Quella sera non andai alle corse come facevo tutte le altre sere, rimasi davanti il computer a leggere alcune pagine dei romanzi scritti dalla donna che domani terrà un appuntamento con me.
Da ciò che leggevo potevo intuire quanta passione ci fosse in lei da buttar giù tanta speranza in un sentimento meschino e bastardo come l'amore. Aveva un'idea dello stesso molto fiabesco dove per tutto ci fosse un lieto fine e non solo nelle favole.
Sciocchezze, la realtà era ben diversa da ciò che scriveva.Non sapevo riconoscere se la storia fosse inventata o autobiografica, la protagonista credeva molto nell'innamoramento e di fatti amava più di se stessa l'uomo di cui scriveva pagine intere, ma c'era un particolare che mi saltava all'occhio: i due, in seguito, non staranno più insieme.
Era strano come mi sentissi davvero interessato a questa trilogia e la mente da cui erano stati scritti, strano a tal punto che tutta la notte non riuscii a chiudere occhi.
La mattina seguente arrivai al lavoro alla solita ora e parcheggiai la macchina al solito posto, non attesi un solo secondo per entrare in ascensore e arrivare al diciassettesimo piano, dove situava il mio ufficio.
Quando gli sportelli si aprirono, la figura elegante di Sophie mi si parò davanti come ogni mattina, un po' come un cane che aspetta davanti la porta il rientro del suo padrone. Poteva sembrare strano raccontarlo, visto che si sapeva del mio essere un uomo dai vizi sessuali alquanto bizzarri e impossibili, ma nonostante Sophie fosse una donna dannatamente attraente e sensuale non mi interessava nemmeno per errore poterle mettere la mia lingua addosso e disegnare su di lei il percorso del mio piacere. Per me era solo ed esclusivamente un'ottima segretaria, una come poche, sempre attenta e disponibile.
"Buongiorno Signor McRoverguy, ecco il suo caffè", con un largo sorriso, mi consegnò il caffè che presi volentieri.
"Buongiorno, ci sono novità di quella ragazza?" Mi avviai nel mio ufficio, affiancato da Sophie.
"Nessuna, ma le ho inviato via mail una cosa che le potrebbe tornare davvero utile".
Mi fermai davanti la scrivania:"Di cosa si tratta?" La guardai incuriosito.
"La ragazza in questione due giorni fa ha tenuto un'intervista televisiva".
"Come mai non ne sapevo niente?"
Mi sorpresi nuovamente, questa ragazza sembrava essere un autentico mistero.
"Semplice, hanno deciso solo ieri di mandare in onda la trasmissione", mi sedetti sulla poltrona e aprii il portatile:"La lascio al video, se le serve qualcosa mi chiami".
Non le risposi, ero troppo concentrato e curioso.
Aprii la mail che saltò in primo piano non appena comparve la schermata Windows, il programma iniziava con una serie di applausi e urla del pubblico poi questa donna bionda e dalla carnagione chiara annunciò il nome dell'ospite d'onore: Emily Castle.Ore 16:00
Guardai il mio orologio da polso, udii rumore di passi in corridoio, mi alzai dalla poltrona e poggiai il mio fondoschiena contro il bordo in legno della mia scrivania.
Sospirai:"Tre... due... uno..." Guardai la porta e l'interfono suonò, un sorriso compiaciuto comparve sul mio viso per poi spegnersi in un secondo:"Si?"
"Direttore, la signorina Castle è arrivata".
"Falla entrare", annunciai sbloccando la serratura dal telecomando elettronico.
"Prego, si accomodi".
Sophie invitò la donna ad entrare e quando la vidi, così pallida e imbarazzata, provai un senso di fastidio che non sapevo spiegare nemmeno a me stesso.
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Come tu mi vuoi - Russel McRoverguy
ChickLitEnigmatico, misterioso, manipolatore, ricco e giovane uomo il cui fascino lo rende ancor più ambito e desiderato oltre che richiesto per la sua professionalità. Russel McRoverguy non è solo il direttore della casa editrice più conosciuta al mondo ma...