27.

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Pov's Cole

«zitta Abigail!» urlai
«Non gridare Cole non vedi che non sta bene?» disse indicando la mia ragazza avvicinarsi a lei e facendole appoggiare il braccio sulle sue spalle
«vuoi capire che devi stare lontano da lei cazzo!?» gridai e lo allontanai da lei spingendolo, ma me ne pentí subito visto che appena lo feci, Abigail cadde a terra troppo debole per sorreggersi da sola e mi avvicinai io a lei
«Abby che hai?» chiesi prendendola tra le mie braccia
«non lo so, sarà un calo di pressione penso» disse sbattendo lentamente gli occhi.
Guardai Jordan facendogli intendere di starle lontano, poi la presi in braccio e la portai in infermeria.
«che succede ragazzi?» chiese infermiera
«la mia ragazza non si sente tanto bene, forse ha un calo di pressione» dissi appoggiandola su uno dei lettini liberi
«capisco, provvedo subito» disse la donna di mezza età andando nell'altra stanza.
Abby si sdraiò sul lettino e si mise la mano sinistra sulla fronte e fece dei lunghi respiri
«ti senti meglio?» chiesi guardando meglio il suo volto leggermente scolorito
«leggermente...una bustina di zucchero e un po' d'acqua e starò alla grande» rispose lei guardando il soffitto.
Il mio istinto mi diceva che le era successa qualcosa; okay che un calo di pressione può succedere a chiunque in qualunque momento, ma Abby non aveva mai avuto problemi di questo genere
«eccomi...mi servirebbe il braccio sinistro per misurarti la pressione e poi vedremo il da farsi okay?» chiese gentilmente l'infermiera prendendole il braccio richiesto e infilandogli una fascia che poi strinse attorno al braccio.
La fascia si gonfiò lievemente e dopo qualche secondo si allargò ancora.
«si, hai la pressione un po' bassa, adesso ti do una bustina di zucchero e dovresti stare meglio ma ti consiglio comunque di andare a casa» disse la signora e nello sguardo di Abby notai una scintilla di angoscia
«no starò qui, tanto un po' di zucchero e starò bene» disse alzandosi piano dal lettino
«Abby è meglio se vai a casa, non vorrei stessi male di nuovo» dissi spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio
«no» disse e se ne andò dall'infermiera per lasciarci soli, ma Abigail prese le sue cose e uscì dall'infermieria.
Era strano il fatto che non volesse tornare a casa; okay magari non voleva saltarsi le lezioni, ma se stava male non poteva non tornare al suo appartamento.
C'era di sicuro qualcosa che non andava e avevo la strana sensazione che sua madre ci abbia messo lo zampino.
Pedinai Abigail fino alla classe di letteratura inglese, per verificare che non si sentisse di nuovo male e per fortuna non le successe nulla.
Camminai in corridoio, facendo avanti e indietro davanti alla classe di Abby per tutta la terza ora.
Ad un certo punto venni richiamato da una voce molto familiare
«Cole»
«ciao Brooke, non dovresti essere in classe?» chiesi
«esattamente come te» disse sorridendo a malapena
«tutto bene?» chiesi e mi stupì di quelle parole
«si...» disse insicura ed io la guardai storto
«no» disse sincera
«che è successo? C'entra Abigail per caso?» chiesi leggermente allarmato
«più o meno» disse sedendosi per terra ed io feci la stessa cosa.
Non avevo mai provato così tanta protezione verso di lei e sta cosa mi stupiva molto.
Qualche mese fa me ne sarei fregato, ma adesso è diverso, io sono diverso.
«devi giurarmi che non lo dirai a mia madre e a nessun altro okay?» chiese guardandosi le gambe mentre le stendeva sul pavimento freddo
«okay»
«Cole...sono incinta di Austin» disse di colpo
«cosa? Ma stai scherzando vero?» chiesi speranzoso
«no è la verità»
«è per questo che Abigail era tanto sconvolta?» chiesi
«non lo so...però quando gliel'ho detto è scappata via» disse e le si velarono gli occhi ed io la abbracciai per la prima volta da quando la conosco.
Non poteva essere solo per questa notizia, c'era di più.
Abigail non è una ragazza che si fa prendere dal panico in quel modo per una scoperta del genere, ci doveva essere per forza un'altra cosa che l'aveva ridotta in quello stato.
La campanella suonò e la prima ad uscire fu Abby che corse appena varcato la soglia del corridoio.
Io mi staccai da Brooke dicendole che avremo trovato una soluzione e poi rincorsi la mia ragazza.
Arrivò fino gli spogliatoi della palestra ed entrò dentro a quello femminile ed io la raggiunsi ma non entrai
«te lo scordi!» urlò in lacrime, poi si sentì solamente un brusio
«sei da ricovero, ti pare normale ciò che hai fatto? E ora non dirmi che l'hai fatto per me perché sappiamo entrambe che l'hai fatto solo perché sei un'egoista del cazzo...quasi quasi me ne andrei con lui solo per non vederti più!» urlò ed io iniziai ad entrare nella stanza per poterle stare accanto, ma lei non mi vide visto che ero girata di spalle
«vaffanculo!» urlò infine prima di chiudere la telefonata e sedersi a terra tirandosi al petto le gambe ed io mi sedetti vicino a lei e quando mi vide scoppiò ancora di più a piangere e mi abbracciò
«Amore che è successo?» chiesi preoccupato ma lei non rispose
«hey lo sai che con me puoi parlare di tutto» aggiunsi e lei fece un bel respiro
«mio padre è in città»

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