16-Giorni infelici

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Ogni singolo giorno che Giovanni passava in quella casa, la sua voglia di farla finita diventava sempre più forte.
Chiuso 24 su 24 dentro una camera, nutrendosi solo di pane, acqua o qualsiasi cosa gli fosse stata portata, e costretto ad essere il giocattolo sessuale di un vampiro.
Aveva persino perso la cognizione del tempo.
Non era più vivere.
Guardò per l'ennesima volta la sua immagine riflessa nello specchio di fronte al letto.
Il suo corpo ormai era ricoperto da morsi e graffi.
Dentro di se, sperava di trovare qualche segno prodotto da Andrea, ma sapeva bene che non provenivano da lui.
Gli mancava davvero il vampiro.
Non era passato un giorno senza che scoppiasse in un pianto disperato, al pensiero di tutto ciò che aveva condiviso con lui.
Si era offerto di aiutarlo, e in cambio Giovanni si era limitato a costringerlo a fare ciò che voleva e scappare.
Mai avrebbe pensato di sentire il bisogno di trovarsi tra le braccia del vampiro.
Sussultò, quando la porta si aprì.
Non si girò nemmeno, intuendo già di chi fosse la presenza.

-Come va?- chiese Billy, abbracciandolo da dietro -Ti sono mancato?-

-Si...- sussurrò mentendo. Aveva imparato bene a sottomettersi.

Il vampiro sorrise, depositando un bacio sulla guancia dell'altro, e lasciando che la sua mano scendesse sempre più in basso sul corpo del ragazzo.
Quando si sentì sfiorare, istintivamente cominciò a singhiozzare a bassa voce.

-Piangi di nuovo?- si lamentò l'uomo, mentre faceva girare il ragazzo verso di se -Smettila-

-Ti prego... ti scongiuro...-sussurrò -Fammi andare via...-

Sentì l'equilibrio mancargli quando uno schiaffo colpì in pieno la sua guancia, facendo cominciare un pianto silenzioso.

-Smettila di pensare a quei vampiri- disse freddamente Billy, mentre afferrava il suo polso e lo trascinava sul letto contro la sua volontà. -Ora esisto solo io per te, chiaro?-

Giovanni non riuscì a rispondere, essendo troppo preso dal cercare di trattenere le lacrime.
Ogni singola parte del suo corpo provava dolore, ogni volta che veniva toccato da lui.

-Chiaro?!- gli urlò contro, mettendogli una mano intorno al collo. Non avrebbe accettato altre risposte, se non quella che avrebbe voluto sentire.

Il ragazzo annuì tremando, guardando spaventato il sorriso sadico che si era formato sul volto di Billy.
Non si sarebbe trattenuto nemmeno questa volta.
Tutto ciò che si sentì dopo, erano le urla e i pianti del ragazzo.

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-Pensi sia tutto perfetto? - Chiese Pietro, mentre sistemava le posate sul tavolo.

Stavano preparando un importante serata, dove sarebbero stati invitati i rapresentanti dei clan più importanti della città, e ognuno di loro provava a svolgere al meglio il proprio compito.

-Sembrerebbe di si- disse sinceramente Andrea, mentre rimaneva rannicchiato sul divano-Ma perché apparecchi una tavola? Noi non mangiamo...-

Pietro, che più di tutti si stava impegnando, si fermò qualche secondo, guardando poi la sala da pranzo che aveva cercato di sistemare per ore intere.

-Cazzo. Vabbè, scenografia- alzò le spalle Pietro, sperando che tutto quel lavoro non fosse stato vano-

Andrea imitò il suo gesto, girandosi poi ad osservare Matteo e Federico che litigavano per il plaid.

-È una serata importante! Molla questo coso!- disse il più anziano, mentre cercava di tirare via la coperta dalle spalle del vampiro.

-No! Il mio plaid!- gli ringhiò contro.

Il vampiro dagli occhi verdi non riuscì a trattenere una leggera risata. Sicuramente avrebbero fatto un gran casino quella sera, esattamente come succedeva ogni volta che organizzavano qualcosa in quella casa.
L'abbigliamento poi, non era per niente adatto alla serata.
Pietro indossava una vestaglia da notte, compresa di ciabatte a forma di coniglio, Federico e Luca erano in pigiama, mentre Matteo sembrava in accappatoio e plaid.
Gli unici con un minimo di ritegno erano Andrea, Giorgio e Mauricio, che sembravano quanto meno decenti.

-Smettetela di litigare e correte a prepararvi- Li interruppe Giorgio, battendo le mani -Stanno arrivando-

-Spero gli piaccia la mia tavola!- Urlò tutto contento Pietro, mentre correva in camera a prepararsi.

-Gli piacerà sicuramente- Giorgio sorrise, urlando per farsi sentire dall'amico.

-Non verrà calcolata di striscio, lo sai, vero?- sussurrò Andrea, alzando un sopracciglio.

-Beh, almeno diamogli un po' di soddisfazione- alzò le spalle Giorgio, ridendo.

Passarono circa dieci minuti, poi, il rumore di un campanello lasciò intendere che gli ospiti fossero arrivati.
Con un sorriso falso sulle labbra, Andrea andò ad aprire alla porta.
Rimase scioccato da quello che vide.

Bene, allora... riguardo Telegram, chi volesse partecipare mi invii l'username in privata😄

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