3. Jauregui, la Hindu

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La risata che scappò dalla mia bocca fu così alta da attirare l'attenzione di chiunque passasse.

Dinah era completamente impazza, non c'era altra soluzione. Quale donna sana di mente chiederebbe lezioni di seduzione a un'altra donna? Soprattutto quando si trattava di qualcuno come Lauren Jauregui, una delle persone più arroganti e stronze che conoscevo.
Chissà quanto mi avrebbe presa per il culo se le avessi davvero chiesto aiuto.

- Non chiederò aiuto a lei! Sei pazza?!

- Io ti sto dando la soluzione al tuo problema e tu mi ringrazi così?- la sua voce era irritata.

- Vuoi peggiorare la mia situazione?- replicai io.

- Io non la vedo così. Hai visto come Austin e gli altri uomini la guardano? Hai notato il modo in cui si muove e si comporta? E la voce? Il corpo? Il modo in cui si veste?- gesticolò ancora di più enfatizzando le sue parole.

- Non sono cieca, Dinah- commentai amara.

- Però ti stai comportando come se lo fossi. Chi meglio di lei può insegnarti l'arte della seduzione? Hai sentito quello che ha detto tua madre sul suo conto.

- Non ci sono prove sul fatto che sia vero- la corressi- E comunque non ha importanza.

- E cosa farai per risvegliare la passione del tuo fidanzato allora? Cercherai su google?- Dinah rise sarcastica.

- Troverò una soluzione. Di certo non chiederò a lei che sicuramente mi riderebbe in faccia credendomi pazza- le risposi ancora, ma fummo interrotte.

- Karla, Jane?- ci chiamò Sinuhe e noi ci voltammo verso di lei.- Venite!

Tornammo nella tenda, dove Austin era seduto in uno delle sedie pulendosi il viso con un fazzoletto, e la sua espressione non era per niente amichevole. Guardando la pista notai invece Lauren accanto alla donna coi capelli neri. Come si chiamava? Ah, sì, Normani.

Le due stavano conversando animatamente e ridevano con gusto per qualcosa detta dalla più scura, che faceva delle facce buffe che facevano ridere Jauregui portando la testa all'indietro e smuovendo i suoi capelli scuri, mentre alcuni uomini la osservavano. Mi chiesi se prima o poi anche io sarei stata così magnetica.

- Stai prendendo in considerazione la mia idea?- Dinah mi spaventò.

- Cosa? Certo che no!- lei sorrise e si sedette accanto a Luis.

- Mila, siediti al mio fianco- mi chiamò Austin.

- Stai bene?- presi il fazzoletto dalle sue mani e lo passai sul suo viso per ripulirlo. Lui rise ringraziandomi.

- Si, molto meglio adesso che ci sei tu a prenderti cura di me- prese la mia mano e ci poggiò le labbra sopra dolcemente.- Sei davvero dolce, Mila, un vero angelo-. Una volta i suoi complimenti mi avrebbero riempito di allegria, però adesso mi mettevano a disagio: mi sentivo come una bambina di 10 anni che aveva appena fatto qualcosa di buono e riceveva un complimento da un adulto.

- Grazie- mi ripresi la mano un po' infastidita.

Pranzammo al Club e fortunatamente Jauregui e la sua amica pazza andarono via in anticipo, risparmiandomi di doverle vedere durante il pasto. Sinuhe tornò a parlare dei pettegolezzi sulla vita di Lauren, dati dai suoi più che affidabili informatori.

Lauren Jauregui era una donna dalla vita facile, a quanto dicevano: era uscita con una quantità enorme di uomini ricchi, finché un giorno non aveva conquistato un anziano milionario vicino alla morte che non aveva figli e si era innamorato di lei lasciandole in eredità tutto ciò che aveva, e lei aveva investito nel mondo automobilistico triplicando la sua fortuna.

Lezioni di seduzione per CamilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora