30.L'inizio del caos

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Osservai le due donne che stavano di fronte a me.

Stavano ridendo in modo spontaneo, con la testa buttata indietro, come se avessero appena sentito la battuta migliore del mondo. Le loro mani erano sempre unite mentre camminavano per il parco, godendo del fresco della fine di quella sera.

Lauren Jauregui e Camila Cabello insieme, chi lo avrebbe mai detto.

Mi sorprendi sempre, vero Lauren?

Però più provavo a pensare che secondo me ci fosse soltanto un interesse economico da parte della mora, più mi convincevo che quella non era quella la verità, perché aveva già dei contratti con dei soci importanti e non aveva bisogno di fingere con l'erede dei Cabello.

Lei non stava con la latina per interesse.

No, no.. a lei piaceva davvero Camila, e questo mi faceva incazzare e rallegrare allo stesso tempo.

L'avrei colpita dove l'avrei ferita maggiormente.

Sorridi, cara Lauren, perché la tua felicità da favola lesbica tra poco tempo finirà.

Tornai in macchina, entrai e partii subito dopo, sentendo il telefono squillare dopo pochi minuti.

- Taylor?

- Si, Austin?- risposi.

- Ho parlato con Frank e ci aspetta all'hotel Plaza- mi informò e non riuscii a trattenere un sorriso.

- Perfetto. Dove sei?

- A pochi isolati dall'hotel.

- Arrivo tra 15 minuti, aspettami.

- Certo, pensi che voglia incontrare Frank da solo?!- la sua voce timorosa mi infastidì.

- Non rovinare tutto con le tue paure da idiota- e chiusi la chiamata.

Avanzai per le strade movimentate, ringraziando che il traffico quella sera fluisse abbastanza velocemente, e in 15 minuti esatti parcheggiai la macchina vicino all'hotel, vedendo Austin scendere dalla sua auto. Presi la mia borsa e camminai fino a lui e potevo sentire l'odore della sua paura da lontano.
Si guardò intorno qualche volta, e quando mi vide la sua espressione dimostrò tanto sollievo da apparire ridicolo.

- Puntuale come sempre tesoro- mi sorrise.

- Non possiamo far aspettare un uomo come Frank- mi avviai verso l'entrata, poi sentii la presa di Austin stringersi intorno al mio braccio.

- Taylor, Frank è un uomo pericoloso.

- Senti Austin, è esattamente di un uomo pericoloso che io ho bisogno in questo momento- mi liberai della sua mano ed entrai, il ragazzo timoroso era dietro di me.

Andammo direttamente nel ristorante, vedendo Frank aspettarci lì. Camminai ostentando decisione, sicura del piano che avevo in testa. Sarebbe stata una giocata sensazionale, e avrei avuto tutto ciò che da sempre volevo.
O meglio, avrei ricevuto tutto ciò che era di Lauren.

- Frank- Austin salutò l'uomo che dimostrava circa 50 anni, con pochi capelli e una pancia prominente che manifestava la sua totale assenza di esercizio fisico.

- Austin Mahone- mi guardò.

- Taylor Swift.

- È un piacere, signorina Swift- mi baciò la mano.

- Il piacere è tutto mio.

- Per favore, sedetevi- acconsentimmo, occupando i posti liberi del suo tavolo.- Bene Austin, confesso che mi ha un po' sorpreso la tua chiamata per chiedere un appuntamento, e permettimi di dire che sono anche piuttosto curioso, ancor più con la presenza della signorina Swift insieme a noi-.

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