Una luce irritante mi colpì il viso facendomi stringere di più gli occhi e gemere di fastidio. Sentivo la testa pesante e dolorante e potevo sentire in bocca il classico retrogusto dell'alcool. Mi guardai intorno e riconobbi la mia stanza, ma non ricordavo come ci fossi arrivata e quando mi tirai a sedere i muri intorno a me iniziarono a girare. Dio, avevo sicuramente bevuto tantissimo, perché il mio corpo era davvero resistente all'alcool, e quella volta sembrava avessi davvero superato di tanto il limite della sua resistenza.Soltanto alzandomi notai la mia nudità. Sollevai gli occhi al cielo, maledicendomi mentalmente, perché voleva dire solo una cosa.
Guardai accanto a me e vidi il corpo nudo di Taylor.
Cazzo, Lauren, non di nuovo! Avevo promesso a me stessa che non avrei più avuto nessun tipo di relazione con lei, visto il disastro dell'ultima volta, invece ci ero ricaduta e nemmeno lo ricordavo.
Il mio cellulare iniziò a squillare e il suono fece pulsare la mia testa il doppio di quanto già non facesse.
- Laur, spegni quella merda- disse Taylor nascondendo il viso nel cuscino. Mi alzai e presi una vestaglia, poi afferrai gli occhiali dal comodino e risposi al telefono, era Mani.
- Non dirmi che sei di nuovo andata a letto con Taylor- merda. Uscii dalla camera e andai in cucina per preparare il caffè.
- Non è una faccenda che ti riguarda, ma se preferisci non te lo dico- avviai la macchina del caffè.
- Lo prenderò come un si. Lauren, Lauren..dov'è finita la tua forza di volontà?- commentò con tono di rimprovero.
- Probabilmente insieme ai miei propositi di bere meno a quelle dannate cene. Perché mi hai chiamata a quest'ora, Mani?- cambiai argomento godendomi l'odore forte del caffè che iniziava a diffondersi nella cucina.
- Per tua informazione, sono già le 8- imprecai dentro di me.
- Cazzo. Devo chiudere, sono in ritardo- afferrai in fretta una tazza dal mobile, pregando la macchinetta di essere ancora più veloce.
- Vieni nel mio ufficio appena puoi. Ah, ti suggerisco di comprare un quotidiano prima di venire.
- Perché dovrei?- chiesi curiosa.
- Sei in cima ai pettegolezzi-il suo tono era divertito.
- Che buongiorno di merda - commentai e chiusi la chiamata sentendola ancora ridere.
Abbandonai l'idea del caffè e tornai in camera mia, dove Taylor sembrava praticamente svenuta, ma non avevo il tempo per preoccuparmi per lei. Mi feci una doccia rapida e scesi in salotto con in mano i miei vestiti per evitare di svegliare la bionda e dovermi occupare anche di lei. Indossai una gonna lunga fino alle ginocchia, una camicetta verde pastello e una giacca nera sopra, poi afferrai i miei occhiali da sole e scesi al garage, prendendo la mia BMW nera e immettendomi nel traffico di New York. Taylor avrebbe trovato da sola la porta per sparire da casa mia.
Arrivai nell'edificio sede dei miei uffici e passai nell'atrio salutando rapidamente le guardie, probabilmente anche poco amichevolmente. Raggiunsi in fretta l'ascensore e andai direttamente al 37esimo piano, mentre gli specchi della cabina mi permisero un ultimo controllo al mio aspetto e sorrisi soddisfatta. Le porte si aprirono e camminai in direzione del mio studio. Entrando Alexa, la mia segretaria, mi passò il foglio con gli impegni della giornata.
- Sei in ritardo - mi disse col suo solito umore adorabile.
- Buongiorno anche a te- commentai col suo stesso tono.
- Oggi sarà una giornata molto movimentata, ho già cancellato ogni tua possibilità di pranzare con Normani - mi voltai verso di lei.
- Wow, ho così tanti impegni?- la guardai con le sopracciglia sollevate, stupita.
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Lezioni di seduzione per Camila
FanfictionDurante una festa Camila Cabello trova il suo fidanzato, Austin Mahone, a letto con un'altra. Colpita dal tradimento, Camila pensa di lasciarlo, ma un debito che ha con lui le impedisce di farlo. Credendo che sia la cosa giusta da fare, Camila non s...