Uscii dall'ufficio di Lauren con più dubbi di quanto immaginassi.Le mia mani tremavano intorno al volante e sentivo la mia gola bruciare dal pianto che stavo trattenendo. Il senso di colpa stava prendendo il sopravvento su ogni parte del mio corpo, però insieme a lui sentivo la sensazione di piacere ancora pulsante nel mio stomaco che mi destabilizzava.
Arrivai a casa e mi diressi direttamente verso la mia stanza, ignorando le mille domande che Sinuhe mi porse, e subito riempii la vasca, con l'intenzione di farmi un bagno e cercare di sciacquare via quelle sensazioni.
Iniziai a spogliarmi e fu lì che notai i segni lasciati da Lauren: le mia cosce erano segnate dai suoi graffi e nel mio collo spiccava un segno arrossato che a breve sarebbe sicuramente diventato viola.
- Maledetta! L'ha fatto di proposito!- mi lamentai toccando quel marchio sulla mia pelle con un grugnito.
Indossai il pigiama e mi nascosi sotto le coperte, ma quando chiusi gli occhi le immagini di poco prima apparvero davanti a me: potevo vedere chiaramente il mio corpo sulla scrivania e lei su di me, potevo sentire in maniera spaventosamente reale le sue labbra sulle mie, il suo sapore, la sua morbidezza.
Coprii il mio viso con le mani e mi ammonii, negandomi la possibilità di pensarci di nuovo.
- Non è reale, non è successo... ignoralo... non lo hai fatto... non eri tu... è stato orribile. È stato orribile. È stato... aaah, non è stato orribile!
- Cosa non è stato orribile?- Dinah afferrò le coperte sopra la mia testa e mi guardò curiosa.
- Qual è il tuo problema col bussare?- le chiesi portandomi una mano al cuore spaventata.
- Adoro farti questo effetto - commentò sedendosi accanto a me- Allora, cosa è stato orribile poi non lo è più stato?
- Niente, fai come se non avessi parlato - mi misi seduta passandomi una mano tra i capelli.
- Parla!- mi puntò addosso il dito.
- Non c'è niente di cui parlare!
- Davvero? Non è ciò che dice il succhiotto sul tuo collo!- indicò il segno che avevo mostrato spostando i capelli. Merda!- Raccontami tutto e non provare a tralasciare dettagli - si mise meglio sul letto, incrociando le gambe.
- Sono andata a letto con... L...Lau..
- Chancho, non capisco cosa stai dicendo. Sei andata a letto con..?
- Lau...en...Jau - Dinah alzò gli occhi al cielo.
- Dimmelo subito!- scattò.
- Lauren! Lauren Jauregui! - ammisi.
I suoi occhi si sbarrarono insieme alla sua bocca.- Hai detto Lauren Jauregui?! Qu-quella Lauren Jauregui?!- si portò le mani alla bocca.
- Non mi sembra ne esistano altre! E parla più piano, non voglio che metà New York lo sappia!- la sgridai.
- Raccontami tutto!- ignorò le mie parole.
- No, Dinah!
- Si Karla, adesso!
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Accelerai la mia corsa per le strade del mio quartiere, mentre dalle cuffie arrivava la canzone "Oh Children". Stavo correndo da più di un'ora, i miei piedi erano in fiamme e chiedevano una pausa, ma io non rallentai il passo.
Volevo mandare via dalla mia testa tutta la tensione che avevo, la voglia di avere di nuovo Camila, i ricordi di quella scena che facevano accendere il mio corpo. Aumentai ancora il volume, sperando che il testo e la musica superassero tutti i pensieri.
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Lezioni di seduzione per Camila
FanfictionDurante una festa Camila Cabello trova il suo fidanzato, Austin Mahone, a letto con un'altra. Colpita dal tradimento, Camila pensa di lasciarlo, ma un debito che ha con lui le impedisce di farlo. Credendo che sia la cosa giusta da fare, Camila non s...