Qualche volta penso, qualche volta credo, qualche volta sostengo e qualche volta ripeto, dico o spero, ma stavolta non c'era aggettivo o verbo per esprimere quello che sentivo, come se il vocabolario fosse momentaneamente scomparso dalla mia testa.
I miei genitori erano andati
“Giulia? Che sono queste?” chiese Andrea, aprendo il cassetto alla sua sinistra. Lì tenevo le sigarette, solo perché avevo una chiave per chiudere il cassetto, ma avendolo aperto poco prima, mi ero scordata di chiuderlo. Dovevo fare più attenzione.“Niente, tranquillo” sospirai.
“No tranquillo un cazzo. Fumi? Perché? Non devi rovinarti così, stai scherzando Giulia? Perché lo fai? E quando lo fai? Dimmelo, porca puttana” domandò ripetutamente.
“Ehi, calmo” cercai di tranquillizarlo, sdraiandomi più vicino a lui.
“Che altro fumi?” chiese, ma non risposi “Cazzo Giulia, ma ti rendi conto? Hai solo vent'anni, perché lo fai? Se vuoi stare con me, non devi avere segreti con me. Chiedimi tutto quello che vuoi, ti risponderò, ma prima dovrai farlo tu.”
“Ho iniziato da tanto, lo faccio ogni tanto. Certe volte il sabato fingo di andare in discoteca e invece fumo per strada, per non essere vista dai miei” rivelai “Non giudicarmi, ti prego” lo supplicai. Per me era difficile parlare delle mie dipendenze, sopratutto perchè sotto c'era una storia molto complicata.
“Non lo faccio, di me non devi avere paura. Dimmi solo perché lo fai” chiese dolcemente, riuscendo a tranquillizzarmi. “Per nessun motivo in particolare” mentii.
“L'altra volta ho trovato degli anti-depressivi nella tua giacca e ora delle sigarette. Che altro prendi?” chiese insistentemente “Ascolta, io non so niente del tuo passato e praticamente niente del tuo presente. So solo che ora ci siamo io e te, puoi dirmi tutto e lo sai” continuò.
“Lo so?”
“Sì, tu sai”
“Non mi sento pronta, Andrea. È difficile per me, non l'ho mai raccontato a nessuno, le persone che lo sanno, è perche l'hanno visto” gli dissi con gli occhi lucidi, supplicandolo con il cuore in mano.
Era difficile per me quanto per lui, come poteva fidarsi di una come me? Non c'era ragazza che avesse più segreti da nascondere di me, e se li avesse scoperti, probabilmente avrebbe smesso di stare con me.
“Okay” rispose freddo “Ma io non posso stare con una persona se non la conosco” si alzò in piedi, indossando la sua amata giacca di pelle che lo rendeva più adorabile di quanto già fosse.
“Non puoi semplicemente amare una persona se non sai niente di lei, e infatti non capisco perché l'hai detto. Non sparare cazzate e non illudermi” lo accusai di aver mentito. “Tutto puoi dirmi, ma questo non me lo so spiegare neanch'io. Ciao Giulia, ti chiami Giulia per caso? Sai, non so neanche quello” uscì dalla porta della mia camera.
Lo rincorsi, non capendo perché avevamo già litigato per un motivo semplice, doveva capirmi, supportarmi, aiutarmi a tirare fuori quelle parti del puzzle che dovevo completare per stare con lui.
“Andrea, non andartene, perché sai che verrò a prenderti ugualmente, ovunque tu andrai” urlai, mentre lui continuava a camminare verso l'uscita.
“Tu non capisci, io me ne vado perché non riesco a stare con te se non so cos'hai fatto. Il passato di una persona completa una persona, attraverso il tuo passato, io conosco te Giulia. Hai qualcosa da nascondere?” domandò, arrivando al punto.
Non risposi, vedendolo andare via, senza un passaggio, non avendo l'auto con sé. Avrei potuto rincorrerlo, così da facilitare la situazione, ma ero sicura che avrei fatto il contrario, non avendo le risposte che cercava, o almeno, non avendo il coraggio di rivelarle.
| Andrea |
Ero confuso, arrabbiato e deluso, diceva di amarmi e poi non aveva intenzione di rivelarmi dei lati importanti del suo passato che necessitavo per andare avanti, scoprirla piano piano, farmi svelare altro ancora; erano essenziali per iniziare quello che volevo iniziare da quando la conoscevo.
Non c'era cosa più brutta che sentirsi dire dal proprio partner che non era pronto a dirti qualcosa che, evidentemente, onorava una grande importanza che avrebbe contribuito ad avanzare al livello successivo: conoscersi meglio.
Mai avrei creduto di innamorarmi di una sconosciuta, e ne ero cosciente, ma credevo che non fosse un problema grande. Eppure proprio quando finalmente ci eravamo rincontrati e chiariti, questo si era dimostrato un quesito.
Volevo amarla, volevo amarla mentre mi amava pure lei, durante la tempesta, durante la quiete, volevo amarla sempre, senza mai litigare con lei o dubitare di lei. Ero quasi costretto a farlo, mai dire mai.
E un'altra volta ancora: Vita, mi hai sorpreso.
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In onore del compleanno della nostra Giulietta ho pubblicato un capitolo, spero che vi piaccia e faccio i miei più sentiti auguri alla fantastica ragazza che è entrata nelle nostre vite da quando era seduta come penultima in attesa di presentarsi al suo Romeo. Ventidue anni e non sentirli, perché mentalmente sembra una ragazza molto più grande so che sicuramente farà strada. Fedele con le persone che ama, tiene ai valori che la famiglia conserva, ha un bellissimo rapporto con i suoi fans e che dire.. si fa amare sempre di più. Sono orgogliosissima di tutte le cose che ha fatto nonostante non sia stata capita in alcune, bella dentro e fuori. Buon compleanno, bellissima! ♡ +22
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Il Miracolo Della 34A Strada.
Romance"Ci sono giorni in cui sprofondi nel passato, e poi giorni in cui pensi solo al futuro. Ci sono giorni in cui l'amore ti salva, e poi giorni in cui ti strazia. Ci sono giorni in cui si vive, e poi giorni in cui ti senti solo morire. Ma poi i giorni...