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Pov's Abigail

Ci sono mai giorni dove vi svegliate e sentite una strana sensazione, come se qualcosa dovesse accaderti da un momento all'altro? Ecco, quella mattina era una di quelle giornate e solo adesso capisco il motivo.
Mi preparai e poi uscì dalla mia camera per dirigermi verso la sala da pranzo e più mi avvicinavo, più sentivo la voce di mia madre gridare contro qualcuno.
All'inizio pensai fosse contro Dolores perchè magari non aveva cucinato alla perfezione le uova in camicia di mia madre o perchè non voleva il pane tostato ma le fette biscottate, ma una frase mi fece capire che non gridava contro la nostra cuoca, ma con qualcun altro.
«stai lontano da me! Non hai più il diritto di entrare in questa casa dopo ciò che mi hai fatto Easton!» urlò mia madre
«mi dispiace di averti ferita, non era mia intenzione, non dovevo tradirti» disse l'uomo dispiaciuto ed io intanto mi avvicinai sempre di più alla sala da pranzo per sentire e vedere meglio
«se me ne sono andata con mia figlia c'è un motivo, non ti potrò mai perdonare!» urlò lei
«lo so ed io accetto la tua decisione, ti conosco ormai da 30 anni so che quanto ti metti in testa una cosa nessuno ti può far cambiare idea e per questo non mi inginocchierò neanche per chiederti per ennesima volta di perdonarmi, ma io mi inginocchierò davanti ai piedi di Abigail per chiedere il suo perdono, perchè voglio avere accanto a me mia figlia» disse l'uomo.
Era mio padre? Non potevo crederci.
Se ne era andato quando io ero molto piccola, ma dal discorso che stavano facendo capí che non era così; noi, cioè mia madre, se ne era andata portandomi con sé.
Non avevo avuto un padre per colpa sua? Ma che razza di madre è?
Entrai nella stanza da pranzo come un tornando
«brutta stronza! Mi avevi detto che lui ci aveva abbandonato, non che mi avevi portato via, ho perso la possibilità di avere un padre per colpa tua!? Ti odio!» urlai e corsi via uscendo dalla porta di casa con il cappotto e la borsa con dentro i libri di scuola.
Andrew vedendomi in quello stato mi porse un fazzoletto e lo specchietto che lascio sempre nella limousine così durante il viaggio mi sarei potuta sistemare il trucco lievemente colato.
Arrivata a scuola cercai di stamparmi in faccia un bel sorriso, perchè non volevo già di prima mattina accollare i miei problemi su Cole o Brooke .
Andai verso il mio armadietto e intanto estrassi il telefono che intanto non aveva mai spesso di vibrare

Mamma:1 chiamata
Numero sconosciuto: 10 chiamate
Brooke : appena arrivi a scuola, vieni nel campo da basket. Dobbiamo parlare.
Cole: Buongiorno amore mio, ci vediamo a biologia ( ^ω^ )

Il numero sconosciuto, molto probabilmente era di mio padre, però non sapevo se era corretto chiamarlo così.
Biologicamente lo era, ma alla fine il padre è colui che ti cresce e per colpa di mia madre avevo perso quell'occasione.
Risposi a Cole scrivendogli semplicemente "buongiorno" , poi salvai il numero di "mio padre" e lo chiamai Easton, almeno così mi ricordavo che l'aveva chiamato mia madre.
Mi diressi verso il campo da basket, tanto non avevo per niente voglia di fare biologia, anche se ci sarebbe stato Cole con me e poi volevo assolutamente sapere di cosa mi volesse parlare Brook e speravo vivamente che non fosse successo nulla di grave.
Arrivata al campo la vidi seduta sotto il canestro con la testa tra le gambe che abbracciava con le braccia tremanti.
«Brooke » dissi e lei si tirò su di colpo e con le lacrime agli occhi corse verso di me venendomi ad abbracciare forte
«hey tesoro che cosa è successo?» chiesi preoccupata
«vieni è meglio se ci sediamo» disse e ci andammo a sedere dove lei era seduta prima.
«allora...tu sai che io ed Austin stiamo insieme già da un po' no? Beh ecco noi lo abbiamo fatto, solo che lui non aveva il preservativo e in quel momento non mi è interessato ma...»
«no Brooke ...non dirmi che quello che sto pensando è la verità!» alzai la voce
«si...sono incinta» disse e scoppiò ancora a piangere.
Prima mia madre, poi mio padre e adesso Brooke ...non potevo farcela, troppe cose tutte insieme e mi iniziava anche a girare la testa
«scusa Brooke ...non mi sento bene devo andare» dissi e mi avviai velocemente verso il bagno delle ragazze vicino all'aula di matematica
«Abigail aspetta ti prego!» urlò Brooklyn dietro di me ma io ero già troppo lontano per sentirla del tutto.
Camminai abbastanza veloce, ma non corsi per non farmi notare dai professori fuori dalle lore aule, ma qualcuno mi bloccò prendendomi il braccio
«amore cosa ci fai qui perchè non eri in classe?» chiese Cole
«nulla devo solo andare in bagno, per bagnarmi un po' la testa»
«dov'eri?» chiese freddo e intanto a me iniziò a girare un pò di più la testa
«nel campo da basket...» dissi e intanto appoggiai la schiena agli armadietti per sostenermi un po'
«eri con Jordan vero!? Neanche lui era a lezione, mi stai tradendo con lui vero!? Ma come hai potuto!?» urlò lui provocandomi un altro capogiro e mi scese una lacrima
«Cole cosa le stai facendo!?» urlò Jordan venendo verso di noi
«stanne fuori. Prima ti fai trovare a casa sua e ora te la scopi sul campo da Basket!? Io ti ammazzo!» urlò Cole avvicinandosi a lui
«ragazzi non mi sento bene...»

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