Parte 4 사

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[Flashback, due anni fa]

Di fronte a me ho l'immagine di Jungkook mentre si sta amorevolmente baciando con una sconosciuta.

Stringo i pugni, sentendo le lacrime scendere lungo le mie guance, bagnandomi completamente.

Quando Jungkook e la sconosciuta si staccano, lo sguardo del mio ragazzo si posa su di me e si irrigidisce.

«Elaine!», urla a squarciagola, attirando l'attenzione di tutti i clienti all'interno del bar, mentre io mi avvio verso l'uscita.

Lo sento urlare continuamente il mio nome e i suoi passi avvicinarsi. Appena esco dal bar, mi affretto a correre verso casa, non starò neanche un minuto in più.

«Elaine, fermati!», Jungkook continua a chiamarmi.
Non ho mai corso così tanto in vita mia e, dannazione, quel ragazzo ha vinto un sacco di medaglie alla corsa campestre in quinta. Infatti, appena rallento, mi affianca.

«Elaine, parliamo», dice, fermandosi davanti a me.
Mi afferra il polso, trascinandomi dall'altra parte della strada, mentre io cerco di dimenarmi, con le lacrime agli occhi.

Non c'è tanta gente intorno, siccome sono quasi le otto di sera e sono quasi tutti tornati a casa dal lavoro.

«Jungkook, lasciami!», urlo, strattonandomi violentemente e, finalmente riesco a togliere la sua presa dal mio polso.

«Elaine, perfavore, dobbiamo parlare».
«Non ne voglio sapere più niente! Jungkook, lasciami in pace!», urlo, attraversando la strada e rischiando quasi di essere investita.

«Dio, ma ti vuoi fermare un secondo?!».
«Oh wow, ora sei pure arrabbiato!», ribatto, arrivando davanti al nostro condominio e aprendo con fretta e furia il portone con le chiavi.

«Non sono arrabbiato!», dice, seguendomi verso l'ascensore.
Roteo gli occhi al cielo: perchè diavolo siamo all'ultimo piano?!

«Elaine...», mi guarda negli occhi ma io sposto subito lo sguardo, appiccicandomi completamente all'angolo dell'ascensore, ma peggioro la situazione, siccome si piazza davanti a me, portando le braccia contro il muro.

«Elaine, mi dispiace».
Roteo gli occhi al cielo, «N-Non ne voglio sapere», balbetto.
Lui sospira e prima che possa realizzare cosa sta per fare, preme un pulsante dell'ascensore, che si blocca immediatamente.

«JUNGKOOK!», urlo a squarciagola.
Ho il fottuto terrore degli ascensori.
«ATTIVALO SUBITO, TI PREGO FALLO FUNZIONARE», urlo ancora disperatamente, incastrata tra le sue braccia che mi bloccano ogni singolo passaggio.

«Prima dobbiamo parlare», afferma, guardandomi intensamente.
«Di cosa vuoi parlare?! Ho visto con i miei occhi tutto! Sei un bastardo!», urlo, dandogli dei pugni contro il petto, ma senza fargli nessun effetto.

«Ti prego, perdonami Elaine, non era mia intenzione», mi tiene entrambi i polsi e mi ritrovo di nuovo bloccata.
«Come scusa?!», dico, «È la seconda volta che mi tradisci, Jungkook. Tra noi due è finita..», sento le lacrime bagnare le mie guance e mi maledico mentalmente per essere così sensibile.

«No, no, no», Jungkook stringe leggermente la presa ai miei polsi, «Perfavore, Elaine, scusami. Ti amo con tutto me stesso, non so cosa mi sia successo, ma ti giuro che non lo farò più. Dammi un'altra opportunità, ti prometto che non ti farò più del male, ti amerò come ho sempre fatto, ti darò tutto quello che vuoi. Non lasciarmi perfavore, non sono niente senza di te come tu lo sei senza di me. Abbiamo entrambi bisogno della presenza dell'uno e dell'altro.
Elaine, scusami. Ti amo tantissimo...», prende un lungo respiro.

«Gesù, Jungkook, mi fai impazzire», dico e toglie la presa, «Ti amo tantissimo. Senza di te non saprei cosa fare, io ti amo, Jungkook, davvero».

Sorride, portando le mani ad accarezzare le mie guance, «Ti amo», borbotta, appoggiando poi le sue labbra sulle mie.

