23-Funerale

891 63 44
                                    

Passarono un paio di giorni prima di bruciare il corpo di Pietro.
Avevano concesso a Giorgio di assimilare la cosa, prima di prendere una decisione così importante.
Era notte fonda, e finalmente erano tutti in cerchio intorno alla bara chiusa, e nessuno osava aprire bocca.
Era un usanza del loro clan bruciare i morti.
Ogni famiglia aveva le proprie onoranze funebri.
Nessuno aveva delle parole da dire, per loro era già difficile trattenersi dal pianto.
Ognuno si limitava a piegarsi a turno sulla bara, e sussurrare qualche parola, che magari non si voleva far sentire agli altri.
Giorgio stava perdendo leggermente più tempo,ma la cosa era comprensibile, quindi lo avevano lasciato fare.
Giovanni, mentre stringeva la mano di Andrea, che si era svegliato solo recentemente, sentiva il suo cuore spezzarsi, guardando l'addio dei due innamorati.

-Vuoi andare anche tu?- sussurrò impercettibilmente Andrea, girandosi verso di lui solo quando Giorgio tornò alla sua postazione.

Il ragazzo sembrò un po' interdetto, ma doveva almeno ringraziare il suo salvatore.
Annuendo, lasciò lentamente la mano del suo ragazzo, per poi inginocchiarsi davanti alla bara.
Con delicatezza accarezzò il legno che la chiudeva, mordendosi poi il labbro.

-Hey Pietro... come va?- sussurrò, trattenendo visibilmente le lacrime -Grazie per ciò che hai fatto. Non riuscirò mai a ripagare il mio debito.
Sei stato l'amico migliore che io abbia mai avuto nonostante ci conoscessimo da pochi giorni, e non tutti avrebbero salvato la via di un "estraneo".
Non voglio rubare tempo agli altri, sicuramente avranno da dirti mille altre cose, più utili di ciò che io ti sto dicendo.
Mi mancherai Pietro...-

Tremando, si alzò, tornando tra le braccia di Andrea, e cercando di trattenere il più possibile i singhiozzi.
Il vampiro lo strinse a se con forza, cercando anche lui un sostegno in quel momento difficile.
Era dura guardare Luca che buttava un fiammifero acceso sopra la bara.
Era devastante vedere il fuoco divampare lentamente intorno ad essa, e non poter fare più nulla.
Giovanni non riusciva a tenere lo sguardo fisso su quella scena, e si limitò a nascondere la testa contro il petto di Andrea.
Giorgio si impose di non piangere, stringendo con forza i pugni e mordendosi il labbro, mentre il corpo del suo amore scompariva lentamente dalla terra.
Sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla, e non dovette nemmeno girarsi per riconoscere Federico, che lo osservava con solidarietà.
Ognuno piangeva ricordi diversi che aveva avuto con quel vampiro speciale, che aveva sempre sacrificato se stesso per aiutare gli altri.
E ora guardare quel fuoco era un dolore per tutti loro, mentre davano un silenzioso addio a Pietro.

--------------------

Una sensazione di freddo sul collo gli fece intendere che qualcuno stava premendo le sue labbra contro di lui.
Con un sorriso, si stiracchiò, per poi mugulare mentre si girava verso il suo vampiro.
Anche di prima mattina era bellissimo, con quei meravigliosi occhi verdi, non molto naturali per uno della sua razza.

-Buongiorno amore...- sussurrò Giovanni, mentre si sistemava tra le braccia del vampiro, scostando qualche lenzuolo.

-Buongiorno Giova... anche se sei un po' confuso con l'orario- rise leggermente -Sono le sei del pomeriggio. Almeno ti stai abituando alle nostre giornate-

Nonostante inizialmente fosse confuso, Giovanni sospirò, infastidito però dal freddo che il corpo di Andrea emanava.
Si girò qualche volta, facendo sbuffare il vampiro, finché non trovò una posizione comoda.

-Certo che sei freddo...- Mormorò Giovanni scocciato -Di notte sembra di avere un pupazzo di neve accanto...-

-È colpa tua che te lo sei scelto morto- fece la linguaccia, fingendosi in qualche modo offeso -E almeno io non russo. Ogni volta penso che qualcuno mi abbia rapito e rinchiuso su una nave in partenza. Il suono è quello.-

Smise di parlare solo quando un cuscino colpì in pieno il suo volto, e un Giovanni non poco furioso si sedette sul suo bacino.
Scoppiò subito a ridere quando vide la sua espressione da bambino.
Ormai era da due settimane che tutte le mattine si trovavano in quelle condizioni.

-Ti ripeto che io non russo-

Con delicatezza Andrea lanciò via il cuscino, per afferrare le sue mani e portarsele sul volto, gesto che lasciò confuso l'altro.
Depositò dei leggeri baci su entrambi i palmi, poi sorrise guardandolo negli occhi.
Si era addolcito di colpo, e la cosa a Giovanni non lo convinceva affatto.

-Giova, lo sai che se l'uomo migliore al mondo. Sei bello, intelligente, coraggioso, leale. Non basterebbero gli aggettivi per descriverti.- Sussurrò mentre accarezzava il suo volto con una mano, facendogli chiudere gli occhi.

-Mh... dove vuoi andare a parare-

-Intendo dire... da quando ti ho conosciuto, la mia vita è cambiata radicalmente. E io ci tengo davvero a te. I "Ti amo che ti dedico... Non li ho mai sussurrati a nessun altro, con lo stesso significato.-

Giovanni arrossì leggermente, mentre lo guardava dritto negli occhi.
Non era mai stato così romantico, perché stava cominciando ora?

-In poche parole... sei stupendo. Però...-

-Però?- si affrettò a dire, preoccupato da ciò che stava per aggiungere.

Di colpo, Andrea invertì le posizioni, bloccando i polsi di Giovanni contro il letto, e tenendolo fermo sotto di se.
Ci vollero dei secondi prima che il ragazzo capisse cosa fosse successo, e cercasse di liberarsi dalla presa.

-Però russi- disse semplicemente, mentre rideva.

-Sei un coglione! Ed io che ci stavo credendo!- provò a prenderlo a ginocchiate, senza buoni risultati.

-Ti amo- sussurrò Andrea ridendo, per poi assaporare animatamente le sue labbra.

Finalmente erano insieme.
Non dovevano più preoccuparsi, perché niente poteva dividerli.
Ora erano insieme.

Molto probabilmente il prossimo capitolo sarà l'Epilogo.
I saluti li faccio dopo, ok?😅 ora sono pigra.
Bye bye

Blood fault ||Camperkiller||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora