Pokémon Fanfiction-Avventura ad Alola

Parte 9

«Cosa?!» domandò Brandon incredulo allo schermo.
Vi era sopra l'immagine di una ragazza dai capelli biondi che si era presentata come Lylia. La stessa di cui Lucas gli aveva parlato. Solo che non l'aveva chiamato per dargli buone notizie, ma per avvertirlo che suo fratello e Zoey erano appena partiti per una missione di salvataggio di un Pokémon nella roccaforte del Team Skull.
«Sì» gemette la ragazza «Abbiamo tentato di convincerli a non andare, ma non c'è stato verso. Ci serve aiuto, perché noi non possiamo allontanarci da qui, visto che quei tipacci potrebbero tornare e mettere in pericolo i bambini».
«Va bene. Arriviamo subito».
Il ragazzo chiuse la telefonata.
«Professoressa, chiami Kukui e Camilla, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto che possono darci. Venere, chiama Yvonne, dopo le dovrò parlare di Poh. Credo che il primo atto della Chronos sarà schiacciare il Team Skull. Vergil, andiamo a Ula Ula, preparati».
I due ragazzi presero le loro Poké Ball e uscirono dal Centro, immergendosi nell'aria della sera, in cui il Sole aveva appena iniziato la sua lenta discesa verso l'orizzonte.

* * *

«Lylia, c'è qualcosa che non mi convince in tutto questo» disse Hau, preoccupato «Perché mai avrebbero dovuto prendere Yangoos? Voglio dire, fare irruzione qui solo per lui. Non è molto logico».
«Non so, in effetti è strano. Spero solo che Lucas e Zoey stiano bene... Se fossi un'allenatrice, andrei ad aiutarli».
Hau stava per rassicurarla, quando i bambini gridarono dall'ingresso. I due si precipitarono a vedere e trovarono Plumeria, di ritorno con decine di reclute al seguito che stavano affrontando Malpi tutte insieme.
«Ragazzino» disse la donna ad Hau «Ti distruggerò in una lotta e poi vi sistemeremo per bene, a meno che...» si girò verso Lylia «Tu non venga con noi».

* * *

Mentre Lucas e Zoey si avvicinavano a Poh, dopo aver preso in prestito una barca alla spiaggia e aver percorso il tratto di mare che li separava dai dintorni della città, il cielo si tinse di una sfumatura arancione, segno del tramonto imminente. Man mano che proseguivano sulla strada, notarono che i lampioni che la affiancavano erano o spenti o addirittura privi della parte superiore. C'erano graffiti un po' ovunque, perfino sulla terra viva.
Giunsero infine a due passi dall'alto muro grigio che separava Poh dall'esterno, nei pressi di una stazione di polizia. Chatot mise in fuga una recluta che si trovava lì e un uomo uscì poco dopo dall'edificio per controllare cosa fosse quel rumore.
«Per la grazia di Arceus, chi accidenti siete voi due?» domandò.
Aveva un tono stanco, che rifletteva l'espressione del viso, che cominciava a essere segnato dall'età. I suoi penetranti occhi occhi rossi li scrutarono, mentre si passava la mano tra i capelli grigi. A Lucas sembrò che fosse vestito con una bizzarra mescolanza di abiti che richiamavano al tipo Buio e tropicali. Notò anche quello che era senza ombra di dubbio un Cristallo Z appeso a una corda sottile che portava al collo.
«Siamo allenatori e il Team Skull ha preso un Pokémon a dei bambini» spiegò Zoey «Stiamo andando a riprenderlo».
«Lei chi è?» domandò invece Lucas.
«Mi chiamo Augusto. Se aveste un po' di cervello, stareste lontani da qui e vi fareste gli affari vostri. Con il Team Skull non si scherza».
«Abbiamo affrontato di peggio» affermò Lucas.
«Sì, beh, come volete. Comunque sappiate che prima io abitavo a Poh. Mi hanno cacciato come tutti gli altri, nonostante come allenatore non sia così male. Ho perso tutto e ora vivo qui, in questa vecchia caserma, solo perché l'affitto è basso».
«Sa che mia zia è il capo della Polizia Internazionale?» disse Lucas «Potrei chiamarla e liberare questo posto».
«Sei uno dei nipoti di Elvira?» domandò Augusto, sorpreso.
«La conosce?».
«Sì... Lavoravo per la Polizia Internazionale anni fa. Ma è un'altra storia, lascia perdere. Se siete così determinati a riprendervi il vostro Pokémon, andate pure. Se soccomberete, verrò a raccogliere i pezzi».
«Non credo che ne avremo bisogno» fece Zoey «Io ho affrontato il Team Rocket, mentre lui il Team  Galassia. Questi idioti non ci fanno paura».
I due si diressero ai cancelli di Poh, a passo svelto, lasciando Augusto basito sulla soglia della caserma.