Cap. 35 Sorpresa!

494 35 31
                                    





Audrey ci fissa basita.

"Ripeto... con te non ci si annoia. Non ti posso lasciare sola cinque minuti che combini qualcosa"

"Se non fosse che io me ne stia tranquilla a casa e subisca solo"

Mi guarda sorridendo poi si rivolge a mio padre con rimprovero e lui alza le mani esasperato.
"Io ci ho provato a mandarlo via, ma lei lo ha stretto forte!"
"Papà! Falla finita!"

Connor non ha bisogno che si alimenti così il suo ego già smisurato.
Sta mangiando i deliziosi pancakes di mia madre con un sorriso soddisfatto in viso.

Io mi strapperei i capelli. Sono una vera stupida. Alla faccia di tutti i ragionamenti. Devo rimediare.

Derek, Josh, Connor... che pasticcio!

"Non farti troppe illusioni. Non siamo amici e mai lo saremo! È stata semplicemente una serie di sfortunati eventi, che non si ripeterà" gli dico

"Con questo cosa vorresti dire? Abbiamo dormito insieme. Mi hai voluto con te. Significherà pure qualcosa!"
"Significa solo che sono una stupida! Ricordati che ho baciato Derek! E hai sentito cosa mi sono detta con Luke. E andrò al ballo con Josh. Anche queste cose allora hanno un significato!"

"Sei ancora innamorata di Luke? O vuoi farmi credere sul serio ti piacciono Galloway e Carter?" mi fissa arrabbiato.
Spalanco gli occhi. Non può tirare in ballo i miei sentimenti così, davanti a tutti!
"Non ti riguarda! Abbiamo dormito, punto. Non siamo amici, non siamo fidanzati, non siamo niente!"

Ci fissiamo in cagnesco finché Audrey coglie la palla al balzo per cambiare discorso e disinnescare una bomba pronta ad esplodere.

"John sei soddisfatto di come è andato l'incontro con la polizia?" chiede a mio padre.
"Sì e per fortuna è tutto finito! Sono contento che ci fosse questo Tom ad aiutarti" dice rivolgendosi a me.
Guardo mio padre sorridendo poi vedo l'espressione di Connor e mi rabbuio di nuovo.
"Sì, è stato carino con me. Cioè...più o meno..."
"In che senso?" chiede subito Connor che mi fissa attento.
"A volte mi tratta con gentilezza, altre volte come se fossi una bambina scema... non penso di piacergli particolarmente"
"Ah beh! Almeno a uno!" borbotta continuando a mangiare.
I miei genitori ridono, Audrey ride. Io e Connor ci fissiamo seri.

"Prestissimo avrete la nuova insegnante di matematica. Blake non sarà più un problema"
Mio padre è sempre informato su tutto. Del resto è uno dei maggiori finanziatori della scuola.
Appoggio la testa sulle mani aperte.
"Che giornate di merda!"

Connor è nervoso, molleggia una gamba velocemente.
"Che c'è?" chiedo
"Niente. È una situazione che innervosisce anche me"
"Ma per favore! Perché mai deve fregartene qualcosa?"

Di nuovo provo quella brutta sensazione di inadeguatezza.

Lo osservo alzarsi.

Sono stata brusca e se si è offeso, pazienza!
"Grazie di tutto signori Mallory e scusate il disturbo"
Se ne va ed è giusto così. Non mi permetto di provare niente. Blindo tutto.
Cuore e mente.
Un po' di sofferenza ora per evitarne tantissima dopo.

Continuo a mangiare mentre tutti mi guardano.
Audrey mi carezza una mano e io mi devo concentrare per non piangere. I gesti d'affetto aprono inevitabilmente i rubinetti.

Quando apro la porta, mezz'ora dopo, lui è lì che aspetta. Appoggiato alla sua macchina.
Sospiro. Sono contenta? Irritata?

In realtà poco importa.

Sento papà ridere dalla porta di casa.
Spero che non si faccia nessun filmino romantico perché rimarrà deluso.

Io e Audrey ci avviamo come al solito, ignorandolo. Non andrò con lui. Questa storia deve finire.
"Andy per favore possiamo parlare?"
"Ancora?? Mi pare che abbiamo detto abbastanza"
"Come vai a scuola?"
"A piedi! Come sempre. Con Audrey e Peter. Hai presente? Abiti a dieci metri e non te ne sei mai accorto, in tutti questi anni?"

Forse riconosce la punta di isteria nella mia voce o forse si è semplicemente stancato. Fatto sta che sale in auto e se ne va sgommando.

Tiro un sospiro di sollievo.
"Non pensi di essere stata un po' troppo dura?"
"No. Si chiama sopravvivenza. Uno come lui non starà mai seriamente con una come me"

"Perché? Ti sembra che sia mai stato seriamente con una di qualsiasi tipo? Che sia stato dietro ad una ragazza come fa con te? Gli sei piaciuta subito. Appena ti ha vista per i corridoi e prima di sapere che eri tu! Pensaci. Non lo voglio difendere ma non l'ho mai visto comportarsi così con una ragazza"

"Non riesco a fidarmi. Non dopo quello che ha detto e fatto e non parlo del passato!"
"Hai ragione, non si è comportato bene, però è evidente che è una situazione nuova anche per lui"
"Ma per favore! E comunque non posso cancellare tutto e subito. Ho bisogno di tempo. È che sono un po' frastornata. Questa notte insieme, anche se non è successo nulla, non ci voleva. C'è anche Josh..."

"E Derek!"
"No. Derek è fuori gioco. Mi ha detto di stare al mio posto e di sicuro non me lo farò ripetere"

Audrey mi fissa scettica ma non insiste. Camminiamo lentamente fino a scuola.
Peter non ci ha raggiunte segno che è di nuovo in ritardo. Lo aspetteremo all'ingresso.
Quando alzo lo sguardo, mi ritrovo a fissare Connor che divora Allyson in un bacio appassionato.

I nostri sguardi si incrociano per una frazione di secondo. Il cuore si ferma un attimo per poi ripartire impazzito.

Al solito, il mio viso è quello di una sfinge. Continuo per la mia strada come se niente fosse. Però piano piano sto inspirando ed espirando.

"Andy mi dispiace!" Audrey mi stringe di nascosto la mano.
"E di che? Cosa ti ho appena detto? Sei tu che lo difendi"
"Secondo me lo fa per ripicca. Per ferirti"
Sorrido amaramente. Ancora lo giustifica.

Alzo le spalle indifferente. Per un motivo o per un altro, è il solito Connor.

"Ehi bellezza! Tutto bene?"
Dio... si ricomincia...

Se non vuole avere niente a che fare con me, perché mi sta sempre intorno?
Derek Galloway è davanti a me e mi fissa bene in viso. Mi appiccico un sorriso falsissimo e rispondo con brio.
"Certo!"
Si avvicina ma io accelero verso l'ingresso. Ne ho abbastanza di questi continui cambi di atteggiamento.
"Scappi via da me?"
Neanche mi giro.
"Non hai detto che è la cosa migliore da fare? Quindi eseguo!"
Mi affianca senza sforzo.

"Mangiamo insieme?"
"Io mangio con i miei amici. Se vuoi unirti a noi, non ci sono problemi" la mia voce ha il tono piatto dell'indifferenza.
Scoppia a ridere di gusto.
"Mi raccomando, non fare i salti di gioia!"
Sorrido, mi fermo e finalmente lo guardo.

"Sono una persona saggia, ascolto sempre quando qualcuno mi parla... le vostre attenzioni sono effimere e senza significato, devo per forza dargli il giusto peso. Ma se vuoi mangiare con noi... come ho detto, è ok"
Come sua abitudine mi alza il mento. Indietreggio, sennò rischio di mordergli la mano. Mi guarda negli occhi, cerca di capire il mio stato d'animo. Ma io lo osservo tranquilla, senza tentennare.

"Non confondermi mai con gli altri! Nonostante le chiacchiere sul mio conto, dedico le mie attenzioni a ben poche persone "
Questo ragazzo mi piace, ma deve fare pace col cervello, pure lui.

"E tu non sopravvalutarti tanto. Le tue azioni sono più o meno come quelle degli altri. Quindi ne riparliamo, forse, quando ti sarai deciso"

"Non è così semplice, te l'ho detto... e ora non posso darti una spiegazione"

Il suo viso è serio, mi fissa con intenzione.

"Benissimo. Ci si vede in giro!" gli sorrido e mi avvio verso l'ingresso.

Amen.

Sono sempre stata quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora