Capitolo 13: Noi due sole

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Angel

Sono di nuovo a casa tutta intera.
Lo scambio mi ha un po' scombussolato e ho chiesto a Demon se potevo rimanere a casa per alcuni giorni.
Qualche momento di pace della vita passata spero potrà rimettermi in sesto.
L'affetto di mia nonna è la miglior cura.
Entro in casa e come sempre c'è un buon profumino proveniente dalla cucina.
"Ciao nonna! Che fai di buono?".
"Oh! La mia amata nipotina! Come stai? Hai fame?".
"Nonna sei sempre la solita... No non ho fame grazie... Comunque tutto bene" e le stampo un bacio sulla guancia.
Mi dirigo al piano di sopra per vedere mio nonno.
È sdraiato sul letto a guardare la partita.
"Ciao Nonno! Come stai?".
"Ehi! Sto bene... Tu che mi dici?".
"Tutto bene dai...".
Una volta sistemate le borse, torno di sotto e aiuto la nonna a far da mangiare.

Ora con la pancia piena, mi sistemo sul divano e mi rilasso dormendo un po'.
Chiudo gli occhi e sento una voce in sottofondo...Leah!
"Ciao Leah!...come stai?".
"Ehi Angel, tutto bene...non ti preoccupare...piuttosto tu come stai?".
"Va bene tranquilla grazie...".
"So che hai detto a Demon che volevi stare un po' da sola....".
"Si sai...sono successe un sacco di cose negli ultimi tempi...e vorrei cercare di riordinare le idee e i fatti accaduti...".
"Si giusto sono d'accordo con te, hai bisogno di tempo...".
"Ehi perché non mi racconti la tua storia...non so niente di te sono curiosa".
"Se ti fa piacere volentieri...".
"Si mi piacerebbe".
"Sono nata in Israele il 18 luglio del 1790, da madre ebraica e da padre americano. Quando ebbi compiuto i 18 anni ci trasferimmo in America, dove la nostra vita ha incontrato una giusta tranquillità. Dopo qualche anno, incontrai la mia anima gemella, esattamente a 21 anni".
"Intendi dire Ben?".
"Si vedi...non avrei mai immaginato il regalo che Dio mi ha fatto, donandomi l'amore di quest'uomo...a volte penso che non me lo merito nemmeno".
"Perché dai...sono sicura che te lo meriti, non c'è motivo che dice il contrario".
"Già...ad ogni modo ci siamo divertiti e abbiamo passato momenti meravigliosi...volevamo invecchiare insieme e crearci una nostra famiglia, così ci sposammo due anni dopo esserci conosciuti; purtroppo, Ben ebbe un incidente, lasciandomi sola a quel mondo ormai grigio per la sua assenza...".
"Mi spiace tanto...non doveva capitare a voi una cosa simile. Immagino come ti sia sentita per tutta la tua vita...".
"All'inizio ero persa. Non sapevo cosa fare, non avevo più nessuno con cui condividere la mia esperienza. Una volta accettato il tutto ripresi la mia vita, andando avanti giorno dopo giorno, nonostante il continuo vuoto nel mio cuore".
"Immagino...davvero mi spiace tanto...".
"Non dispiacerti per me...piuttosto ora tocca a te, raccontami un po' della tua vita".
Non c'è imbarazzo tra noi, ma solo una sincera armonia che mi aiuta a fidarmi di lei.
"Be non c'è molto da dire...sono nata il...".
"Oh non intendo quello, qualcosa su di te e sulla tua persona".
"Mmm...non saprei...mi piace guardare le stelle che illuminano la notte, mi piace stare nei campi per vedere il vento sui fili d'erba e...Demon" dico senza pensare, con aria trasognante.
"Ehm scusa non so perché l'ho detto..." arrossisco per l'imbarazzo.
"Tranquilla non ti devi scusare...mi ricorda tanto il mio sguardo verso Ben...quanti ricordi".
"Sono sicura che il fatto di averlo rivisto e di poterlo rivedere ti ha resa molto felice".
"Non sai quanto...".
"Amore della nonna!! Scendi un secondo a darmi una mano!!" sento urlare da di sotto.
"Si arrivo nonna!...devo andare".
"Si certo, non ti preoccupare".
Così si conclude il nostro tentativo di conoscerci meglio.
Scendo di sotto a dare una mano alla nonna con le tende e una volta finito mi metto sul letto a guardare un po' il pc.

Demon

Non averla accanto, in modo da essere sempre sotto la mia protezione è una cosa frustrante da morire.
Vorrei poterla abbracciare in questo istante e tenerla fra le mie braccia per non farla soffrire.
Ma capisco che abbia bisogno dei suoi spazi, in quanto nell'ultimo periodo sono successe cose che sono insolite anche per il nostro gruppo, nonostante ci siamo abituati.
Decido di chiamarla per avere sue notizie e poter sentire il suono della sua voce, per rassicurare la mia anima tormentata.
"Pronto? Angel?".
"Ehi Demon! Dimmi tutto!".
"Ehi niente, ti ho chiamato solo per sapere come stavi, se avevi avuto altri problemi o altro...".
"Oh fortunatamente no, è tutto ok...normalità assoluta!".
Risponde con una piccola risata, che non può fare a meno di farmi sorridere.
"Ok bene! Allora chiama se ti serve qualcosa o se hai bisogno. Noi siamo qua. Torna presto".
"Si grazie, sei troppo gentile con me".
"Figurati, ci sentiamo".
"Si! Ciao Demon!".
"Ciao Angel..." attacco un po' deluso per il poco tempo trascorso a parlare.
Però almeno sono contento che stia bene.

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