Parte 16 십율

345 22 8
                                    

JUNGKOOK'S POINT OF VIEW

Osservo dall'alto l'immagine di Elaine scendere dalle scale e i suoi passi che fanno eco, si allontanano sempre di più da me.

«Jungkook...», Aeri mi afferra per l'ennesima volta il braccio e io mi scanso.
«Ma che diavolo?!», sbotto, guardandola.

Copiose lacrime iniziano a formarsi nei suoi occhi e dopodichè rigano le sue guance, facendomi battere forte il cuore.

Rientro in casa senza neanche degnarmi di chiudere la porta e infatti come previsto, vengo seguito dalla ragazza.

«Jungkook perfavore, parliamo», si asciuga velocemente le lacrime e io mi siedo sul divano, portandomi la testa tra le mani, in preda alla disperazione.

Inizio a fingere che tutta questa disperazione è causa di un disastro accaduto al lavoro e nient'altro.

Se solo pensassi anche per sbaglio a cosa è successo in realtà, potrei scoppiare.

Ma Aeri mi rovina tutto, la sua presenza in piedi davanti a me mi sta facendo realizzare di quello che ho fatto.

Ho di nuovo tradito Elaine.
Sospiro e mi passo una mano tra i capelli, sentendo un groppo in gola.

Alzo finalmente il capo verso Aeri.
«Mi dispiace...», sussurro.

Aeri si avvicina a me e si inginocchia per essere alla mia altezza. Avvicina le sue mani verso le mie e cerca di intrecciarle, ma io rimango fermo.

«Jungkook, possiamo finalmente stare insieme liberamente ora, perfavore, stai con me», mi prega, stringendo forte le mie mani nelle sue.

Distolgo subito lo sguardo, con i sensi di colpa che lentamente mi stanno uccidendo.

«N-No, Aeri, non voglio stare insieme a te», dico e cerco di togliere la presa delle sue mani dalle mie, ma con scarsi risultati.

Vederla piangere davanti a me mi sta facendo in piccoli pezzettini, facendomi sentire un disastro, più di quanto non lo fossi.

«Scusami, Aeri, scusami», le sussurro, avvicinando il mio viso verso il suo per avere un contatto con i suoi occhi completamente lucidi dal pianto.

«Tu hai detto di amarmi, Jungkook», il suo sguardo diventa tagliente, quasi come le parole che Elaine ha sputato dalle sue labbra qualche minuto fa.

Deglutisco, «Aeri, perdonami. Io continuo ad amare E-Elaine», balbetto e lei si stacca immediatamente da me, balzando in piedi.

Dalle sue labbra esce un grugnito e improvvisamente afferra il piccolo vaso di fiori appoggiato sul tavolino di vetro davanti a noi e lo scaraventa a terra, facendomi sobbalzare.

Non reagisco, tengo lo sguardo fisso sui piccoli pezzi di ceramica che si sono separati a terra.

«Non ti vuole più Elaine! Jungkook, io ci sono per te, ti ho sempre dato tutto quello di cui avevi bisogno!», esclama.

Chiudo gli occhi e li riapro in un batter d'occhio. Mi alzo e al suo posto per qualche secondo verso Elaine e mi maledico mentalmente.

«Ho tradito più di volte Elaine e farò di tutto pur di riaverla, perchè senza di lei non sono nessuno. Non avrei incontrato te senza di lei, Aeri. Perfavore scusami, non volevo ferire i tuoi sentimenti».

«L'hai fatto! Ti odio, Jeon Jungkook!», urla, spintonandomi di nuovo contro il divano, «Daniel aveva ragione, sei proprio un idiota bastardo!», si mette a cavalcioni su di me, la vista probabilmente sfocata per le continue lacrime che escono dai suoi occhi e inizia a darmi dei pugni contro il petto.

«Daniel?», domando confuso. Cosa diavolo c'entra? Cosa ne sa lui di me?

Afferro entrambe le sue braccia e lei cerca di dimenarsi, ma con scarsi risultati perchè questa volta la mia presa è forte tanto quanto la mia curiosità adesso.

Aeri cerca di asciugarsi le lacrime, perciò lascio la mia presa dalle sue braccia e la faccio sedere accanto a me.

«Daniel...», sussurra lei, portandosi una mano sulla bocca, come se si fosse appena accorta di aver detto una cosa che non doveva dire. Ed è probabilmente così.

Mi guarda negli occhi, lo sguardo di chi ha tanto da raccontare.

«Aeri, cosa c'entra Daniel?».
Aeri distoglie lo sguardo da me, puntandolo in qualche angolo della stanza e in pochi secondi si trasforma in una piccola e innocente bambina che non vuole ammettere che disastro ha combinato per l'ennesima volta.

Cerco di convincerla a parlare prendendo le sue mani e stringendogliele ma questa volta, è lei che mi ignora.

«Aeri, o mi dici qualcosa, o te ne vai via», affermo, alzandomi dal divano.
La ragazza sospira e si alza anche lei.

«I-Io...», balbetta e il suo labbro inferiore trema quanto il mio cuore, impaziente di avere una risposta alla mia curiosità.

«Tu, cosa?», dico, con lo sguardo completamente rivolto a lei.

[Flashback, quattro anni fa]

DANIEL'S POINT OF VIEW

«Vedi anche tu quello che vedo io?», Hoseok mi da una gomitata e io lo guardo male. Sposto lo sguardo dove lui mi sta indicando per poi vedere la ragazza del primo anno che io e Hoseok abbiamo pedinato qualche volta, mano nella mano con Jeon Jungkook.

Rimango esterrefatto nel vederli camminare verso l'edificio scolastico, sorridendo e lanciandosi occhiate per niente amichevoli.

«Si saranno fidanzati», sputa Hoseok e io roteo gli occhi al cielo, buttando a terra la mia sigaretta non ancora finita.
M'incammino anche io verso l'edificio scolastico, ignorando il mio compagno di classe e di banco chiamarmi.

Mi metto le mani in tasca e inizio a seguire i due del primo anno, cercando di mantenere una buona distanza.

Dannazione, perchè sento dentro di me una strana sensazione fastidiosa?
Mi mordo il labbro inferiore e mi fermo nel seguirli, entrando nel bagno dei maschi.

Mi passo una mano tra i capelli.
Quella ragazza è sempre tra i miei pensieri da giorni, dalla prima volta in cui Jeon Jungkook mi ha parlato di lei e mi ha mostrato una sua foto.

«Aish...», sussurro, dando un calcio contro il muro, sfogando la mia rabbia contro la povera costruzione con la vernice bianca ormai rovinata.

Prendo il mio cellulare e lo porto accanto all'orecchio dopo aver digitato il numero di telefono della persona di cui ho bisogno in questi casi.

Dopo vari squilli, risponde.
«Pronto?», sento la ragazza dire dall'altro capo del telefono e sul mio viso spunta un sorriso.

«Devi aiutarmi», dico, senza altri giri di parole, camminando avanti e indietro nel bagno maschile, senza badare alla campanella della scuola che intanto sta suonando.

«Non ne voglio sapere nien-»
«Si tratta di Jeon Jungkook», borbotto, fermandomi.

Dall'altro capo del telefono sento un sospiro lungo.
«..Dimmi pure».

«Questa è la mia Aeri».

❝CHEATING.❞  jjk [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora