Ladybug e Chat Noir

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- Sono molto felice per la vostra amicizia - la voce metallica di Alya, resa tale per colpa del telefono, risuonò nell'orecchio di Marinette.
- Grazie, Alya. Ormai siamo quasi come fratello e sorella -
- Ma vorresti essere di più, vero?-
- Sì, ma mi accontento... Auch!-
Marinette si portò una mano alla nuca, massaggiandosela. Era caduta brutalmente, quando aveva sbattuto contro qualcuno, ma almeno era intera.
- Serve una mano?- Adrien allungò una mano verso di lei, e lei accettò di buon grado.
- Grazie. E scusami, non ho fatto attenzione a dove andavo -
- Tranquilla è anche colpa mia -
Il ragazzo si chinò per aiutarla con le sue cose. Mentre lei riprendeva in mano la spesa, le passò la sua borsetta. "Devo controllare che Tikki stia bene".
- Grazie -
- Figurati -
- Vuoi venire a casa mia? Possiamo fare i compiti assieme, e poi papà ha fatto dei nuovi dolci -
- Certamente, ma aspetta -
Adrien raccolse il suo cellulare e glielo mise dentro la borsetta, che lei teneva ancora in mano. Il suo sguardo verde si soffermò su un oggetto particolare, e sgranò gli occhi.
Il suo sguardo sorpreso ritornò su di lei. "Spero che non abbia visto quello che penso!"
- Marinette, ma questo è... -
- Ti posso spiegare! I-in realtà è un giocattolo... P-per la cugina della figlia di mia zia... -
Adrien le posò la mando destra sulla bocca e lei sentì il freddo dell'anello al contatto con le labbra.
- Ti ho cercata per così tanto tempo, my lady, che ora mi sembra quasi tutto un sogno. Sono stato così cieco -
- Chat? -
- Ovviamente, my lady -
Adrien strinse Marinette, la quale non si oppose, in un abbraccio, e le baciò la guancia. Alla fine, avevano trovato la loro anima gemella: erano Ladybug e Chat Noir, sono Ladybug e Chat Noir, e saranno per sempre Ladybug e Chat Noir.

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