Capitolo 26

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Quando fui dinanzi al corridoio la porta d'ingresso era stata lasciata completamente spalancata, anche a questa distanza potevo udire e vedere la discussione accesa fra Robert ed Emily fermi nel largo cortile vicino al cancello.

Probabilmente Emily aveva cercato di uscire prima di essere stata fermata, mi chiesi dove mai sarebbe andata considerato avessimo raggiunto casa di Eva con la mia auto, per un solo breve istante che svanì subito dopo fui grato a Robert per averla bloccata.

Non avrei potuto accettare che, vestita com'era, avrebbe vagato nella notte per le strade di questo posto così popolato e pazzo. Quando il sole non illumina la città pare che ogni mostro si risvegli pronto ad attendere in agguato dietro l'angolo.
Udivo da questa distanza il loro animato confronto, me ne stavo fermo ad osservare perché forse speravo quella sarebbe stata la volta decisiva che per Emily l'amore smettesse di essere un peso e si liberasse totalmente dei sentimenti per quel ragazzo.

Mi avvicinai di pochi passi, quelli che bastarono per assicurarmi di averli in vista sia come suono che come veduta ma che al tempo stesso loro potessero non vedermi.

Probabilmente avevo perso buona parte della loro discussione perché, a giudicare dai toni di Emily, avevo come l'impressione che Robert avesse spinto il pedale dell'acceleratore sempre più a fondo ignorando di andare a sbattere contro un alto muro di mattoni.

Non ero al corrente delle loro vite, di chi fossero quando stavano insieme e del perché avessero dato un punto alla loro relazione, sapevo ben poco di quella ragazza e ci tenevo rimanesse così ma forse per cause di circostanza sarebbe stato meglio documentarmi di più su tutto ciò che le girava attorno e che l'aveva fatta arrivare fino a qui, fino a me. Ma comprendevo qualcosa che detestavo ammettere: la gelosia che Robert provava nei confronti di Emily.

E fu proprio per l'idea di uno di questi sentimenti così opprimenti che avevo cominciato a chiedermi se quella ragazza così impacciata e timida, senza alcun gusto, forse capricciosa ed anche un po' infantile potesse in realtà essere una gran donna del quale esserne gelosi. Forse, una volta conosciuta davvero ed a fondo, poteva seriamente rivelarsi essere la donna che ogni uomo avrebbe desiderato al proprio fianco per il resto della vita.

Altrimenti, come avrei potuto spiegarmi tutto ciò che stavo vedendo ed ascoltando?

E. ancora una volta fu proprio per questa insulsa idea che avevo permesso alla mia testa di riempirmi la mente, il mio corpo iniziò a muoversi fra l'erba verde del giardino fino a quasi raggiungerli.

"Che rapporti hai con lui?" Le aveva appena chiesto.

"Nessun rapporto sentimentale, tranquillo", rispose Emily.

Neppure lei pareva essersi accorta della mia vicinanza.

"Vi vedete spesso?"

A quella domanda, Emily tacque.

Comprendevo forse quanto potesse per lei essere difficile dire la verità, ma quello era per me un ottimo momento per entrare in scena e vedere la rabbia di Robert dipinta in volto per la rivelazione assurda che lo avrebbe certamente fatto impazzire di rabbia.

Così mi fermai proprio dietro le spalle sue spalle, pochi passi di distanza:"Vive a casa con me".

Quando Robert si voltò e la fioca luce emanata dalle lampade accese della casa illuminarono il suo volto sconvolto ed incupito, dentro me provai un senso di piacere non indifferente. Quel suo movimento aveva dato spazio anche ad Emily che aveva completamente sgranato gli occhi, in quell'atto che entrambi avevano messo in scena con la loro teatralità avevo dato un volto a quell'espressione incredula: sembrava che lei avesse davanti un fantasma.

Come tu mi vuoi - Russel McRoverguy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora