Una festa indimenticabile

682 33 6
                                    

Marinette osservò la facciata della scuola piena di maschere colorate e palloncini a forma di cuore. Deglutì nervosamente e iniziò a sudare freddo, sapendo che il piano che aveva ideato con la sua amica era pazzo. Certo, su carta era un sogno, ma ora... 
- Tranquilla, Marinette. Calmati, andrà tutto bene -
- Dici?-
- Ma certo. Passerete tutta la serata assieme e lui si accorgerà della ragazza d'oro che avrà davanti. Vedrai che la smetterà di considerarti solo un'amica. Non è solo Carnevale ma anche San Valentino, quindi la festa degli innamorati. Andrà tutto a gonfie vele -
Alya abbracciò l'amica, cercando di rassicurarla.
- Grazie -
- Ora va là dentro, e balla con lui. Devi fargli perdere la testa per te. Ma rimani sempre te stessa. Dai, muoviti!-
- Vado! -
Marinette lasciò Alya da sola all'entrata della scuola, e si addentrò nella struttura. Lo spazio antistante all'entrata era stato addobbato per la festa di Carnevale che si teneva quella sera, ovvero una normale festa tra adolescenti in discoteca, anche se era presente l'atmosfera tipica di San Valentino. Qualche giorno prima la corvina aveva deciso di vestirsi dalla Ladybug che la aveva preceduta: una ragazza cinese che aiutava il suo Paese durante la Seconda Guerra Mondiale. Aveva anche deciso di mettersi una maschera simile a quella che usava di solito e temeva che qualcuno potesse riconoscerla, nonostante avesse legato i capelli in una cipolla alta. Ora sperava di trovare Adrien tra tutte le maschere che affollavano lo spazio, anche se non aveva idea del costume del ragazzo. Cercò con lo sguardo tra le macchie colorate ma non distinse nessuna capigliatura bionda. Aveva perso anche Alya tra la massa, che quella sera si era travestita da Rena Rouge e Marinette la trovò una situazione piuttosto comica: ci mancava solo Chat Noir con il costume da sé stesso! La ragazza si alzò sulle punte per cercare di vedere un po' di più, ma rinunciò quando le venne un'idea.
Arrivò dalle scale che portavano alle classi e le salì per raggiungere un punto alto da cui osservare tutto. Quando arrivò alla balconata diede un'occhiata attenta nella zona bassa della scuola. Lì dove si trovava lei non c'era nessuno e poteva osservare con calma. Distinse Chloé che camminava con il suo abito da sera giallo canarino tra la folla, Mylène e Ivan vestiti da pirati ballare insieme, Alya che baciava Nino, vestito da Lo Sparabolle, Juleka con i suoi soliti abiti, Rose vestita da principessa e Alix sembrava una coppia di Kim, che la guardava divertito.  
- Troppa confusione? O forse volevi rimanere sola?  -
Marinette si girò verso la voce che le aveva rivolto la parola.
- Chat? -
- No, sono Adrien -
- Oh scusami, t-ti avevo scambiato per lui-
Adrien si portò una mano ai capelli color del grano. Era vestito come il suo compagno: tutina attillata nera e orecchie, anche se gli occhi non erano completamente verdi. Per un attimo a Marinette parve di avere déjà-vu.
- Sì, beh. Ho saputo delle tue avventure con lui -
Era imbarazzato e si notava molto bene, anche se le luci colorate tendevano a nascondere il rossore.
- S-se si possono chiamare avventure... Comunque sì, ne ho avute parecchie. Anche tu con Ladybug -
- Solo una volta -
- E come ti è apparsa?  -
Adrien sorrise mentre si immergeva nei ricordi. Quando avevano combattuto contro Risposta, la sua compagna lo aveva salvato e poi nascosto dalla rabbia della ragazza. 
- La adoro, è il genere di ragazza con cui non ti annoieresti mai. È dolce, simpatica e ammiro il lavoro che fa per tutti noi -
- Ti deve piacere molto -
- Diciamo che provo per lei sentimenti molto forti -
- E-e la ami? -
Marinette si coprì la bocca con le mani: aveva pronunciato quelle parole prima ancora di potersi rendere conto di averle anche solo pensate.
- Scusami, Adrien. Non volevo -
La ragazza, dopo essersi tirata mentalmente uno schiaffo, era sicura che ora non le avrebbe più parlato per il resto dell'anno.
- No -
La corvina sgranò gli occhi e si sorprese.
- Come? -
Il biondo la guardò negli occhi e Marinette sentì una scarica elettrica lungo la colonna vertebrale.
- Non la amo. Amo un'altra ragazza -
A Marinette parve che tutti i suoi sogni le fossero caduti addosso. Doveva immaginarlo che Adrien non l'avrebbe mai amata. Né come Marinette, né come Ladybug o qualsiasi nome voglia usare.
- Non la amo, perché il mio cuore appartiene ad un'altra ragazza che mi ha fatto innamorare con le sue risate, le sue parole, i suoi progetti. Amo tutto di lei: è bellissima ma non se ne vanta, ogni giorno scopro una sua parte che mai avrei potuto immaginare. Ogni volta che la vedo, i suoi occhi e il suo sorriso mi incantano -
- E posso sapere chi è? Se-se non ti va, fa lo stesso. Non sei obbligato a dirmelo -
La corvina si sentì la lingua pesante e la gola secca. Qualcosa le crebbe dentro.
Tristezza? Probabile.
Rabbia? Forse.
Gelosia? Sicuro. 
La consapevolezza di non essere ricambiata la faceva stare male. Il ragazzo le sorrise e si avvicinò lentamente. La imprigionò tra il suo corpo e il muro, sapendo di essere da soli. Le loro bocche erano vicine, molto vicine, e Marinette si sentì andare a fuoco.
- Immagina, Marinette. Ti do un indizio: i capelli sono come la notte stellata, gli occhi azzurri come i diamanti, la pelle morbida come il cotone -
- C-cosa... -
Adrien le accarezzò i capelli e Marinette sentì il suo profumo e le apparve famigliare. Il ragazzo in un momento che non definiva pazzo, ma ben qualcos'altro, annullò la distanza tra le loro bocche e le diede un piccolo bacio. Un bacio che per Marinette era il più bel regalo di Carnevale e San Valentino che avesse mai potuto immaginare. Mise le sue mani tra i capelli color sole e sentì le orecchie finte al contatto con i polpastrelli, che le ricordavano quelle di Chat Noir.
Si staccarono lentamente per riprendere fiato. 
- Ci vediamo a scuola, Marinette -
Adrien la guardò per un momento con gli occhi vedi pieni di felicità e si allontanò, e alla ragazza sembrò che le avessero tolto una parte di lei, mentre scendeva le scale e si confuse tra la folla. A Marinette cedettero le gambe e cadde a terra.
- Mi ha baciata. Adrien Agreste mi ha baciata -
Si fece aria con la mano per sforzarsi di non svenire per l'emozione. 
- Adrien Agreste mi ha baciata! -
Poté urlare liberatamente, sapendo che la musica alta avrebbe nascosto la sua voce. Anche se vicino alla pista da ballo un ragazzo la guardava mentre urlava le cinque parole, e sorrise.
- Ho baciato la ragazza che amo -
Scosse la testa con il sorriso a trentadue denti che non ne voleva sapere di sparire. Era certo che la sua non più amica dal giorno dopo avrebbe balbettato ancora di più in sua presenza. 

One-shots su MiraculousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora