Mi giro speranzosa.
- Potrei riavere la penna? Chiede Bill, fingo un sorriso e gli porgo la penna, prima di uscire più velocemente possibile.Shawn's Pov
Non può fingere credendo che non mi sia accorto dei suoi occhi lucidi.
Come se quel poco tempo che abbiamo passato insieme non mi avesse insegnato a capirla.
Vorrei correrle dietro e fermarla, ma peggiorerei soltanto le cose.
Bill mi guarda confuso, mentre io tiro un sorriso alzando le spalle.—————————————————————
Sono le due di notte, le mie nocche sanguinano da più di cinque minuti, ma io continuo a battere, ancora e ancora sul muro della mia camera.
Alcune chiazze rimangono sulla parete in gesso, ma io non me ne rendo conto, la rabbia mi oscura la vista.
Perché mi ostino? Evidentemente non è quello che ci riserva il futuro, forse ha ragione lei e dobbiamo prendere due strade diverse, forse dovrei solo dimenticare.Giulia's Pov
Elena ha organizzato una festa a casa sua stasera, non ho idea della motivazione, ma magari riuscirò a distrarmi.
Stanotte non ho chiuso occhio, chissà se lui mi pensa ancora, da quello che ho visto non gli interesso più.
Ma come biasimarlo, sono una semplice ragazza di città, niente di meno, niente di più, però fa male sapere che lui è riuscito a dimenticare mentre io non lo farò mai.
- ANDIAMO SBRIGATI, TRA UN PO' SARANNO TUTTI QUI E TU SEI ANCORA IN PIGIAMA!
Urla Elena dal bagno. Mi alzo di controvoglia e entro in doccia.
L'acqua mi schiarisce sempre le idee, ma questa volta l'unica cosa che riesce a fare è peggiorare la situazione.
Metto un po' di musica. Il mio cuore perde un battito quando parte Don't be a fool.
Si, si, l'ho fatto, dopo aver ricevuto Handwritten ho subito acquistato Illuminate, non potevo farne a meno.
Sembra che questa canzone sia stata scritta per me, anche se sicuramente l'avrà dedicata ad una delle sue infinite ex.
Esco e mi avvolgo in un caldo accappatoio, mentre le canzoni continuano a risuonare nel silenzio di questo bagno.
Mi trucco come faccio ogni giorno e metto un semplice vestito nero e il mio chiodo.—————————————————————
Sono seduta al solito divano da circa dieci minuti, aspettando che Froy ritorni dal bancone degli alcolici.
Rimango in silenzio qualche secondo, quando sento un inconfondibile profumo di caramello.
Porto le mani in volto sapendo già cosa mi aspetta.
Ma invece no, di Shawn nessuna traccia, effettivamente poteva essere chiunque.
Però è strano.
- Giulia. Mugola Froy, palesemente ubriaco - Andiamo a casa, qui è una noia.
Io annuisco senza pensarci troppo, effettivamente mi sto annoiando anche io.
Usciamo di casa, quando sento una strana sensazione. Mi giro confusa e vedo immediatamente quegli occhi puntati sui miei.
Abbasso lo sguardo in una frazione di secondo e seguo Froy fino all'auto.
- Andi- andi- andiamo.
Non l'ho mai visto così lento, comunque casa mia è qui vicino, non dovrebbero esserci gravi problemi.
Mi allaccio la cintura, ma ecco che qualcuno apre lo sportello.
- Scendi.
Lo guardo confusa e arrabbiata.
- Ti ho detto di scendere Giulia, scendi.
- Ma che vuoi da me? Ti ho detto di starmi lontano. Sbraito io.
- Mendes, lasciala in in in pace.
Urla Froy
Shawn lo guarda con gli occhi di chi sarebbe capace di commettere un omicidio.
Mi tira per un braccio, facendomi uscire dall'auto.
Cerco di tirarmi via dalla sua presa, ma è troppo forte.
- Non muoverti. Mi comanda gelido, prima di dirigersi da Froy.Shawn's Pov
Non succederà di nuovo, non a lei, a costo della mia morte.
Giulia's Pov
- Amico mio, devi starle lontano.
Shawn mi indica, senza guardarmi.
Io rimango lì immobile, chi si crede di essere? Sta solo facendo scena davanti a tutti.
- Sei tu che devi andartene e lasciarci soli.
Grida Froy, cercando a stento di rimanere in piedi.
- Vuoi che succeda di nuovo? Vuoi finire nei casini un'altra volta? No? Bene allora sparisci.