Si stacca da me, senza togliere lo sguardo dai miei occhi.
«Jungkook», lo richiamo.

«Sì?».
«Se in futuro mi tradissi di nuovo, dobbiamo promettere ad entrambi che prenderemo strade diverse».

[Fine Flashback]

Sospiro, osservando dal balcone Jungkook salire nell'auto, dopo aver messo il suo borsone nel bagagliaio.

«Ci vediamo giovedì! Mi mancherai!», urla come un bambino, affacciandosi dalla finestra e allargando le braccia, facendo ridacchiare una passante.

La macchina parte e io rientro dentro dopo che gira l'angolo.

Mi passo una mano tra i capelli. Tra qualche ora devo lavorare anche io e, non ne ho proprio voglia.

Vado a sciaquarmi il viso in bagno e mi guardo allo specchio.

Non riesco a smettere di pensare a quello che è successo ieri e a come Jungkook è uscito dalla stanza, non parlandomi per quasi tutto il giorno.

All'ora di pranzo si è scusato per il suo comportamento, ma entrambi non abbiamo tirato fuori l'argomento di "Aeri" e non penso avremo mai il coraggio di farlo.

Il mio cellulare squilla, facendomi sobbalzare. Lo afferro dalla tasca della mia tuta, guardando sul display chi mi sta chiamando.

«Pronto?», dico, portando il cellulare nell'orecchio e portando il mio peso sul lavandino del bagno.

«Hey Elaine», è Elysa, la fidanzata di Jimin, un collega di Jungkook.
«Hey», dico, andando poi in salotto e buttandomi sul divano, attorcigliando una ciocca di capelli con l'indice.

«Jungkook è appena partito?», domanda.
«Sì, perchè?».
«No, nulla, chiedevo, perchè Jimin sta per partire. Due giorni senza di lui saranno una cosa magnifica», scoppia in una fragorosa risata e di sottofondo si sente il ragazzo che si lamenta.

«D-Due giorni?», corrugo la fronte, confusa.
«Ehm, sì, due giorni. Non te l'ha detto Jungkook?».
Mi ha detto che sarebbe stato via per tre giorni. Magari si è sbagliato.
«Sisi, scusa non avevo sentito cosa avevi detto», mento.

«Ah okay. Comunque se ti va possiamo vederci qualche giorno per uscire».
«D'accordo», rispondo vagamenre.
Inizia a parlarmi di ciò che è successo ad alcuni nostri amici in comune ma a me non importa così tanto, ciò che ho nella testa è Jungkook che mi ha mentito.

«La settimana scorsa sono passata da Jimin perchè avevo finito il mio turno e c'era questa ragazza, non ricordo come si chiama, Aeri, penso?», dice, attirando subito la mia attenzione.

Mi posiziono bene sul divano, avvicinando di più il cellulare all'orecchio.
«Aeri? E chi è?», domando.
«Boh, quando sono arrivata stava parlando con i ragazzi ma poi se n'è andata subito», dice e dopodichè di sottofondo si sente la voce di Jimin e poi un silenzio tombale.

«Uhm... Elaine, io devo riattaccare adesso, Jimin sta per andare. Ci sentiamo quindi, okay?».
«Okay», dico, sbuffando e riattaccando.

E se questa Aeri fosse davvero l'amante di Jungkook?
Insomma, ho un sacco di indizi come il succhiotto che aveva Jungkook al collo, sabato sera quando invece di tornare a casa è salito nell'auto di qualcuno e ieri, mentre lo facevamo.

Mi passo una mano sul viso, disperata.
Non voglio che succeda niente, vorrei essere stupida e non pensare a niente.
Vorrei fidarmi al cento per cento di Jungkook, ma tutto questo mi fa impazzire.

Al solo pensiero di non avere più Jungkook accanto a me, mi distrugge.

Non vorrei mai arrivare al punto in cui gli chiederò: perchè mi tradisci?

Perchè so che farà male sapere la verità. Se Jungkook mi sta tradendo, allora c'è un problema in me.
Non sono abbastanza?
Non gli do mai tante attenzioni? Eppure ho fatto di tutto.

Sin dal liceo, quando mi faceva qualcosa di brutto, lo perdonavo. Lo difendevo anche quando sbagliava.

Quando una persona ti tradisce però, c'è un motivo.

Che sia banale o importante, c'è sempre un motivo.

Dannazione, Jungkook, sei la mia rovina.

❝CHEATING.❞  jjk [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora