Parte 14 십사

365 26 1
                                    

Il discorso finisce con i nostri occhi lucidi che si incrociano, prendendo la funzione di protagonisti dell'intera situazione.

I nostri sguardi raccontano più di quanto entrambi ci siamo detti.
Vorrei tanto abbracciarlo, ma la tristezza che ribolle nelle mie vene me lo impedisce.

Mi alzo da terra e finisco di mettere altri vestiti nel mio borsone.
Quando finisco, mi asciugo velocemente le lacrime e mi metto il borsone alle spalle.

Prima che possa uscire dalla stanza, la mano di Jungkook afferra il mio polso.
«Non ti lascerò andare finchè non mi perdonerai».

Assottiglio le labbra e mi levo dalla sua presa, affrettandomi ad uscire definitivamente dall'appartamento.
Sta succedendo tutto così velocemente che non ho neanche il tempo di realizzare che non vedrò mai più questa casa e che sto abbandonando praticamente tutto.

«Elaine!», mi richiama Jungkook e sento i suoi passi avvicinarsi.
Giro velocemente la chiave nella serratura e appena spalanco la porta, mi ritrovo una sorpresa.

Aeri alza lo sguardo da terra e strabuzza gli occhi appena mi vede.
La mia tristezza viene rimpiazzata dalla mia rabbia e non ci vedo più.

«Elaine!».
Mi ritrovo con le mani tra i capelli della ragazza, mentre la spingo verso la ringhiera delle scale.

Le lacrime non smettono di scendere, mentre spingo Aeri, facendole perdere l'equilibrio e facendola cadere a terra.
Delle braccia mi bloccano, riportandomi alla realtà.

«Lasciami in pace!», urlo, creando eco per tutto il condominio. Cerco di dimenarmi, dando calci all'indietro verso Jungkook, il quale non sembra voler lasciarmi.

Aeri si rialza da terra e mi guarda dritto negli occhi, simili a quelli di un serpente che si prepara per attaccarti.

Mi dimeno ancora e finalmente riesco a liberarmi dalle braccia di Jungkook, facendolo cadere all'indietro.

Non perdo tempo a prendere a schiaffi la ragazza davanti a me che cerca inutilmente di ricambiare.

La prendo per i capelli, ma prima che possa sbatterla contro la ringhiera delle scale, Jungkook ripete le sue azioni di prima, attorcigliando le sue braccia intorno al mio corpo e allontanandomi da lei.

Mi arrendo e lascio me stessa in trappola, tra le braccia del diavolo.
Scoppio in un pianto disperato, vedendo tutto sfocato a causa delle copiose lacrime che scendono.

«Perchè sei venuta qui?», sento Jungkook dirle.
Cerco ancora di dimenarmi, ma più guardo l'immagine della ragazza davanti a me e come guarda Jungkook, più mi sento debole.

«J-Jungkook... Volevo.. Io.. Sono venuta qui per dirti che ti amo davvero e che tutto quello che abbiamo passato è davvero importante per me. So che sembra azzardato, ma voglio che tu scelga tra me.. Ed Elaine.. Jungkook.. Perfavore...».

La voglia di prenderla a schiaffi è talmente tanta che inizio a graffiare il braccio destro di Jungkook che mi tiene ancora stretta a se.

Dalle sue labbra esce un gemito di dolore ma non si da tregua e mi tiene ancora.
Mi mordo fortemente il labbro inferiore, le lacrime ormai sembrano delle cascate.

«Cristo, lasciami in pace! Sono stanca delle vostre cazzate!», urlo.
Mi dimeno da Jungkook e prendo subito il mio borsone. Nonostante la mia voglia di lanciarlo in faccia ad Aeri, scendo velocemente dalle scale.

«Elaine!».
«Jungkook.. Perfavore, scegli me.. Ho bisogno di te».

Mi blocco al piano sotto il nostro, vedendo la nostra vicina di casa che mi guarda dalla soglia della porta.

Evidentemente le nostre urla l'hanno allarmata. Le mimo che ora è tutto apposto e lei annuisce, rientrando a casa.

Scendo le scale, tenendomi saldamente alla ringhiera e sentendo le mie mani scorrere, bruciare in contatto con il ferro.

Più scendo più sento di meno le voci di Jungkook ed Aeri.
Finalmente sono arrivata al piano terra, esco dal condominio e tiro un respiro profondo.

Prendo il mio cellulare e digito il numero di mio fratello.
Risponde dopo alcuni squilli e sento degli ansimi di sottofondo. Non voglio neanche pensare.

«El?», ansima e subito dopo sento dei rumori, «Che c'è?», domanda con tono dolce.
Preferirei lasciar perdere e lasciar continuare qualunque cosa stia facendo, ma adesso non so davvero dove andare.

«Posso stare a casa vostra?».
«Arrivo tra quindici minuti», riattacca.

Mi allontano il più possibile dal condominio e mi nascondo di fianco all'entrata del giardino.

Sospiro, osservando le macchine sfrecciare a destra e a sinistra.
Cosa ne sarà di me, adesso?

Ho sempre pensato al mio futuro con la presenza di Jungkook.
E non vederlo più è come non vedere più una parte di me.

Mi chiedo chi avrebbe scelto tra me e Aeri se fossi ancora rimasta.
Quanti bei momenti avranno passato insieme da far avere il coraggio a quella ragazza di venire da noi a chiedere direttamente a Jungkook di scegliere?

Non ho neanche voglia di pensarci sinceramente. La mia testa in questo preciso istante è avvolta da un sacco di pensieri e preferisco lasciar perdere e fingere che niente sia successo.

Fingere di avere la sensazione che tra un momento all'altro la mano di Jungkook afferrasse il mio braccio e mi chiedesse ancora il suo perdono.

Deglutisco e mi asciugo velocemente le lacrime quando vedo la macchina di Taehyung avvicinare: è stato più veloce del previsto.

Si ferma appena mi vede e io ci salgo velocemente, mettendo il mio borsone nei sedili posteriori per non stare scomoda.

Lui riparte e mi guarda, confuso.
«El, è successo qualcosa?», domanda, abbassando il volume della musica.

«Tae, preferisco parlarne dopo», chiudo gli occhi e appoggio la mia testa contro il finestrino.

Improvvisamente alla radio parte Don't Wanna Cry dei Seventeen e dire che le radio delle auto ce l'hanno con me è poco.

Deglutisco, ascoltando ogni singola parola accompagnate dal melodioso canticchio di mio fratello, che tamburella pure le dita contro il volante.

Sento il petto stringersi quando parte il coro e mi mordo il labbro inferiore, pensando al giorno in cui ci siamo promessi che tra di noi non ci sarebbero più stati segreti.

Lui ha infranto tutto.
Lui ha rovinato ogni nostro sogno insieme, solo per la sua stupida paura di non essere perfetto per me.
Dannazione, ho sempre odiato quando fa così.

«Questa strada che era familiare, non lo sembra adesso

Mi chiedo ancora una volta se questa è una strada che conosco

Quella persona

Mi starà cercando?

Io ti sto cercando».

















yehet

yehet

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
❝CHEATING.❞  jjk [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora