Il viaggio verso il "Diamond", un hotel a cinque stelle più camere da letto per gli ospiti, si concluse appena venti minuti di traffico stradale e un lungo silenzio accompagnato dalla musica alta dello stereo. Ammisi a me stesso che mi sarebbe piaciuto risentire la mia passeggera cantare qualche altra canzone ma non fu così, con la coda dell'occhio ogni tanto mi spingevo a guardarla mentre di viso girata verso il finestrino fissava il suo riflesso assorta in chissà quali pensieri.
Avrei voluto disturbarla ma non lo feci, sembrava così concentrata in quel suo mondo che decisi di lasciarla lì fin quando non sarebbe stata lei stessa a tornare qui.
Mi accorsi dei suoi movimenti quando, arrivati dinanzi l'hotel, accennò un sorriso stupito e un leggero verso uscì rapido dalla sua bocca: immaginavo ne sarebbe rimasta colpita.
Parcheggiai al primo posto libero, spensi la musica e
rimasi pochi istanti in silenzio fino a sentirla sospirare:"Ti piace?"Mi guardò:"Ho sempre sognato di mangiare in questo posto", sorrise slacciando la cintura di sicurezza.
"Ogni tanto i sogni si avverano", scesi dalla macchina e come un vero galantuomo permisi alla mia ospite di scendere e aggrapparsi al mio braccio quasi come fossimo una coppia importante.
Ci pensai più a fondo, dopotutto eravamo davvero due persone conosciute e importanti, non ci sarebbe stato nulla di male a farne un uso proprio e andarne fieri anche con piccoli gesti come quello di affiancarsi a qualcuno che lo è più dell'altro.
Ad ogni passo condotto verso l'ingresso curiosavo la mia dama con la coda dell'occhio guardarsi in giro particolarmente felice e non sapevo perché in quel momento sentissi dentro una sensazione di benessere in quella sua contentezza, tornai ad esser subito serio quando fummo dinanzi l'ingresso e un uomo in divisa ci attese all'angolo.
"Buonasera Signori e benvenuti al Diamond Hotel".
"Buonasera, sono Russel McRoverguy. Ho prenotato per la sala privata dell'hotel", dissi.
"Ada qui fuori c'è il Signor McRoverguy e la sua Signora, falli accomodare nella sala privata"
Comunicò l'uomo attraverso un apparecchio acustico
dopodiché premette un pulsante e un leggero click fece aprire la porta, da lontano vidi una donna affascinante tanto quanto giovane e composta avvicinarsi a noi."Buonasera Signor McRoverguy il suo tavolo è pronto, seguitemi". Ci condusse all'interno della sala piuttosto grande e spaziosa per contenere solo un tavolo, il nostro:"Prego, accomodatevi", ci sedemmo mentre la ragazza dalla coda bassa ci lasciò prendere confidenza con l'ambiente.
Non era mai un caso il fatto che mi spingessi con lo sguardo ad osservare ogni movimento, anche quello impercettibile di Emily seduta di fronte a me. Studiai accuratamente il suo modo di portarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, lo faceva con cura come se temesse di poter rovinare la sua semplice acconciatura.
"Sei sorpresa?" Domandai infine quando sembrava fatto proposito il suo cercare di sentirsi distratta da ogni cosa che le circondava anziché basarsi su di me.
Fu costretta per educazione a guardarmi, gli occhi lucidi sotto la luce giallastra del lampadario:"Dentro è ancor più bello di come lo immaginavo".
Accennai un sorriso, Emily arrossì ma sembrava cercare il coraggio per non distogliere lo sguardo da me:"Lieto che ti piaccia".
Anche lei sorrise portandosi nuovamente dietro l'orecchio la ciocca di capelli, questa volta in maniera istintiva:"Per quale motivo ci troviamo in una sala privata dell'hotel?"
Congiunsi le mani sotto il mento, sospirai:"Una cena di lavoro è preferibile trascorrerla in luoghi in cui nessuno possa disturbare, addetti a parte". In quel momento si avvicinò la nostra cameriera personale, mi guardò poi lanciò una veloce occhiata alla mia ospite.
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Come tu mi vuoi - Russel McRoverguy
ChickLitEnigmatico, misterioso, manipolatore, ricco e giovane uomo il cui fascino lo rende ancor più ambito e desiderato oltre che richiesto per la sua professionalità. Russel McRoverguy non è solo il direttore della casa editrice più conosciuta al mondo ma...