Le sue parole rimbombano nel silenzio dello stupore di tutti.
Che succeda cosa? Cosa mi nascondo tutti.
Froy sale in auto e parte da solo, lasciandomi al freddo da sola.
- Che cosa hai fatto?
Chiedo trascinandomi le parole trattenendo le lacrime.
- Sali in auto.
Non me lo faccio ripetere due volte, ho paura di lui, ho paura dei suoi occhi.
Rimango in silenzio per dieci minuti, poi Shawn apre bocca.
- Mi dispiace.
Io scuoto la testa.
- Ti dispiace? TI DISPIACE? Ma chi credi di essere? Mio padre? Mio fratello? Mi conosci da un mese cazzo e credi di poter fare quello che vuoi?
Lui accosta e porta la testa al volante.
- Se tu sapessi.
- SAPERE COSA? COSA? COS'È CHE QUESTA CITTÀ MI NASCONDE?
Mi guarda, ecco i suoi occhi tornare normali, quelli in cui mi perdo ogni volta.
- Non posso dirtelo.
Scuoto la testa delusa. E mi slaccio la cintura.
- Aspetta. Mi ferma prima che io possa uscire dall'auto.
- Parla adesso o mai più Shawn.
I suoi occhi tremano, come le mie mani dalla rabbia, il mio sguardo inforca il suo.
Prende un bel respiro e inizia a parlare.
- Tu ti sei trasferita qui quattro anni fa giusto? Froy ha fatto tante cose sbagliate.Ascolto senza fiatare.
- Ha sempre avuto problemi con l'alcol.
Cinque anni fa, e come stasera avrebbe dovuto riportare a casa una ragazza, si chiamava Ether, almeno si chiama ancora, ma di questo ne parliamo dopo.
Era ubriaco, proprio come lo è ora.Più ci penso e più mi sento stupida, era ubriaco e io stavo per salire in auto.
- Sappi solo che Ether è in una casa famiglia adesso, non si è più ripresa.
Mentre quel verme è ancora in circolazione.Io rimango ferma in silenzio.
Respiro a stento.
Le lacrime iniziano a rigarmi il volto mentre io continuo dondolarmi avanti e indietro.
- Non potevamo parlare di ciò, suo padre fece firmare a tutti i testimoni un trattato di silenzio a patto che lui avesse pagato le cure mediche. La famiglia di Ether non era messa benissimo, così accettarono.
Ne io, ne Elena e tutti gli altri potevano parlare, altrimenti Ether sarebbe dovuta tornare a casa.Mi butto sulle sue braccia, lasciandomi in singhiozzi, mentre lui mi stringe più forte accarezzandomi i capelli.
Come posso essere stata così stupida? Stavo per salire nel treno della morte senza neanche pensarci.
- Shawn, ho paura. Sussurro.
Mi stringe le mani, con i suoi palmi caldi sui miei gelidi.
- Puoi venire a stare da me stanotte, io posso dormire sul divano.
Annuisco senza staccarmi dalle sue accoglienti braccia.Arriviamo a casa sua e saliamo in camera.
Mi porge una sua felpa e un paio di pantaloncini sportivi, per improvvisare un pigiama.- Ti stanno bene i miei vestiti.
Dice per smorzare.
- Si lo so.
Ridiamo assieme.
La sua camera è così accogliente, con dei colori caldi e rassicuranti, proprio come i suoi occhi.
- Comunque grazie.
Dico senza pensarci troppo.
- Per cosa? Chiede confuso.
- Per esserci sempre.
Lui arrossisce e sorride.
- Comunque anche io.
- Anche tu cosa?
Mi chiede più confuso di prima.
- Anche io ti amo.
Rimaniamo fermi qualche istante, chiusi nella nostra bolla, nel silenzio di quella notte, che avrebbe potuto riservarmi catastrofi, ma che si era rivelata la nostra notte, prima di far incontrare le nostre labbra, finalmente, di nuovo.•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
CIAO BELLISSIMI!
Volevo solo augurarvi buon Natale in ritardo e dirvi solo grazie per il supporto che mi state dando.
Lasciate un commento con la vostra coppia preferita♥️
A presto
Giulia
XOXO
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Starbucks hoe - Shawn Mendes
FanfictionSono tornata con un'altra storia, stesse persone, ma fatti diversi. E se un frappuccino potesse cambiare la vita di due ragazzi? Beh, se sei un fan di Shawn Mendes, dovresti leggerla...