Cap. 26 La festa

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Se Audrey non arriva la strozzo!

Abbiamo passato il pomeriggio a casa di Ted, divertendoci da morire ad allestire la casa con tavoli per le bibite e il cibo, il punto con la consolle musicale, l'X-box piazzata in bella mostra sotto il tv in salotto e cercando di portare in salvo qualsiasi cosa dall'aspetto anche solo vagamente fragile o costoso.

Alla fine il piano terra era decisamente più spoglio ma molto più funzionale ad accogliere una mandria di adolescenti sovreccitati.

I miei boys hanno convissuto più o meno pacificamente. Occhiatacce e casuali spintoni, ma niente che sia poi degenerato. Li ho osservati mentre trasportavano dentro tavoli e tavolini e devo dire che sono due notevoli esemplari. Mi piacciono entrambi, ma se è vero che il mio cuore batte più violentemente quando vedo Connor, la mia testa si rivolge sempre più frequentemente verso Josh, che del tutto inaspettatamente si è rivelato pieno di sorprese.

Poi però mi riscuoto e mi dico che devo lasciar perdere entrambi se voglio uscire indenne dalla scuola superiore.

Sospiro mentre guardo nell'armadio, colmo dei nuovi acquisti, delle mie vecchie cose e anche di molte di Audrey, visto che sta spesso da me. In effetti più spesso che non io da lei e questo solo perché i miei genitori sanno cucinare molto meglio dei suoi, che di solito risolvono la cena con cibo da asporto, cinese, italiano, thai e chi più ne ha più ne metta.

Che diavolo mi devo mettere? Niente di impegnativo, se si va pure in piscina...

Jeans, t-shirt e Vans con sotto direttamente il costume. E mi porto la biancheria di ricambio nella borsa. Non mi trucco, come al solito, così non rischio di assomigliare ad un panda ubriaco.

Si spalanca la porta della mia camera ed entra una Audrey trafelatissima.
"Come diavolo ti sei vestita?"
"Non cominciare! Ti ho aspettata ma sono le nove sorella! Che dovevo fare? Sono agitata... e non c'è niente di male su come mi sono vestita!"

"Sentirai caldo, metti gli shorts di jeans e un top. Togli il costume, lo porterai via, mi raccomando quello sexy nero! Stasera voglio vedere le teste cadere. E per carità metti un paio di sandali! Con le Vans ci vai a scuola non ad una festa"

La guardo perplessa e scoppio a ridere.
Ecco. Io ci metto un secolo per decidere di mettere un paio di jeans, poi arriva Audrey e azzera ogni mio ragionamento in un nano secondo.
"Devi essere bellissima! Stasera li avrai tutti ai tuoi piedi"
Faccio una smorfia. Non ci tengo proprio. Mi basta divertirmi.

La osservo. Lei è sempre così squisitamente femminile, sembra uscita da un'altra epoca, bella, pacata, elegante nella sua semplicità. Ha un abitino bianco lungo al ginocchio, che contrasta con l'abbronzatura e i capelli scuri lasciati sciolti. Sandali bassi e comodi in corda che su di lei hanno tutto un altro effetto. Forse grazie al piedino minuto e dalla pedicure perfetta.

"Peter ti salterà addosso!"
Arrossisce mentre si dà gli ultimi ritocchi.
"Già dato..."
"Ahhhh! Ora capisco il ritardo!"
Sorride maliziosa.

Mi cambio alla velocità della luce e metto il necessario per la piscina in una bella borsa capiente. Il top rosso mi lascia le braccia nude e fa risaltare il mio décolleté e i capelli biondi. Faccio una smorfia e velocemente infilo una camicia di mussolina bianca, impalpabile, che mi copre senza accaldarmi. Gli shorts e i sandali con la zeppa di sughero che ho messo, slanciano le mie gambe lunghe, facendomi sembrare più alta di quanto non sia.

"Bene. Ora un po' di trucco. Solo mascara waterproof e un filo di lipgloss"

Eseguo. Non dico nulla. Quando è in questo stato, non sente ragioni e poi comunque, è lei l'esperta. Magari per una volta posso affidarmi a lei senza protestare.

Quando scendiamo, i miei ammutoliscono. È la prima volta che vado ad una festa con i miei amici. E vederci insieme, vestiti in un certo modo e senza preoccupazioni, li rende felici, lo so.
Mamma è orgogliosa. Papà è commosso. Io sono imbarazzatissima.

Peter lancia un fischio prolungato. È sbucato dalla cucina con un panino in mano e si è fermato di botto.
"Siete bellissime. Farò un figurone ad arrivare al braccio di una mora e una bionda del genere! Sarò il più invidiato della serata..."
Caro vecchio Peter. 

"Allora..."
"Sì papà tranquillo. Poco alcool, niente droghe"
"Vero. E non fate niente che non farei io"
Io e Audrey scoppiamo a ridere.
"Quindi possiamo fare di tutto!"
"Fate poco le spiritose! Peter te le affido. Anche Andy..."
"Ovvio signor M."

Andiamo con l'auto di Peter. L'agitazione riprende il sopravvento. Il tragitto non è lunghissimo ma a me pare durare un'eternità.
Il telefono vibra.
<Dove sei?>
È Connor. Mi ero dimenticata di avere il suo numero. Faccio finta di niente. 

"Connor mi ha già chiamato non so quante volte!" esclama Peter.
Evidentemente ha sentito la vibrazione e fatto uno più uno.
Sgrano gli occhi. Ora stalkera anche i miei amici?
"Come fa ad avere il tuo numero?"
"Temo di averglielo dato io"
"Allora ben ti sta"

Ma che diavolo vuole ancora?
Eppure sento le guance andare a fuoco. No. Non ci devo pensare. Non può avere tutto quello che gli passa per la testa. 
Io voglio stare sola, godermi la festa, fare qualche conoscenza. 
La musica si sente da un isolato di distanza. Decisamente abbiamo fatto un buon lavoro.

Peter ci fa scendere per poi andare a parcheggiare. 

Mi sento morire. Tutti ci guardano e io non so cosa fare. Mi sento il viso di brace, forse non è stata una buona idea.

Mentre aspettiamo che Peter torni mi maledico un'infinità di volte.
Ogni ragazzo che passa ci fissa finché arriva Josh e un po' mi rilasso tirando fuori un piccolo sorriso.
"Wow piccola, sei fantastica!"
Si avvicina velocemente e mi afferra per la vita con la chiara intenzione di baciarmi di nuovo. Punto subito le braccia. 

"Josh basta! Non stiamo insieme e non puoi baciarmi ogni volta che mi vedi!"

"Dobbiamo rimediare in fretta a questo stato di cose allora! Perché io non ci riesco a tenere le mani lontano da te" dice stringendomi ancora di più.

Rido, Dio quanto è sfacciato! Mi fa stare bene e all'improvviso mi ritrovo a pensare che magari posso dargli una possibilità.

"Questo lo abbiamo capito tutti, ma ti conviene lasciarla se non vuoi ritrovarti con tutte le ossa rotte. Dubito che qui qualcuno possa fermarci"

Connor. Sospiro, mentre Josh già mi lascia per andare verso di lui.

"Non vi dovete azzardare! Questa sera voglio divertirmi e soprattutto non voglio che voi due roviniate la festa a Ted! Intesi?"

Li fulmino entrambi. Mi sembrano due bambini ripresi dall'insegnante. Entrambi imbronciati, entrambi con lo sguardo basso e le braccia incrociate.

"Ragazzi sparite, devo fare la mia entrata trionfale con le più belle ragazze della serata e non vi voglio tra i piedi!"

Peter è tornato e sta sbracciando come a scacciare degli insetti molesti.

"Non contarci" sbottano entrambi facendomi sollevare le sopracciglia.

"No no no...dico sul serio! Poi ve la lascio, giuro"

Ehi! Mica sono un pacchetto!

"Vorrei ricordarti, amico mio che sono qui pure io! Magari entro da sola con Audrey, che ne dite?"
Metto le mani sui fianchi indignata e li fulmino. Tutti e tre.

Connor mi fissa a lungo squadrandomi dalla testa ai piedi, poi si gira e se ne va. Che diavolo gli è preso? Non sono più di suo gradimento?
Wow! C'è voluto poco...

Josh mi guarda serio poi sorride e mi fa l'occhiolino.

"Per ora hai vinto tu. Ci vediamo dentro piccola!"

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