▪ Capitolo 18 ▪

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(T/n)'s Pov

Quel cibo era l'unica cosa che mi ricordava un po' la superficie in questo mondo spietato, chissà come faceva ad essere qui una cosa del genere.
Sorrisi a quel pensiero e mi misi a cucinare.

《È pronto!》
Esclamai a gran voce, posando i piatti di pasta sul tavolo.
Dopo poco sia Nightmare che Killer arrivarono e si sedettero a tavola, Nightmare zoppicava un po' e non stava ancora molto bene ma sicuramente meglio di prima.
Sorrise guardando il piatto di spaghetti.
《Proprio quello che mi ci voleva adesso, heh... in questo modo recupererò un po' di forze!》
Killer invece li guardò con sguardo malinconico e non capii perché.
《Tutto bene, Killer?》
Mi sembrò quasi buffo interessarmi a qualcuno che mi aveva fatto solo soffrire e mi aveva rovinato la vita, ma la domanda in qualche modo mi venne abbastanza spontanea.
Lui alzò di scatto la testa e mi guardò, sforzando di rivolgermi un piccolo sorriso.
《Certo, tutto bene.》
Il suo tono era freddo e cupo, come la maggior parte delle volte. Non indagai oltre, sapevo che era meglio non infastidirlo troppo quando era in quel modo.
Mi sedetti anch'io e iniziammo a mangiare.
《Mh... era da tanto che non mangiavo degli spaghetti decenti, heh!》
Nightmare divorava tutto con gusto e molto velocemente, sembrava davvero apprezzare il mio cibo.
《Ne sono felice!》
Gli sorrisi piuttosto divertita a vederlo mangiare in quel modo.
《Sì... niente male...》
Killer invece stava mangiando normalmente, come me, anche se sembrava avere uno sguardo perso nel vuoto, c'era sicuramente qualcosa che non andava in lui ma non sapevo come aiutarlo.

Nightmare ovviamente finì per primo e si alzò soddisfatto, lasciando il piatto sul tavolo e andando a riposarsi sul divano. Infine anche io e Killer finimmo gli spaghetti e rimisi tutto a posto mentre Killer sparì non so dove, senza dire una parola come per tutta la cena.
Ero sempre più confusa dal suo comportamento, ma non potevo farci nulla.
Notai che fuori era buio e in effetti cominciavo a sentire una certa stanchezza, quindi decisi di andare a letto. Passai davanti al divano dirigendomi verso le scale, Nightmare non dormiva ancora e mi seguì con lo sguardo, facendosi scappare infine uno strano sorriso e chiudere gli occhi. Non gli diedi troppa importanza e salii in camera chiudendo la porta alle mie spalle e infilandomi poi sotto le coperte. Nella casa regnava un gran silenzio quasi innaturale, e in quel silenzio mi addormentai fra mille pensieri.

Aprii gli occhi, non mi sentivo affatto riposata. Guardai fuori dalla finestra e notai che era ancora buio, probabilmente non avevo dormito molto. Provai in tutti i modi a riaddormentarmi ma invano, niente sembrava funzionare, mi giravo e rigiravo nel letto come un'anima in pena e non riuscivo a smettere di pensare a tutto quello che mi era successo: ai miei genitori, a questo posto, ai mostri che avevo ucciso... a Killer. Le parole di Color risuonarono ancora una volta nella mia mente...
"lui non è quel pazzo omicida che hai visto"
"con un po' di aiuto può ancora tornare normale"
"visto che tu sei ancora viva forse potresti riuscirci!"
Una triste risatina uscì dalla mia bocca a quei pensieri. Non avrei mai potuto farlo tornare normale, non io, ormai era praticamente impossibile.
Sospirai e fissai il soffitto per qualche secondo, ormai avevo concluso che non sarei mai riuscita a prendere sonno nuovamente, quindi decisi di alzarmi per sgranocchiare qualcosa o magari per prendere una boccata d'aria.
Scesi lentamente le scale, il rumore dei miei passi sul legno era l'unico suono che si poteva sentire nel silenzio che regnava, era quasi inquietante. La prima cosa che notai appena arrivai in salotto fu il fatto che Nightmare non c'era più, se n'era andato anche lui. Fui sollevata sapendo di essere sola, almeno non avrei dovuto preoccuparmi di nessuno. Mi diressi in cucina e aprii quasi tutti gli scaffali ma non trovai niente di adeguato ad uno spuntino notturno quindi ci rinunciai. Tornai di nuovo in salotto e mi sedetti sul divano a pensare a cosa poter fare per ingannare il tempo quando, ad un tratto, mi sembrò di sentire dei deboli rumori in lontananza, quasi impercettibili. Mi alzai e mi guardai intorno cercando di capire da dove provenissero e alla fine arrivai alla conclusione che dovevano venire dallo scantinato.
Il cuore accelerava i battiti man mano che mi avvicinavo alla porta chiusa dello scantinato, l'ansia aumentava sempre di più, in fondo dovevo essere da sola lì. Lentamente aprii la porta, senza fare rumore, e mi misi in ascolto. Era completamente buio là sotto e riuscivo a malapena a vedere i primi scalini davanti ai miei piedi.
Sentii come dei lamenti e pianti soffocati, chiunque si trovasse là sotto doveva star soffrendo molto. A quel punto l'unico pensiero plausibile che mi balenò in testa fu quello che Nightmare avesse catturato qualcuno e che lo stesse tenendo prigioniero là, nascosto da tutto e tutti.
Non riuscivo ad ignorare quei lamenti, non potevo lasciarlo in quello stato, forse era ferito e dovevo aiutarlo.
Mi feci coraggio e pian piano iniziai a scendere nel buio, con passo felpato, reggendomi con una mano ad una parete per evitare di cadere.
Man mano che scendevo i pianti si facevano sempre più nitidi e quando arrivai finalmente alla fine delle scale, con il cuore in gola, potevo percepire chiaramente di non essere sola in quella stanza. L'individuo sembrava stesse sussurrando anche delle parole ma non riuscivo a capirle.
Visto che sapevo dove si trovava l'interruttore della luce andai a colpo sicuro a premerlo.

Click!

Il suono dell'interruttore risuonò nella stanza e mai prima di allora mi sembrò più rumoroso.

Breakable || Killer!Sans × Reader [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora