9. Lezione 4: sotto i vestiti.

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L'avevo dovuta mandare via velocemente ed in malo modo prima di commettere una cazzata enorme con un prezzo troppo alto da pagare.

Non potevo credere di aver desiderato di baciare Camila Cabello. Probabilmente avevo solo bisogno di contatto fisico con qualche essere umano, non poteva essere altrimenti.

Ero ben lontana dal negare che fosse bella, ma semplicemente non era lontanamente il mio tipo. Anche se dovevo ammettere che le sue gambe, più slanciate grazie ai tacchi, davano un aspetto più sexy al suo corpo, e mi ero ritrovata ad osservare il suo culo e pensare a quanto fosse sodo e bello, desiderando di poterlo stringere tra le mie mani per confermare la mia idea-

Lauren, Lauren.. dov'è finita la tua capacità di raziocinio?

Salii nella mia stanza ed entrai nel bagno per buttarmi sotto l'acqua fredda della doccia, lasciando i miei pensieri vagare alla lezione di poco prima. L'avevo sentita respirare il mio odore e rabbrividire, cazzo! Non cascarci, Jauregui, resta focalizzata sull'obiettivo e non farti distrarre. Era solo un po' di carenza di contatto fisico, troppo tempo senza sesso. Avevo solo bisogno di trovare qualcuno per scaricare quella tensione, ne ero sicura.

Uscii dal bagno e presi il mio cellulare, osservando la mia lista di "amiche" finché non trovai un nome interessante.

- Lauren Jauregui, a cosa devo l'onore della tua chiamata?- mi rispose al terzo squillo.

- Volevo invitarti a bere qualcosa - le proposi.

- Il posto di sempre?

- No, vieni a casa mia, così saremo più tranquille - dissi con un sorriso.

- Arrivo tra 20 minuti - e chiuse.

Era sempre stata una facile. Indossai qualcosa di comodo e la aspettai nella sala. 25 minuti dopo sentii il campanello suonare, e aprendo la porta trovai una ragazza coi capelli neri, gli occhi nocciola e la pelle abbronzata. Le feci un gesto d'invito e lei obbedii raggiungendomi, così chiusi la porta dietro di lei. Restammo immobili per qualche secondo, finché lei non si lanciò tra le mie braccia, baciandomi con trasporto.

Avremmo bevuto in un altro momento.

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- Dove sei stata?- mi chiese Sinuhe quando entrai in casa.

- Avevo un appuntamento - le risposi.

- Con Austin?

- No, con un'amica - iniziai a infastidirmi.

- Dinah?

- No.

- Allora chi?- mi voltai di scatto verso di lei.

- Ti importa così tanto? Perché sono stanca e vorrei soltanto andare a dormire - lei sobbalzò leggermente.

- Certo, va bene.

Mi diressi verso le scale ed iniziai a pensare a ciò che era successo. Sollevai la testa e salii gradino dopo gradino, con sicurezza, e quando arrivai in camera tirai un sospiro di sollievo lanciandomi sul letto. I miei piedi stavano pulsando per il dolore, però mi sentivo sempre più sicura ad usare i tacchi che avevo abbandonato nel centro della stanza. Senza perdere ulteriore tempo andai in bagno e mi sistemai per la notte e 20 minuti dopo ero già sotto le lenzuola. Sentii gli occhi pesanti, il corpo stanco e i miei pensieri sempre più confusi, finché non mi addormentai.

Lezioni di seduzione per CamilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora