Mamma, papà, sono Ladybug

817 45 12
                                    

Marinette inspirò profondamente, dando un'occhiata alle due persone davanti a lei. Era consapevole che dire la verità ai suoi genitori era come rompere una promessa, ma doveva farlo. Aveva mentito così tanto che si sentiva come se li stesse tradendo. E lei non poteva sopportare una cosa del genere. Aveva subito tante punizioni che ormai aveva perso il conto, ma scappava sempre dalla sua stanza per andare a combattere sottoforma della sua alter ego. E solo per proteggere la sua famiglia e i cittadini di parigini. Ma i suoi genitori non potevano di certo saperlo. Ormai aveva finito i suoi alibi. Riguardò velocemente i due adulti, e vide che la osservavano preoccupati. Tom teneva una mano sulle spalle di Sabine per rassicurarla. Marinette respirò nuovamente a fondo e disse: 
- Mamma, papà, c'è una cosa che devo dirvi -
- È una cosa brutta? -
- No, solo molto importante. Meglio se vi sedete -
Tom e Sabine si sistemarono l'uno di fianco all'altro sul divano, tenendo le mani unite come se in questo modo la notizia potesse essere meno malvagia,  mentre Marinette rimase in piedi davanti a loro.
- Io... Io.. Oh, come è difficile!-
- Cara, sei fidanzata, vero?-
- Cosa? No! Cioè, non ancora -
- Sabine, lasciala parlare -
- Io... Io sono... -
Tom sgranò gli occhi e Sabine iniziò a piangere. "Wow, l'hanno presa davvero male. O forse non hanno capito, ma ho cercato di essere il più chiara possibile... "
- Marinette, come mai? Com'è successo?-
- C'era questo signore, i-io l'ho aiutato, non pensavo c-che sarebbe successo...-
- Ed è suo il bambino? -
- Sì, no, aspetta, cosa?! -
I suoi genitori si guardarono, e Sabine sospirò sollevata, asciugando si gli occhi con un fazzoletto.
- Voi avete pensato che... Oddio, che imbarazzo -
Marinette si portò ble mani davanti al viso rosso.
Tom si schiarì la voce.
- Ehm, fai finta di niente. Cosa volevi dirci?-
La ragazza si prese qualche secondo di pausa, poi disse:
- Io sono Ladybug -
"Bomba sganciata".
I suoi genitori non dissero una parola.
"Forse sono morti per lo shock"
Tom scrollò le spalle come per togliersi un peso che aggravava sulla schiena.
- Marinette, pensavo che questa fase l'avessi già superata. Vedi, è normale pensare di essere una supereroina, ma nella vita delle persone comuni...-
- Mamma, papà, io sono veramente Ladybug. Quando salto le lezioni è per salvare Parigi, molto spesso mi sveglio tardi, perché c'è un attacco di notte. Mi dovete credere. Anzi, guardate -
Marinette aprì la borsa, e un esserino rosso uscì dal bagaglio.
- Lei è Tikki, la kwami che mi permette di diventare Ladybug, ed è la proprietaria del mio Miraculous, quello della coccinella -
Il kwami alzò la zampetta e disse:
- Ciao, è un piacere conoscervi. Marinette - si rivolse alla sua Portatrice - penso che per crederci sia necessario vederlo -
- Giusto. Tikki, trasformami -
Marinette fu avvolta dalla magia rossa e lasciò spazio alla sua controparte Ladybug. I suoi genitori rimasero senza parole per la rivelazione della loro figlia. Erano i genitori di una supereroina. Erano i genitori della famosa Ladybug.

One-shots su MiraculousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora