Capitolo 9

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Non ho ancora le forze di aprire gli occhi, ma i miei sensi iniziano a risvegliarsi. Sento un respiro, oltre al mio. Inoltre mi sento avvolta dal calore di qualcosa, che ancora non distinguo. Inizio a sentire una raffica di quel tipo di brividi.
Percorrono la spina dorsale, mi fanno tremare prima le mani, è poi pian piano inizio a tremare tutta.

Sgrano gli occhi, i brividi diminuiscono, smetto di tremare.
Butto fuori la tensione che ho in corpo facendo un bel respiro dal naso.
Il suono di un altro respiro però, cattura la mia attenzione in un baleno.
Holden.

Sta dormendo beatamente. Dal suo viso rilassato faccio scivolare lo sguardo sul suo corpo e ci metto solo pochi secondi a realizzare che mi sta abbracciando.
Vado nel panico più totale.

Non voglio svegliarlo: con piccoli movimenti furtivi scivolo via dalla sua presa attorno alla mia vita, lasciando che il suo braccio cada rilassato sul morbido letto.

Sto per alzarmi completamente, quando il suo viso cattura il mio sguardo.
È veramente bellissimo.
Non lo avevo notato al Karamel, ero distratta dalle sue stupide regole e da quanto fosse arrogante.

Sembra un vero dio greco. Mi soffermo a osservarlo per un minuto di troppo, così sento un brivido.
Svegliati, Haley.

Mi metto a sedere composta, ripercorrendo con la mente quanto ho appena sognato.
"Che diamine ci fai nei miei sogni?" dico nella mia testa, scrutando ancora una volta il viso di Holden.

Vengo distratta da un telefono che vibra più volte. È il suo telefono. Do una sbirciatina allo schermo, giusto per curiosità.

da Michelle:
Dove sei?

Rimango interdetta, mi giro verso Holden, poi di nuovo verso il messaggio.
Solo ora noto lo sfondo della schermata di blocco.
Riconosco subito Holden, che ha il braccio attorno alla spalla di una ragazza. Sembra una modella, ha due grandi occhi verdi, che sembrano così misteriosi. Sorriso perfetto, snella e alta. Posso intuire che la foto sia stata scattata ormai qualche tempo fa, dal momento che Holden ha i capelli tagliati in modo diverso, più corti.

All'improvviso la foto scompare e si sente la suoneria del telefono. Sullo schermo compare ancora il nome di Michelle, e un tasto che incita a rispondere a quella chiamata.

Impulsivamente lo prendo e copro con le dita gli speaker, così che il suono si senta a malapena. Di nuovo, non voglio svegliarlo.

Il telefono vibra tra le mie mani, dal momento che la chiamata è terminata, tornano ad arrivare messaggi.

Da Michelle:
DOVE DIAMINE SEI?

Da Michelle:
L'hai incontrata. Vero?

Da Michelle:
Chiamami subito.

In quest'ultimo messaggio posso percepire il tono minaccioso che voleva trasmettere.

Da Michelle:
Questa volta ti uccido.

«Che cazzo stai facendo?!» sbotta Holden, facendomi trasalire dallo spavento. Il cuore inizia a battere fortissimo.

Mi limito a guardalo spaventata mentre mi strappa il suo telefono dalle mani, cercando di mettere in fila due parole.
«S-Stava squillando e-e avevo paura ti svegliassi e io non volevo che lo facessi, p-perché mentre dormi sembri un di-» dico tutto d'un fiato, mettendo le mani davanti alla bocca per evitare di rivelargli anche sembra un dio greco quando dorme.

Mi scocca un'occhiataccia e legge le notifiche corrucciato. Vi presta poca attenzione e blocca lo schermo.

Si alza in piedi, infilando le mani nelle tasche.

«È la mia ragazza, se te lo stessi chiedendo» mi scocca un'occhiata.

«È un tantino...» comincio ridacchiando. Holden non ride, mi guarda.

«Gelosa? Possessiva? Minacciosa?» suggerisce. Prima che possa replicare che non volevo definirla così bruscamente, lui mi sorride, facendomi venire un brivido che sembra ghiacciato.
«È proprio lei.» e guarda lo schermo del suo telefono sorridendo.

«È un buon segno, significa che ci tiene tanto a te» affermo. Alza un sopracciglio.
«Oh ma certo, tantissimo» sento rispondermi, potrei cogliere un pizzico di ironia nel suo tono.
Apro la bocca per rispondere, ma la richiudo imbarazzata, non sapendo cosa dire.

«Ehm, che cosa è successo prima?» dico flebilmente, insicura.

«Sei svenuta e ti ho portato di sopra.» dice facendo spallucce.

«Oh, grazie allora» dico.

«Lasciarti a terra non era un'opzione» mi fa notare, sempre arrogante. Non lo sopporto proprio, è un arrogante di prima categoria, spero mi stia il più lontano possibile.

«Siamo a casa!» si sente dire a gran voce dal piano terra.

Mi fiondo al piano inferiore, percorro il corridoio trovandomi davanti Chloe con un gran sorriso stampato in faccia e Yarden che chiude la porta.

«La casa è tutta intera e non c'è nessuna festa» fa Yarden guardandosi intorno.
«Grazie Haley».
Sorrido in risposta, anche se non ho fatto proprio niente, letteralmente.

Si sentono i passi di Holden sulle scale, e presto lo rivedo con la sua giacca di jeans addosso.

Saluta Yarden, si scambiano poche parole che non riesco a sentire e poi guardando verso di me dice «Ci vediamo domani». Annuisco, pensando al lavoro.

Solo quando è già uscito mi ricordo che domani non abbiamo il turno insieme.

«Andiamo anche noi» dico a Yarden.
Lui e Chloe si scambiano un bacio a fior di labbra.

Usciamo e, nel salire sul motorino, osservo il gran sorriso bianco dì Chloe. «Mi devi delle spiegazioni» le dico sorridente.

«Te lo spiegherò domani, adesso via come il vento!» dice salendo sul sedile posteriore. È proprio su di giri.

«Domani comincia il nostro anno alla Riverson!» urla Chloe nel mio orecchio, dopo che siamo partite.

«Sono più pronta che mai!» rispondo urlando e sorridendo. Cambiare scuola è strano, soprattutto se non vi si ricorda neanche come sia fatta la vecchia, ma so che sarà tutt'un'altra storia se Chloe è al mio fianco.
Chloe tira un urlo, di felicità e anche perché è un tantino pazza. Scioglie la presa dai miei fianchi e alza le braccia al cielo stellato, a malapena visibile per le luci di New York.

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