Cap. 41 Ne parliamo con calma

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"Ne parliamo con calma, in un altro momento"

Dovevo capirlo che tutto è relativo, soprattutto se si parla di Connor.

Dopo aver passato l'ora di studio in biblioteca, sola con date e mappe concettuali, me lo sono ritrovato all'uscita di scuola, ad attendermi per tornare a casa insieme.

L'ho ignorato e mi sono avviata. Gli occhiali da sole mi hanno aiutato a fare la parte della sostenuta per almeno dieci secondi, poi mi sono sentita afferrare la mano e siamo partiti di corsa.

"Connor, per favore, muoio!" ho rantolato ad un certo punto.

Ormai mi stava praticamente trascinando, ma per fortuna casa non era lontana, abbiamo fatto il tragitto in un tempo per me da record, tenendo conto che di solito sono con Audrey che si trascina in avanti strisciando i piedi e guardando in aria.

"Ti devi mantenere in forma. Con tutto quello che mangi!"

"Nessuno ti obbliga a frequentarmi, te l'ho detto un milione di volte ormai! Torna da quello stecchino di Allyson, lei sì che è <in forma!!>"

Sbuffa e continuiamo a passo sostenuto.

"Mallory, le battute non sono il tuo forte, lascia perdere"

Siamo arrivati a casa mia, nel frattempo. Apro il portone e subito sento mia madre gridare.

"Ciao tesoro! Se vuoi è pronto uno spuntino"

Connor mi guarda sorridendo mentre io divento rossa come un pomodoro.

"Ancora cibo, non ci credo!" mi sussurra

Alzo le spalle e mi avvio in cucina.

"Amore mio, come è andata la scuola? I tuoi ragazzi sono ancora tutti lì?"

"No mamma, purtroppo uno è qui!"

Vedo mia madre illuminarsi alla vista di Connor.

"Ah, Connor! Come stai? Cosa ti sei fatto in faccia? Non dirmi un'altra rissa! Oddio, non ditemi che dobbiamo tornare da Colson! Certo, è sempre un piacere per gli occhi, però..."

Gli è andata incontro, lo ha abbracciato e baciato sulle guance.  Connor la sta guardando ad occhi spalancati.

"No, mamma. Per fortuna questa volta l'abbiamo scampata" borbotto con la bocca piena.

Mi sono già accomodata al tavolo e sto addentando pane e miele mentre lui si sta riprendendo da Bella Mallory.

"Accomodati anche tu e mangia! Il pane è appena sfornato e il miele è squisito. Sai è del signor Porter, un produttore locale. Andrea tesoro, io sto andando al lavoro, che ho un intervento programmato, ci vediamo domani mattina. Tuo padre tornerà domani sera. La cena è in forno. C'è per tutti e due, ho fatto porzioni belle abbondanti. Connor se vuoi, puoi rimanere a dormire, così non rimane sola e sto più tranquilla"

Comincio a tossire. Mia madre mi farà morire soffocata prima o poi. Anche Connor è arrossito dopo questa tirata.

"Mamma! Ma che dici? Casomai chiamo Dree, come fai a fidarti di lui? Minimo vorrà fare sesso!"

Possibile che debba fare io l'adulta!?

Connor saetta lo sguardo da me a mia madre completamente costernato. Probabilmente ci reputa due pazze furiose.

"Mi fido invece, ma anche se fosse, non ti forzerebbe mai. Se invece lo volessi anche tu... tesoro hai diciassette anni" mi carezza la testa mentre ancora mangio con gusto.

La mia mamma. La guardo con affetto. Ha sempre quest'aria un po' svagata quando invece è un chirurgo di fama internazionale. Sorride sempre e dimostra molto meno dei suoi quarantacinque anni. Soprattutto ora, con un filo di trucco e la coda di cavallo, jeans e t-shirt. Bionda occhi azzurri, i colori li ho presi da lei. Solo questo.

Il carattere solare e il fisico minuto invece non c'entrano nulla con me.

Così come le stramberie che dice. Solo lei può spingermi fra le braccia di Connor, pensando che sia un bene per me. Ma tanto, inutile arrabbiarsi o anche solo scandalizzarsi. Lei è così.

Istintiva, romantica, fiduciosa.

Siccome anche mio padre tende a non essere mai concreto ed è al contrario socievole e disponibile, mi domando ancora una volta, da chi posso aver ripreso il carattere riservato e pragmatico che mi ritrovo.

Ci saluta ancora con baci e abbracci e finalmente ecco la tanto agognata quiete.

"Allora Mallory, ci aspetta una lunga serata insieme! E finalmente possiamo parlare!"

"Almeno non te lo devo sentir dire più!" rido

"Allora, per quanto riguarda..."

"Fermo, fermo! Andrò al ballo con Josh e non voglio sentire storie" 

Gli punto contro pane e miele mentre parlo, per enfatizzare il concetto.

"Cazzo Andy! Perché?"

Sbatte la mano sul tavolo facendomi sobbalzare.

"Perché MI HA INVITATA! E TU NO!" urlo

Fa su e giù furioso.

"Non me ne hai dato nemmeno il tempo!" ribatte stizzito

"Cazzate! Tutte le ragazze sono state invitate il primo giorno di scuola! Te la sei presa comoda perché sapevi che nessuno mi avrebbe invitato? Oppure lo hai deciso dopo che Josh ha fatto la sua mossa? Beh, comunque sia hai fatto male i conti!"

Sbatto la mano sul tavolo anche io e subito un dolore mi si propaga lungo il braccio mentre il palmo comincia a bruciare. O mio Dio!

Corro al lavello di cucina per mettere la mano sotto l'acqua fredda mentre impreco in tre lingue e cerco di trattenere le lacrime.

"Sei una sciocca Mallory"

"Non sapevo facesse così male!" mi lamento.

Lo sento sbuffare.

"Parlo di Josh e del ballo!"

Ti pareva. Sta soffocando una risata mentre io soffro come un cane.

"Sarei sciocca a mollare Josh per te. Lui ha dimostrato di tenerci a me, mi ha invitata rischiando di essere additato come quello a cui piace una ex sfigata. Tu non hai fatto nulla, a parte gridarmi dietro per qualunque cosa, trascinarmi come un sacco di patate e cercare di slogarmi un braccio!"

Mi si avvicina fino ad intrappolarmi con le braccia al piano di lavoro. Ci guardiamo negli occhi. Perché deve essere così figo? Mi lecco le labbra senza pensarci e sento un grugnito in risposta.

Le mani sono sempre appoggiate al piano mentre si china su di me, fino ad arrivare ad un soffio dalle mie labbra. Ancora ci stiamo guardando, il mio cuore sta sfarfallando come una falena impazzita e mi viene istintivo afferrarlo per i fianchi per tenerlo lontano da me.

Solo che poi, invece di spingerlo via, mi ritrovo a tirarlo verso di me e lui non se lo fa certo ripetere. Mi afferra e mi fa sedere sul piano di cucina, mi divarica le gambe e ci si incastra in mezzo. Le sue mani corrono al mio viso e le sue labbra sono finalmente sulle mie.

E' un assalto. E' Connor. Impetuoso, duro, vorace, tutto tranne che delicato mentre la sua lingua si spinge contro la mia, invadendomi, saccheggiandomi, mordendo e assaporando con forza. Sono in sua balia. Non riesco a connettere, le mie mani di loro iniziativa si sono infilate fra i suoi capelli corti e le mie gambe gli si sono allacciate alla vita.

Non sono io. Questo essere selvaggio che accetta e rende ogni morso e ogni bacio e che anzi lo sfida a fare meglio... o peggio.

Sento caldo ovunque, sono partita per la tangente, se continua così, sono pronta a perdere la mia verginità anche sopra al bancone. I nostri toraci si cercano, così come i bacini. Mi afferra per il sedere e si dirige verso il divano e mai decisione mi è sembrata più giusta.

Si mette seduto con me sopra di lui. Sento la sua voglia di me, il mio calore, le mani impazienti di afferrare, stringere, accarezzare.

"Connor... io non riesco a fermarmi" ho lo sguardo annebbiato

La sua bocca è sul mio seno ed io non connetto più.

"Vuoi andare di sopra?" sussurra

Sono sempre stata quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora