-Mi spieghi cosa ti passa per la testa?- Chiese Luca ad Andrea, rimanendo con lui leggermente indietro rispetto al resto del gruppo.
Era quasi mattina ormai, e cominciava ad essere rischioso per loro, soprattutto per Pietro.
Mentre loro potevano resistere anche qualche secondo al sole, Pietro sarebbe stato bruciato all'istante.
Luca sembrava furioso per ciò che era accaduto precedentemente.
Andrea odiava quando si comportava da genitore o leader.-Billy mi ha infastidito- alzò le spalle con nonchalance, mettendo poi le mani in tasca.
-Non possiamo metterci nei casini con il clan di Billy adesso, e lo sai.- sospirò Luca, guardando attentamente l'altro vampiro -Ma non vedi come siamo ridotti? Ci stiamo indebolendo Andrea...una lite ora significherebbe la fine-
-È colpa del "capo" se la squadra è pessima- mormorò Andrea, accelerando il passo.
Luca abbassò lo sguardo, seguendolo.
Sapeva che non era in grado di comandare un clan, ma un po' di buona volontà da parte loro non sarebbe guastata.
Ora non sembrano altro che un gruppo di teenager che pensano solo a divertirsi, lasciando che le responsabilità gravassero tutte su di lui.-Non ti chiedo di seguire alla lettera ogni mio ordine- disse Luca -Ma almeno rifletti la prossima volta, prima di fare mosse così azzardate solo per un semplice moccioso mortale-
A quelle parole Andrea sussultò, bloccandosi sul posto, e attirando l'attenzione dei suoi compagni.
Non era sicuro del perché stesse reagendo in quel modo, anche se dentro di se una ragione c'era, e ne aveva timore-Non è un semplice mortale- sibilò, fulminandolo con lo sguardo -E non chiamarlo moccioso-
Luca spalancò gli occhi, vedendo evidentemente in lui molto più di quello che Andrea poteva capire.
-Andrea...- sussurrò -Non dirmi che...-
Spingendo di lato Luca, il vampiro dagli occhi verdi accelerò ulteriormente il passo, sicuro di non dover spiegazioni a nessuno.
Non provava niente per il mortale.
Ma era possessivo, era semplicemente questo il motivo per cui odiava sentir parlare male del suo giocattolo.
E ovviamente odiava quando le mani di qualcuno che non era lui si posavano sul suo corpo.
Era sicuramente quella la ragione.
Ora doveva solo convincersi che quella fosse la realtà.------------------------------
Giovanni intanto stava ripulendo alcuni soprammobili della grande Villa.
Sperava di rendersi in qualche modo utile, facendo un po' di pulizie.
Non aveva per niente sonno, nonostante il piccolo orologio sopra il tavolo segnasse le quattro di mattina.
Ancora i suoi "coinquilini" non erano tornati e in un certo senso gli mancava la loro compagnia.
Era tutto più inquietante.
La paura che qualcuno potesse saltargli addosso da un momento all'altro era sempre più forte.
Ovviamente, non potevano mancare un forte malditesta, e quella sensazione di vuoto che imperterriti non lo lasciavano già da qualche ora.
Sospirando, posò il fermacarte a forma di elefante che stava pulendo sul tavolo, dirigendosi poi verso la sua camera.
Magari dormire lo avrebbe aiutato, e avrebbe placato quella sua paura insensata.
Durante il tragitto, vide un qualcosa avvolto da un plaid, che stava seduto nel corridoio.
Indietreggiò istintivamente, attirando in questo modo l'attenzione dell'altro.-Hey- Mormorò Matteo, stringendosi la coperta intorno al corpo.
-Matteo?-Chiese Giovanni confuso -Perché non sei con gli altri? È successo qualcosa?-
-Siamo tornati a casa mezz'ora fa- disse mentre si alzava -Non ci hai sentiti arrivare?-
Giovanni fece cenno di no con la testa, alzando poi un sopracciglio, indicando il plaid che portava intorno al corpo.
-E quello sarebbe...-
-Sono un vampiro freddoloso, ok?- Sembrò quasi offeso.
-Ok... Andrea dov'è? Ho bisogno di chiedergli una cosa...-
-Sta dormendo. Non ti conviene svegliarlo, l'ultima volta che ci ho provato mi ha rotto un braccio- alzò le spalle.
Il ragazzo era confuso da quella intera conversazione, così si limitò ad annuire e allontanarsi.
-Buonanotte allora-
-Notte-
-------------------------Doveva essere tarda mattina, quando Andrea si era alzato affamato, ed era andato in cucina a prendere un bicchiere della sua bevanda preferita, nonché unica che potesse bere.
La serata precedente gli aveva lasciato come regalo un bel livido sulla guancia destra.
Dopo aver afferrato uno dei bicchieri dalla credenza, aprì il frigo, versando quella sostanza rossa che tanto amava.
Fece una smorfia quando capì che Pietro aveva riempito le bottiglie con sangue animale."Maledizione Pietro... lo sai che non bevo questa roba" pensò, maledicendolo mentalmente, e posando il tutto sul tavolo-
Sussultò leggermente quando vide la luce del corridoio accendersi.
Gli altri stavano sicuramente dormendo a quell'ora.
Sorrise senza volerlo quando notò la figura di Giovanni entrare nella stanza, e puntare i suoi occhi su di lui.-Hey bellezza- Lo prese in giro -Sei venuto per fare colazione? Vuoi anche tu un po' di sangue?-
Senza rispondere, il ragazzo si avvicinò a lui poggiando le sue mani sulle guancie del vampiro, provocandogli un leggero dolore per via del livido.
-Mordimi- sussurrò, avvicinandosi a lui -Ora-
-Cosa?- spalancò leggermente gli occhi, mentre con forza il ragazzo premeva le sue labbra su quelle di Andrea.
Non si era aspettato una reazione del genere, tanto che sussultò, e, afferandolo dalle spalle, lo allontanò.
Forse questa storia del veleno stava un po' degenerando.
Una volta poteva andare bene, ma già era abbastanza.-No moccioso, basta.- disse serio.
Giovanni sembrò sorpreso, e continuò ad osservarlo, immobile.
-Basta? Che vuoi dire?-
-Ti fa male così. È rischioso.- Sospirò, allontanandosi leggermente -La dipendenza è una cosa seria. Morirai di questo passo-
Il ragazzo si morse il labbro, abbassando lo sguardo.
-Non vuoi più aiutarmi, non è così?- sussurrò, tenendo la testa bassa -Sai quanto fa male?-
-Io voglio ancora aiutarti Giova. Voglio aiutarti a smettere-
Giovanni sorrise, aprendo poi, sotto lo sguardo confuso del vampiro, uno dei cassetti.
Ci mise pochi secondi ad afferrare un coltello, mentre Andrea spalancava gli occhi.- Cosa cazzo fai?! Fermo!-
Ma non fu così veloce.
In pochi secondi, un taglio non troppo profondo era presente sul braccio di Giovanni, che lasciò, subito dopo, cadere il coltello ormai sporco a terra.
Alcuni rivoli di sangue uscivano dalla ferita.
Con delicatezza, il ragazzo si avvicinò al vampiro, lasciando poi che due delle sue dita sporche di sangue gli sfiorassero le labbra.-Conosci già il mio sapore, no?-
-No... Giova...- Andrea afferrò i suoi polsi, cercando di allontanarlo -Ti prego, smettila-
-Andrea, io ne ho bisogno.- sussurrò seducente -Fallo per me-
-Io...-
-Sssh... Andrà tutto bene...-
Subito dopo, le loro labbra si unirono nuovamente.
Entrambi sapevano già cosa sarebbe successo.Bene.
Non sono per nulla brava a fare i discorsi, ma mi sembrava giusto augurare a tutti voi un buon anno nuovo.
Ci tenevo a ringrazirvi tutti per il sostegno che mi avete dato e tuttora mi state dando.
Mi spiace molto essere stata parecchio assente su Wattpad quest'anno, ma sto cercando di rimediare😅
Quest'anno per me non è stato il massimo, ma sono comunque felice, perché ho avuto la possibilità di conoscere persone come voi.😄
Auguro a tutti voi di passare un nuovo meraviglioso anno!
E come al solito non so come concludere, quindi...
Bye bye! 😂
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Blood fault ||Camperkiller||
FanfictionGiovanni è un ragazzo di appena 20 anni, che per problemi familiari si trasferirà in una città a lui sconosciuta. Per "fortuna" trova ospitalità nell'immensa e particolare villa del signor Luca Denaro, appartenuta per anni alla sua famiglia, e ora...