13. La risposta

6.4K 289 23
                                    


Uscii dall'ufficio di Lauren con più dubbi di quanto immaginassi.

Le mia mani tremavano intorno al volante e sentivo la mia gola bruciare dal pianto che stavo trattenendo. Il senso di colpa stava prendendo il sopravvento su ogni parte del mio corpo, però insieme a lui sentivo la sensazione di piacere ancora pulsante nel mio stomaco che mi destabilizzava.

Arrivai a casa e mi diressi direttamente verso la mia stanza, ignorando le mille domande che Sinuhe mi porse, e subito riempii la vasca, con l'intenzione di farmi un bagno e cercare di sciacquare via quelle sensazioni.

Iniziai a spogliarmi e fu lì che notai i segni lasciati da Lauren: le mia cosce erano segnate dai suoi graffi e nel mio collo spiccava un segno arrossato che a breve sarebbe sicuramente diventato viola.

- Maledetta! L'ha fatto di proposito!- mi lamentai toccando quel marchio sulla mia pelle con un grugnito.

Indossai il pigiama e mi nascosi sotto le coperte, ma quando chiusi gli occhi le immagini di poco prima apparvero davanti a me: potevo vedere chiaramente il mio corpo sulla scrivania e lei su di me, potevo sentire in maniera spaventosamente reale le sue labbra sulle mie, il suo sapore, la sua morbidezza.

Coprii il mio viso con le mani e mi ammonii, negandomi la possibilità di pensarci di nuovo.

- Non è reale, non è successo... ignoralo... non lo hai fatto... non eri tu... è stato orribile. È stato orribile. È stato... aaah, non è stato orribile!

- Cosa non è stato orribile?- Dinah afferrò le coperte sopra la mia testa e mi guardò curiosa.

- Qual è il tuo problema col bussare?- le chiesi portandomi una mano al cuore spaventata.

- Adoro farti questo effetto - commentò sedendosi accanto a me- Allora, cosa è stato orribile poi non lo è più stato?

- Niente, fai come se non avessi parlato - mi misi seduta passandomi una mano tra i capelli.

- Parla!- mi puntò addosso il dito.

- Non c'è niente di cui parlare!

- Davvero? Non è ciò che dice il succhiotto sul tuo collo!- indicò il segno che avevo mostrato spostando i capelli. Merda!- Raccontami tutto e non provare a tralasciare dettagli - si mise meglio sul letto, incrociando le gambe.

- Sono andata a letto con... L...Lau..

- Chancho, non capisco cosa stai dicendo. Sei andata a letto con..?

- Lau...en...Jau - Dinah alzò gli occhi al cielo.

- Dimmelo subito!- scattò.

- Lauren! Lauren Jauregui! - ammisi.

I suoi occhi si sbarrarono insieme alla sua bocca.- Hai detto Lauren Jauregui?! Qu-quella Lauren Jauregui?!- si portò le mani alla bocca.

- Non mi sembra ne esistano altre! E parla più piano, non voglio che metà New York lo sappia!- la sgridai.

- Raccontami tutto!- ignorò le mie parole.

- No, Dinah!

- Si Karla, adesso!

——————————

Accelerai la mia corsa per le strade del mio quartiere, mentre dalle cuffie arrivava la canzone "Oh Children". Stavo correndo da più di un'ora, i miei piedi erano in fiamme e chiedevano una pausa, ma io non rallentai il passo.

Volevo mandare via dalla mia testa tutta la tensione che avevo, la voglia di avere di nuovo Camila, i ricordi di quella scena che facevano accendere il mio corpo. Aumentai ancora il volume, sperando che il testo e la musica superassero tutti i pensieri.

Lezioni di seduzione per CamilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora