***IMPORTANTE***
Questa storia verrà cambiata in futuro. La trama sarà più o meno uguale, ma alcuni personaggi saranno tolti e varie cose sull'ambientazione cambieranno. Prima o poi sarà pubblicata la nuova versione.
I cambiamenti serviranno per con...
Lucas vide il tunnel dell'ultravarco, luminosissimo e poi una zona blu scura, popolata da bolle di energia arancione e migliaia di varchi. Lunala volava all'interno, raccogliendo l'energia e procedendo velocemente, cercando il vortice di colore bianco, come aveva detto Darus. Finalmente lo trovò e vi si gettò, attraversando un nuovo tunnel luminoso, per poi finire in un luogo oscuro. Lucas scese dalla groppa del Pokémon leggendario e camminò sul suolo della Megalopoli.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Altissimi grattacieli neri si innalzavano intorno a lui, con la sommità composta da prismi in grado di riflettere la luce. La strada davanti a lui era deserta e anch'essa scura, con diverse auto futuristiche parcheggiate vicino al marciapiede. Il cielo era completamente nero. L'unica fonte di luce era una torre più alta di qualsiasi edificio, composta da un nucleo bianco abbagliante e da diversi fari triangolari sulla sommità, che illuminavano i dintorni. «Tu sei arrivato con Lunala!» esclamò una donna dai capelli blu e il viso bianco-azzurro, con indosso la tuta dell'Ultrapattuglia e un tono tagliente «Chi sei?». Lucas restò disorientato per un momento dai suoi occhi sbiaditi. «Mi... Mi chiamo Lucas. Sono venuto dalla regione di Alola per cercare Necrozma. Mi hanno mandato dei membri dell'Ultrapattuglia». «Darus e Zoy ti hanno mandato qui? Come mai?». «Necrozma è comparso ad Alola e si è fuso con il nostro Solgaleo. Ha rubato la luce del nostro mondo e poi è sparito. Ci hanno detto che potrebbe essere qui». «Divino Arceus, davvero?» la donna parve sconvolta «Ecco perché è scomparso prima, è venuto a cercare voi. Vedi, la vita andava avanti tranquillamente, quando Necrozma si è svegliato di colpo. Ha seminato il panico tra la gente e poi è sparito. È comparso da poco in cima alla Torre Megalopoli, con un lampo di luce che qui non si vedeva da secoli. Stiamo evacuando la gente nei rifugi sotto gli edifici». «Darus ha detto che se lo sconfiggo potrebbe lasciare andare sia Solgaleo che la luce di Alola, è vero?». «Ne parlerai con il nostro comandante, ti accompagno da lui. Comunque io mi chiamo Mirin». Mirin gli fece strada per le vie buie, dove Lucas notò anche delle mappe dei dintorni. Vide che la Megalopoli si sviluppava in maniera pressoché concentrica attorno alla Torre, in un modo che gli sembrava familiare. «Comandante Syron, c'è qui un ragazzo del mondo di Alola, dove abbiamo mandato Darus e Zoy. Si chiama Lucas e ha alcune cose da dirle». Un uomo di mezza età con la divisa dell'Ultrapattuglia e un imponente paio di baffi blu si girò verso di loro. Aveva in mano un tablet trasparente, con cui stava controllando il numero di persone nei rifugi. «Piacere di conoscerti, Lucas» disse l'uomo «Come mai due miei agenti dovrebbero aver mandato proprio te qui?». Il ragazzo spiegò cos'era successo e cosa aveva intenzione di fare. «Oh» commentò Syron «Beh, è una mossa disperata, ma potrebbe funzionare. Anzi, probabilmente se sconfiggessi Necrozma, verrebbe rilasciata non solo la luce del tuo mondo, ma anche quella di tutti i mondi a cui l'ha rubata... Compreso il nostro». «Comandante... Sta dicendo che potremmo tornare a vivere alla luce del Sole se Lucas sconfiggesse Necrozma?» domandò Mirin sorpresa. «Forse. Beh, ragazzo mio, avrai tutto il nostro appoggio, nonostante la tua giovane età. Anche se devi comprendere che nessuno qui è ferrato nelle lotte Pokémon. Noi non li abbiamo mai usati e non abbiamo una tradizione di battaglie paragonabile a quella del vostro mondo». «Non si preoccupi, ho già affrontato creature simili» disse Lucas «Però c'è una cosa che vorrei chiedervi: da quanto tempo siete al buio così?». «Oh, secoli ormai. Nessuno degli abitanti sa cosa significhi vivere al calore del Sole, come succede da te. Viviamo nei nostri edifici, tenuti al caldo dalla geotermia e alla luce della Torre, che però non arriva ovunque. Negli altri luoghi abbiamo lampioni che cercano di imitarne la potenza, ma pochi ci riescono in modo accettabile». «Prima che vada da Necrozma, c'è una curiosità che vorrei togliermi. Avrebbe una mappa della città?». Syron parve sorpreso da tale richiesta, ma ne fece presto comparire una sul suo tablet. Lucas la vide tutta e gli ricordò veramente una metropoli che già conosceva. «Prima che diventasse la Megalopoli...» cominciò «Si chiamava Luminopoli?». «Sì. Hai capito, vero?» fece Mirin. Lucas annuì. «Questo non è altro che un mondo alternativo al tuo» spiegò Syron «Secoli fa eravamo al livello tecnologico a cui siete voi adesso e Necrozma perse parte del suo corpo, per colpa di individui avidi che volevano sfruttarlo. Così rubò la luce e impazzì. Costruirono la Torre Megalopoli dall'antica Torre Prisma per contenerlo e per garantirci un minimo di illuminazione. Poi il mondo iniziò a morire. L'assenza di luce portò all'abbassamento delle temperature...». Lucas ricordò che la Megalopoli era molto fredda. La tuta però lo teneva al caldo e nemmeno il viso avvertiva differenza di temperatura con Alola. Syron continuò con il suo racconto. «La superficie degli oceani congelò e ora siamo alla temperatura stabile di settanta gradi sotto lo zero. Le tute ci permettono di uscire e di vivere meglio che possiamo. Pare che un po' di radiazione arrivi qui in realtà, perché altrimenti anche l'aria dovrebbe essere congelata e noi tutti dovremmo essere morti». «Mi dispiace per ciò che vi è successo» commentò Lucas. «Non importa, noi ci siamo abituati. È necessario che ora salvi il tuo mondo. Non deve fare la fine del nostro». I due guidarono Lucas alla base della Torre Megalopoli, abbagliante in tutta quell'oscurità. «Fai attenzione, Necrozma è veramente molto forte» disse Mirin «Noi non potremo aiutarti, ormai nemmeno la Torre sembra contenerlo». «A mio parere potrebbe anche assumere la sua forma originale» commentò Syron guardando in alto «Con l'energia di Solgaleo sarebbe possibile. L'unico problema è che, finché non ci riuscirà, non controllerà il suo potere e ciò lo renderà sofferente e molto arrabbiato. Le raccomandazioni non sono minimamente sufficienti». Lucas ringraziò entrambi per le informazioni ed entrò nella Torre. Si ritrovò in un ascensore, che lo portò velocemente in alto. Lassù l'unico rumore era quello del vento, che sollevava piccoli strati di brina dal pavimento scuro delle piattaforme che sostenevano i fari. Salì verso una piattaforma più grande e circolare, da cui vedeva una luce. Preparò le Poké Ball. La luce si fece più intensa e finalmente potè vedere cos'era adagiato sul pavimento scuro. Il corpo di Solgaleo era accasciato, con le braccia di Necrozma che uscivano dalla schiena e il bagliore che diffondeva intorno. Con un riverbero, dal prisma che aveva sul muso, si levò un oggetto brillante, che capì essere il cuore di Necrozma. Questo esplose, avvolgendo l'intero corpo e rivelando una figura fatta interamente di luce, che ruggì. Lucas ammirò la vera forma di Necrozma, una creatura gigante, con enormi ali e gli occhi dei colori dell'arcobaleno. Era talmente luminoso che si faceva fatica a guardarlo direttamente. Il ragazzo si preparò a lottare, mandando in campo il suo primo Pokémon.