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"Ho preso appuntamento con il signor Brown. Domani la riceve" disse Jade sedendosi sul divano affianco a Niall.
Il ragazzo continuò a guardare la bambina intenta a colorare e sospirò.
"Niall vedrai che con lo psicologo andrà tutto bene. Lui è laureato in queste cose. Saprà cosa fare" disse Jade abbracciandolo.
In quell'instante Caitlyn si girò e guardò Niall. Lo trovava di pessimo umore e aveva una brutta cera. Niall la guardò e i loro sguardi si incrociano. Caitlyn tolse subito lo sguardo. Quei occhi erano come quelli di Nicholas. Identici. Ogni volta che guardava i suoi occhi ci vedeva l'uomo che la tormentava e la picchiava. Anche se era passata una settimana e mezza, e che ormai Nicholas era stato messo in prigione, lei aveva paura, paura di vederlo di nuovo. Nicholas aveva fatto spazio ai suoi sogni, la bambina dormiva con gli incubi e al mattino si trovava sempre nel letto con la madre, ma senza Niall.
Il ragazzo si svegliava ogni notte quando la sentiva piangere e urlare. La prendeva e la metteva nel letto. La copriva e poi andava in salotto, a dormire sul divano. Infatti aveva subito accettato di portare la figlia da uno psicologo.
"Vado di sopra" disse Niall alzandosi.
"Ok io vado a preparare il pranzo." Disse Jade alzandosi anche lei e lasciando da sola la bambina.
Niall salì le scale e percorse il lungo corridoio, che portava alla sua stanza preferita.
Entrò e lasciò la porta aperta. Prese una chitarra e iniziò a pizzicare le corde, producendo la canzone di San Smith, Stay with me.
La trovava giusta per quella situazione. Voleva affianco sia Jade che Caitlyn. Voleva tenere la mano sia a Jade che a Caitlyn. Voleva dormire con Caitlyn senza che lei si allontani da lui. Perché in fondo loro era tutto ciò che lui aveva bisogno.
La bambina che era impegnata a disegnare si fermò e ascolto quella voce. Non aveva mai sentito cantare Niall. Si alzò e andò di sopra. Vide da lontano che la porta era aperta e si avvicinò lentamente. La voce era sempre più alta e quando si trovò Niall che le dava le spalle, entrò piano senza farsi sentire o vedere. Si sedette sulla sedia del pianoforte e rimase la ad ascoltare la sua voce, così suave e dolce.
Niall quando finì di cantare fece un sospiro e chiuse gli occhi. Si alzò e mise apposto la chitarra e quando vide la bambina, la guardò.
"Hai ascoltato tutto?" Chiese Niall e la bambina annuì. Niall fece lo stesso e non disse più nulla.
"Credo che sia pronto. Andiamo?" Disse Niall e Caitlyn scese dalla sedia, per poi andare giù in cucina. Niall chiuse la porta alle sue spalle e andò in cucina.
"Oggi vado a lavorare, quindi vedete di non distruggere la casa" di Jade mettendo un piatto di pasta sotto al naso di Niall. Il ragazzo non disse nulla e iniziò a mangiare. Caitlyn mangio poco e quando si sentì piena, spinse il piatto verso il centro della tavola. Jade guardò il piatto pieno e non disse niente.
"Vuoi una cotoletta?" Chiese Jade e Caitlyn scosse la testa per dire di no.
Caitlyn rimase seduta al suo posto e guardò i due finire di mangiare.
Vide Niall che dopo aver finito di mangiare il suo piatto, mangiò anche il suo. Lo guardò e si chiese come faceva a magiare così tanto. Si mise a giocare con le posate per ammazzare il tempo e quando vide che sua madre e Niall si erano alzati, lo fece anche lei. La madre sparecchiò mentre Niall andò in salotto. Caitlyn lo seguì e si sedette sul divano, lontano da Niall.
"Allora guardiamo qualche cartone animato?" Chiese Niall sedendosi e accendendo la TV contemporaneamente. La bambina annuì solamente e Niall scelse un cartone. Scelse Cattivissimo me. Magari quei corsetti gialli e il gigante pelato dal naso gobbo,lo avrebbero tirato su di morale. Jade avvertì che sarebbe andava via e salutò i due, prima di uscire di casa per andare a lavoro. Caitlyn guardò la porta chiusa e poi si concentrò a guardare il cartone animato, senza fiatare.
Jade prese la sua bici e pedalò fino al supermarket. Legò la bici ed entrò.
"Sei in ritardo" disse il suo capo.
"Si mi scusi. Ho avuto dei problemi a casa" disse Jade.
"È la terza volta in una settimana Jade. Non lo tollero più. Se lo fai ancora, dovrai dire addio al tuo posto di lavoro" disse lui. Jade annuì e si diresse nello spogliatoio.
"Cosa sta tua figlia" chiese poi.
"Male. Non ha ancora detto niente. Abbiamo deciso di portarla da uno psicologo. Speriamo bene" disse lei. Il capo annuì.
"Allora buona fortuna Jade." Disse per poi andare nel suo ufficio.
Jade si cambiò e si mise a lavoro. Quel giorno Hilary non c'era, quindi dovette lavorare da sola, dato che gli altri non li conosceva.
Mise apposto le scatole, mise i detersivi al loro posto. Insomma fece il suo lavoro con la noia fino si capelli.

Supermarket - N.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora