Cap. 7 Aggiungi un posto a tavola

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Ieri


«Andy? Vuoi fare la ricerca di storia con me?»

Sollevo lo sguardo sorpresa.

In classe c'è un nuovo alunno. Si chiama Andrew e spesso scherziamo su questa cosa di avere praticamente lo stesso nome. Si è trasferito dalla Carolina con la famiglia ed ora frequenta questa scuola. Quello che gli manca in bellezza lo compensa con la simpatia. Sono felice di questo sviluppo. Siamo all'ultimo anno delle medie finalmente!

«Ok Andy, a casa mia?»
Con lui non provo imbarazzo. Appena arrivato si è presentato e siamo diventati subito amici. Audrey e Peter sono felicissimi per me anche se ho già detto alla mia amica che non è il Principe Azzurro. Però a lui ci tengo tanto, è la prima persona ad avermi rivolto delle attenzioni dopo i miei unici amici.

«Ma guarda che carini! Andy & Andy! I due fidanzatini sfigati!»
Mi sembrava fosse passato troppo tempo dall'ultima presa in giro!


«Connor! Non è che per caso sei geloso?» ribatte Andrew.

Chissà perché, Andrew si è messo in testa che mi tormenta così perché gli piaccio. Che stupidaggine!
Trattengo il respiro. Per Connor questo deve essere un insulto bello e buono, altro che piacergli!

Il pugno lo centra in pieno viso e subito il naso comincia a sanguinare. Mi metto a piangere mentre scatto in piedi.

Connor ha un potere enorme su di me. Vuole farmi terra bruciata intorno. Chissà perché mi odia tanto? Ma non posso permettere che se la prenda con Andrew. Lui non ha colpa se non di essere mio amico.

Mi butto fra loro e il secondo dopo ricevo il mio primo pugno. Il dolore mi esplode in testa mentre vengo scagliata all'indietro. Vedo sfocato, non so se per la botta, per le lacrime o perché mi sono volati gli occhiali, sento qualcuno urlare mentre cado in terra, poi svengo.



Oggi


Arrivo all'ora di pranzo sfinita.

Tutta la mattina mi sono sentita osservata. Che stress.
Mi metto seduta al mio solito tavolo in attesa di Audrey e Peter e intanto leggo un libro.

Sono patetica? Pazienza. Ma è l'unico modo per rilassarmi. Che sia un romanzo o un testo scolastico, a me interessa, la mia mente è come una spugna. In questo caso sono alle prese con la chimica organica.

Quando qualcuno si siede nemmeno alzo lo sguardo.
«Finalmente! Ho una fame!»

«Allora andiamo a prendere da mangiare»

Smetto di respirare. Non ci posso credere. È una congiura. Continuo a far finta di leggere. Penso a tutte le volte che mi ha rubato il pranzo, a tutte le volte che mi ha detto che ero grassa. Ma non ho la forza per recriminare, voglio solo che se ne vada.

«Connor vattene. La tua fidanzata è là che ti aspetta impaziente» ancora non ho alzato la testa.
«Io non sono fidanzato e oggi ho deciso che mangio con te»
«Non so a che gioco stai giocando ma non mi piace. I miei amici stanno arrivando e non c'è posto per tutti»
«Stai aspettando l'inglese per caso?»

Il suo tono, mi irrita nel profondo.
«Ma che vuoi? Se anche fosse?»

Si sporge dalla sedia verso di me, guardandomi sogghignando. Ecco ora dice qualche cattiveria. Chiudo gli occhi in attesa.

Sono sempre stata quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora