▪ Capitolo 19 ▪

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(T/n)'s Pov

Il suono dell'interruttore risuonò nella stanza e mai prima di allora mi sembrò più rumoroso.
La vecchia lampada sul soffitto, come sempre, lampeggiò un po' prima di accendersi del tutto e rivelare la figura al centro della stanza.
Non riuscivo a credere a quello che avevo davanti, era orribile ed era l'ultima cosa che mi sarei mai aspettata di vedere.
Al centro della stanza, in un lago di sangue c'era Killer, con il suo coltello insanguinato in mano e del liquido nero pronto a scivolargli giù dagli occhi, di cui adesso si vedevano nitidamente le pupille bianche. Indossava la felpa e i pantaloni ma la maglietta bianca era a terra, per questo riuscivo a vedere le ossa della sua cassa toracica e le ferite ancora sanguinanti che aveva. Lui non fece caso a me e con il suo stesso coltello si pugnalò al torace, emettendo un forte grido di dolore che lo costrinse a cadere in ginocchio in quel lago di sangue.
《No, Killer!》
Feci per avvicinarmi a lui ma un osso appuntito apparve sopra la sua testa, rivolto contro di me, e mi bloccai.
《N-non ti avvicinare.》
La sua voce era rotta dai singhiozzi e dal dolore.
《Ti prego, lascia che ti aiuti...》
《N-non ho bisogno di aiuto.》
La sua espressione si piegò in una smorfia di dolore e l'osso sparì, a quanto pare non aveva la forza necessaria per esercitare i suoi poteri al meglio. Presi coraggio e corsi verso di lui, abbracciandolo.
《Ti prego, fermati...》
Lui respirava affannosamente ma non oppose alcun tipo di resistenza, probabilmente non ne aveva la forza.
Estrasse lentamente il coltello dal suo torace abbandonandolo a terra, in questo modo la profonda ferita sanguinò ancora di più. Mi staccai da lui solo per andare a prendere le bende nello scatolone poi lo raggiunsi nuovamente.
《Andiamo, fatti medicare adesso, non puoi restare così...》
Lui mi guardò con i suoi occhi stanchi e sbuffò, togliendosi anche la felpa ormai arreso. Le sue ossa avevano un sacco di ferite, anche se alcune erano solo crepe o cicatrici.
Iniziai pian piano a fasciargli la ferita più profonda per impedire che fuoriuscisse altro sangue e una volta finito passai ai tagli più leggeri.
《Killer... perché l'hai fatto? Non è la prima volta che lo fai, non è vero?》
Lui evitava il mio sguardo guardando il sangue a terra.
《Sono un mostro, un assassino, debole, vigliacco...》
Strinse i pugni e dalle sue orbite iniziò a colare altro liquido nero, come se stesse piangendo.
《Ma cosa stai dicendo?!》
Finii di medicargli le ferite e lo guardai.
《Ho ucciso un sacco di persone, di mostri... so solo fare del male... mi merito questo e molto peggio!》
Sbottò alzandosi, ma dopo un paio di passi iniziò a barcollare e riuscii a riprenderlo prima che cadesse.
Lo portai vicino ad una delle pareti e si sedette a terra con la schiena contro il muro, io feci lo stesso mettendomi vicino a lui.
《Ma non sei veramente tu che lo fai, Killer...》
《Ma se non riesco neanche a riprendere il controllo di me stesso per impedire la morte delle persone a cui voglio bene è anche colpa mia!》
Fece una piccola pausa, guardando il vuoto.
《È-è soprattutto colpa mia se mio fratello è morto... non sono riuscito a fermarmi...》
Singhiozzò e altro liquido nero scivolò sui suoi zigomi ininterrottamente.
《Ma tu non sei veramente così e questo è l'importante...》
Mormorai mettendo una mano sopra la sua.
《Tu non sei quell'assassino spietato temuto da tutti, non sei Killer... sei Sans.》
Lui mi guardò sorpreso, sgranando gli occhi.
《S-Sans...? Nessuno mi chiamava più con questo nome da molto tempo...》
Il liquido nero smise di scendere e al suo posto, sull'orlo delle sue orbite, riuscii ad intravedere delle vere lacrime che pian piano iniziarono a scendere.
《I-io...》
Sembrava non riuscire a finire la frase così gli sorrisi per tranquillizzarlo.
《È quel che sei in fondo, e io rivoglio quel Sans!》
Lui mi guardò per qualche secondo poi mi abbracciò forte, scoppiando in un pianto liberatorio.
《H-hai ragione... sono Sans, non Killer... Sans...》
Lo strinsi a me accarezzandogli la schiena e rimanemmo così per un po', finché il suo pianto non cominciò a calmarsi e il suo respiro a diventare regolare.
Quando si staccò di poco da me e mi guardò fui sorpresa di vedere che il liquido nero che gli macchiava perennemente gli zigomi ora era sparito, lavato via dalle calde lacrime di poco prima.
《Guarda, quel liquido nero è sparito!》
Esclamai accarezzandogli una guancia. Sembrava quasi un altro scheletro.
Lui mi sorrise prendendomi il viso tra le mani, era al settimo cielo.
《E tutto grazie a te! Adesso mi sento molto meglio!》
In quel momento apparve davanti a lui, all'altezza del cuore, un cerchio rosso luminoso con delle sfumature bianche e qualche crepa.
Lui lo guardò un po' perplesso, e anch'io non capivo cosa fosse.
《La mia anima...》
Mormorò e in quel momento, lentamente, le poche sfumature bianche iniziarono a prendere sempre più campo fino a far sparire il rosso e il cerchio si tramutò infine in un cuoricino bianco capovolto, per poi sparire dentro il corpo di Sans.
Io guardai il tutto meravigliata, mentre lui sgranò gli occhi stupito, non riusciva a crederci.
《L-la mia anima... è tornata normale...》
Mi guardò ancora con il suo meraviglioso sorriso, i nostri volti erano piuttosto vicini visto che aveva ancora le mani sul mio viso.
《La determinazione di Chara se n'è andata, ha perso! Adesso non impazzirò più!》
《Davvero? Ma è fantastico, sei tornato normale Sans!》
Gli sorrisi felice, benché non capivo chi fosse Chara ero ugualmente contenta per lui.
《Già! E posso di nuovo... provare emozioni...》
Mormorò quasi con un filo di voce, mentre le sue guance si coloravano di sfumature bluastre.
《Grazie...》
Non ebbi il tempo di rispondere che con uno scatto avvicinò il mio viso al suo e mi baciò.
Rimasi spiazzata da quel breve gesto improvviso e inaspettatamente dolce, era l'ultima cosa che mi sarei mai aspettata da uno scheletro come lui.
Quando, dopo poco, si staccò e mi sorrise dolcemente sentii le mie guance andare a fuoco e probabilmente si notava molto visto che iniziò a ridacchiare.
《C-cosa... che ridi!》
《Oh, niente~》
Disse alzandosi e scompigliandomi i capelli, per poi andare a riprendere i suoi vestiti, indossandoli, e il suo coltello da terra. Quando la maglietta bianca si macchiò un po' di sangue a causa delle ferite mi ricordai di quella volta che lo vidi seduto vicino al mio letto, con la maglia insanguinata. Forse anche allora si era ferito senza far sapere niente a nessuno.
《Bene, adesso Sans deve fare ciò che avrebbe dovuto fare tanto tempo fa.》
Il suo tono era serio e deciso e io non potei fare altro che guardarlo confusa.

Breakable || Killer!Sans × Reader [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora