coprirmi dal freddo, adesso serviva più a me che a lui.
Iniziai a camminare senza una meta precisa tra la neve, sperando di vedere qualche indicazione o di incontrare qualcuno a cui poter chiedere informazioni ma sembrava tutto deserto.
Tuttavia dovetti ricredermi quando sentii un urlo non molto lontano da dove mi trovavo. Corsi in fretta nella direzione del suono ma appena vidi da dove proveniva mi paralizzai all'istante.
Alex si trovava di fronte a quello che sembrava uno scheletro e si teneva una spalla dalla quale usciva molto sangue. Lo scheletro brandiva un coltello in mano ma non riuscivo a vedergli bene il volto visto che era girato verso Alex.
Non sapevo cosa fare e l'unica cosa che mi venne in mente fu di attirare la loro attenzione per distrarli.
《ALEX!》
Alex mi notò e mi guardò stupito.
《(T/n)?! Scappa, devi andartene da qui!》
Lo scheletro invece non prestò attenzione a me e sfruttò il momento di distrazione di Alex per fargli apparire un osso affilato alle spalle e trafiggerlo.
《Alex! No!》
Cadde a terra, privo di vita.
La neve intorno a lui non ci mise molto a colorarsi di un rosso scarlatto.
Lo scheletro ghignò divertito davanti alla sua opera.
《Heh, grazie di avermi reso il lavoro molto più veloce, ragazzina.》
Si voltò verso di me e adesso potei vederlo meglio: dai suoi occhi, vuoti e completamente bui, usciva uno strano liquido nero che gli macchiava gli zigomi. Indossava una larga felpa blu e una maglietta bianca, entrambe imbrattate di sangue. Aveva ancora quel ghigno divertito sul volto e mi fissava come un predatore fissa una sua preda.
Istintivamente indietreggiai di qualche passo.
《Hai paura eh? Che novità... di solito le persone sono già morte prima di poter provare paura!》
Disse ridacchiando in modo inquietante.
Rabbrividii a quelle parole.
《Perché... perché lo hai fatto? Lui non ti aveva fatto niente!》
《Heh... perché, credi che gli altri abitanti di questa patetica città mi abbiano fatto qualcosa? Che mio fratello mi abbia mai fatto qualcosa?》
Per un attimo nel suo occhio sinistro comparve una pupilla bianca e sembrò quasi rattristirsi.
《Papyrus...》
Mormorò con un filo di voce, non sembrava neanche lo stesso mostro di prima. Tuttavia questo durò solo una manciata di secondi perché poco dopo la pupilla bianca sparì e sulla sua faccia si riformò lo stesso ghigno di prima.
Qualcosa non andava in lui.
《Voi siete tutti esseri inutili, inferiori, non meritate di vivere. Poi sentire le vostre grida, vedere il vostro dolore... è così divertente!》
Detto questo iniziò a correre verso di me e tentò di colpirmi con il coltello ma io schivai l'attacco per un pelo superandolo e allontanandomi da lui. Notai solo in quel momento, a terra, una pietra abbastanza grande e prima che potesse voltarsi per attaccarmi di nuovo la raccolsi e lo colpii più forte che potei sul cranio, facendolo barcollare e accasciare a terra. Lo guardai sorpresa, riprendendo fiato.
Ero davvero riuscita ad atterrarlo?
Lui girò leggermente la testa verso di me e mi guardò. La sua pupilla bianca era tornata e mi rivolse un piccolo sorriso evidentemente sforzato.
《Grazie per... avermi fermato...》
La sua voce adesso tremava, non aveva più quel velo di follia di prima.
Lasciai cadere la pietra a terra e corsi via il più velocemente possibile, lontano da lui, non sapevo per quanto tempo sarebbe riuscito a restare in quel modo e non volevo rimanere lì per scoprirlo.
Dovevo allontanarmi il più possibile, dovevo trovare un modo per andarmene da questo inferno.
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Breakable || Killer!Sans × Reader [Completa]
FanfictionBreakable, fragile. Fragile come l'anima di un umano o di un mostro. Fragile come la pazzia o la ragione. Serve tempo per coltivarla, un secondo per perderla e una vita per riprenderla. La barriera che divide queste due cose è sottile come la lama d...