Pov's Abigail
Seattle era esattamente come me l'euro sognata...perfetta.
Nell'arco di una settimana mi sono girata metà città grazie ad Austin.
Si esattamente Austin Black; il primo giorno che arrivai, andai a sbattere contro qualcuno all'aeroporto e il destino volle farmi incontrare proprio Austin.
Ovviamente mi chiese per quale motivo ero lì e io non me la sentivo di mentirgli così gli dissi tutta la verità e gli chiesi di mantenere il segreto anche con Brooklyn ...non doveva saperlo nessuno.
Austin stava molto tempo a Seattle visto che sua sorella frequentava un università lì vicino e quindi lui molte volte andava a farle visita.
Mi aveva fatto vedere i posti migliori di Seattle ma l'unico che veramente mi interessava era il Space Needle che però in quella settimana non eravamo potuto andarci per il brutto tempo.
Alcune volte, Austin, mentre chiacchieravamo si allontanava per qualche minuto per chiamare Brooke e quando lo faceva mi veniva una piccola città allo stomaco...ero sparita e la mia migliore amica non sapeva dov' ero e quando sarei tornata; beh la seconda cosa sinceramente non la sapevo nemmeno io perché Seattle mi piaceva, mi teneva lontano i ricordi più dolorosi, ma alla fine sapevo che quello non era il mio posto, non era lì che avrei passato il resto dei miei giorni.
Quel giorno Austin non era con me, visto che sarebbe partito a breve per New York e voleva stare con la sorella il più possibile.
Iniziai a girare le varie zone di Seattle finché non mi ritrovai davanti alla mia attrazione preferita e l'unica che ancora non avevo ammirato da una prospettiva migliore.
Attraversai Street View e poi mi ritrovai davanti una torre altissima e mi vennero subito i brividi.
Mentre stavo attraversando il parcheggio per entrare nella Space Needle mi arrivò un messaggio di Austin:Vieni da me adesso.
Non risposi neanche al messaggio e mi diressi verso casa sua.
"Bye bye Space Needle" pensai
Ogni volta che andavo lì non so perché ma succedeva di tutto: una volta ad Austin gli era venuto ma di pancia, un'altra volta sono dovuta andare dai miei zii, un'altra ancora la sorella di Austin mi aveva trascinato a fare shopping (non che mi dispiacesse sia chiaro) e adesso Austin vuole che io vada da lui...riuscirò mai a salire su quella bellissima torre?
Presi un taxi e in circa 20 minuti arrivai davanti a casa di Austin.
Suonai il campanello e lui mi venne ad aprire, ma non aveva proprio una faccia allegra...era ovviamente successo qualcosa.
«Austin che cosa è successo?» dissi togliendomi la giacca e dandola alla governante
«vai in sala» disse
«okay...» dissi io confusa.
Varcai la soglia di ingresso e mi diressi nel luogo che mi aveva detto il mio amico, ma sinceramente avrei voluto proprio non farlo.
Sedute sul divano c'erano due persone che io conoscevo benissimo...Cole e Brooke .
Entrambi mi guardarono, anche loro però non proferirono parola, ma Brook si alzò e venne ad abbracciarmi.
Mi mancavano un sacco i suoi abbracci, anzi mi mancava proprio lei, mi mancava avere intorno la mia migliore amica, mi mancava avere intorno la persona che ci sarebbe stata in eterno per me.
Lei mi strinse ancora più forse e sentì la mia spalla umida, segno che stava piangendo e di conseguenza, al solo pensiero di averla fatta preoccupare e di averla ferita fino a tal punto, mi venne da piangere pure a me e anch' io la strinsi più forte a me.
Pochi secondi dopo lei mi lasciò andare e ruppe il silenzio che si era formato in quella stanza
«stai bene?» chiede lei
«si tranquilla» dissi semplicemente
«come hai potuto farmi una cosa del genere? Sono la tua migliore amica, certe cose me le dovresti dire tu e non altre persone» disse lei con tono abbastanza calmo
«mi dispiace ma sinceramente non volevo parlare con nessuno...prima dovevo capire seriamente che razza di persona ero diventata, ma da sola, senza essere influenzata da ciò che mi avresti potuto dire tu o qualcun altro...anche Austin per tutta la settimana mi ha ripetuto che dovevo dirti dov' ero e che dovevo tornare a casa, ma io ho sempre evitato l'argomento e gli ho chiesto di non dirti nulla...scusami» dissi tranquilla asciugandomi quella lacrima che stava rigando il mio volto
«ho capito le tue motivazioni ed io ti perdono, solo preferirei che la prossima volta almeno un messaggino con scritto "Hey Brooklyn sono a Seattle devo pensare ad alcune cose, ci vediamo" me lo potevi mandare no?» chiede lei con un tono un po' ironico
«la prossima volta lo farò» dissi sorridendo.
Solo dopo aver finito di parlare con Brook mi accorsi che Cole mi stava guardando ma in un modo strano...ovviamente era arrabbiato, ma come non dargli torto?
Dovevo parlare con lui, dovevamo chiarire quella situazione ma io e lui soli
«Cole dobbiamo parlare» dissi solo e lui annuì
«Austin non ci aspettare per cena, goditi la serata con la tua fidanzatina» dissi strizzando l'occhio a Brooklyn facendola ridere.
Chiesi alla governante i nostri cappotti e pochi minuti dopo uscimmo da casa Black per andare nel l'unico posto dove avevo sempre sognato di dire al ragazzo che mi piaceva i miei sentimenti... Space Needle, magari così avrei potuto anche guardare Seattle dall'alto per una volta.
Chiamai il taxi e una mezz'oretta dopo arrivammo sotto la torre.
Salimmo con l'ascensore nella torre ed in pochissimi minuti arrivammo nel piano ristorante.
Ci fecero accomodare e poi ci portarono i menù dei drink, dove scegliemmo un vodka liscia alla fragola e un Martini.
«volevi parlare? Va bene parliamo» disse
«Cole senti mi dispiace di essere sparita così ma pure tu capiscimi...è successo tutto troppo in fretta:mia madre, tu, Jordan...sinceramente non potevo ancora stare nei dintorni, non avrei retto la tensione con tutti»
«e questo lo capisco, ma neanche per me è stato facile...ti ricordo che Jordan era anche il mio migliore amico e adesso non l'ho è più e ha ragione a non esserlo...l'attrazione che ci lega Abigail è così forte che non abbiamo pensato a tutte le conseguenze possibili dopo quel bacio, ma con questo non sto dicendo che sia stato un errore e che me ne sono pentito, dico solo che doveva capire prima quali erano i nostri veri sentimenti e...» iniziò a dire ma poi venne interrotto dal cameriere che ci aveva portato i drink e li iniziammo a bere
«tornando al discorso...tu hai detto "dovevamo capire prima i nostri veri sentimenti" ma tu mi avevi detto che era solo sesso e che non provavi nulla per me è di conseguenza pensavo di aver perso sia la mia dignità, che il mio modo di essere, che Jordan solo per un capriccio tuo» dissi
«assolutamente no...oddio all'inizio credevo di si ma mi sono accorto che io stavo solo reprimendo i sentimenti che provavo per te e che tutto ciò che ti avevo fatto era solo per attirare la tua attenzione...Abigail tu mi piaci e tanto ma io non sarò mai il ragazzo perfetto per te: non ti posso promettere che non litigheremo mai, che non ci lasceremo mai e che io non sarò uno stronzo a volte...ma vorrei farti ragionare su ciò che provi per me perché vorrei che entro questa notte mi dicessi ciò che provi, se provi qualcosa ovvio, se no uscirò dalla tua vita per sempre lasciandoti in pace» disse poi si alzò finendo il suo drink e andò a pagare poi andai verso di lui
«dove stai andando?» chiesi
«al piano superiore per vedere il panorama...raggiungimi solo quando avrai una risposta» disse e si diresse verso l'ascensore.
Cosa dovevo fare?

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INSIDE
FanficAlcune volte è meglio essere escluse dal resto del mondo, se il mondo a cui appartieni è pieno di tradimenti e bugie. Io ero contraria a questo...ma certe volte la tua mente dice una cosa e il tuo cuore un'altra ed è lì il dilemma. Mi hanno sempre i...