Parte 1

132 10 4
                                    

Regione di Alola, Isola di Mele Mele, Percorso 1

Il computer mandò un suono, segno dell'arrivo di un messaggio. Lucas alzò gli occhi dalla rivista su un'associazione per la protezione dei Pokémon che stava leggendo e andò a visualizzarlo. Si trattava di un videomessaggio mandato dal professor Kukui in persona.
«Ohilà, buongiorno Lucas! Finalmente sei arrivato ad Alola! Non vedo l'ora di incontrarti domani, sai la tua fama nelle altre regioni ti precede! Ho saputo che oltre ad aiutare il professor Rowan a raccogliere dati per le sue ricerche, hai intenzione anche di intraprendere il Giro delle Isole con dei nuovi Pokémon di Alola! È veramente una buona cosa, ti accompagnerò personalmente dal Kahuna dell'isola! Ci vediamo domani!».
Lucas sorrise tra sé. Sapeva che Kukui era pieno di entusiasmo e in effetti non vedeva l'ora di incontrarlo. Lanciò un'occhiata agli alberi immersi nella notte fuori dalla finestra, per poi lasciarsi cadere sul letto e spegnere la luce, lasciando sulla scrivania l'unica pokéball che si era portato da Sinnoh.

Il giorno seguente

Mentre stava facendo colazione e la mamma si affaccendava con alcuni scatoloni che occupavano il portico, il campanello suonò. Il loro Glameow scattò in piedi e andò a grattare la porta con gli artigli.
«Lucas, andresti ad aprire, per favore?» domandò la mamma dall'altra stanza.
Il ragazzo si alzò, si sistemò la maglia e fece uscire dalla pokéball l'unico Pokémon che aveva deciso di portarsi: la sua Chatot. L'aveva trovata a Sinnoh tanti anni prima, abbandonata da un allenatore. Così l'aveva presa con sé ed era diventata sua inseparabile compagna di viaggio.
«Awk! Finalmente mi hai fatto uscire!» esclamò Chatot posandosi sulla sua spalla «Là dentro è caldissimo!».
«Lo so che non è vero, smettila di lamentarti, su» ribatté Lucas «Vieni a presentarti piuttosto, credo che la visita sia per noi».
Lucas aprì la porta e si trovò davanti il professor Kukui in persona.
«Ohilà, Lucas, è un piacere conoscerti finalmente!» esclamò l'uomo entrando in casa.
Era abbastanza alto, con il pizzetto e i capelli neri legati in un codino sotto il cappello bianco. Indossava un camice sbottonato sopra a un costume da bagno, al di sotto di cui si vedeva il petto nudo. Lucas rimase sconcertato davanti a quella vista, ma non disse nulla. In compenso ci pensò Chatot.
«Awk! Ma come si permette lei, a entrare nudo in casa di altri?!».
«Zitta Chatot, professore, non ci faccia caso, è fatta così...» si scusò Lucas.
«Non preoccuparti!» rise Kukui «In effetti il mio look può sconcertare, ma vedi, per il lavoro che faccio è già tanto che riesca a indossare un camice!».
«Awk, quindi lavora nudo! Scandaloso!» commentò Chatot.
«Dove hai imparato la parola "scandaloso"?» domandò Lucas.
«Awk, quelli sono cereali!» esclamò la Pokémon, per poi avventarsi sulla tazza incustodita sul tavolo.
«Una ritirata da manuale» fece Lucas «Comunque, professore, ieri sera ha detto che mi avrebbe accompagnato a incontrare il Kahuna di questa isola. È lui che dà i Pokémon iniziali agli allenatori, vero?».
«Sì! Vedi, qui ad Alola non ci sono capipalestra, ma dei Capitani che organizzano prove e che permettono di sfidare i Kahuna. È tutto per il Giro delle Isole!».
«Professore!» esclamò la mamma entrando «Vedo che ha già fatto conoscenza con Lucas! Io mi chiamo Olga, è un piacere».
«Salve, il piacere è mio! Rowan mi ha parlato molto bene di voi. Stavo giusto spiegando a Lucas il Giro delle Isole».
«Sono certa che non vede l'ora di iniziarlo, vero tesoro?» domandò la mamma.
Il ragazzo levò lo sguardo dalla ciotola di cereali, accanto a cui Chatot aveva preso a lanciare cibo su Glameow e rispose: «Sì, volevo ricominciare da capo con una squadra di Pokémon catturati qui, non solo con uno starter».
«Ottimo, sono venuto proprio per accompagnarti dal Kahuna di Mele Mele. Preparati con comodo, non c'è fretta. Anche se credo che la tua colazione sia irrecuperabile!» rise il professore.
«Oh, non si preoccupi, oggi è andata bene: di solito Chatot mi interrompe molto prima».

Lucas e Kukui camminavano tranquilli lungo il percorso, diretti verso il villaggio di Lili. Chatot sulla spalla del ragazzo continuava a commentare ogni cosa che vedeva.
«Allora, Lucas, presumo che non userai Chatot nel giro» disse il professore.
«No, lei è troppo allenata, sarebbe pronta per una lega Pokémon, ma, come ho detto, qui voglio ricominciare dall'inizio».
«Ti ammiro per questo, non molti allenatori la pensano così».
«Già, per esempio, mio fratello preferisce mantenere la sua squadra sempre uguale mentre viaggia, a volte aggiungendo qualche membro. Però lui è costretto, la sua situazione è un po' particolare...».
«Awk! Guarda! Delle case!» esclamò Chatot.
«Eccoci arrivati a Lili, Lucas!» disse Kukui «Qui si venera Tapu Koko, il protettore di Mele Mele».
Il villaggio era un luogo semplice, piccolo e composto da casette di legno. Una piazza nella parte alta aveva al centro un piccolo palco per la lotta.
«Dunque, la mia assistente dovrebbe essere qui...» sospirò Kukui guardandosi intorno «Ti va di cercarla Lucas? Io resterò qui nel caso in cui torni. Tra poco dovrebbe arrivare anche il Kahuna».
«Certo, nessun problema, vero Chatot?».
«Awk, ma com'è fatta questa assistente?».
«Oh, è vestita di bianco e ha i capelli biondi».
Lucas ringraziò e partì alla ricerca, con lo zaino che gli appesantiva leggermente la schiena. Mentre saliva i gradini che portavano alla piazza alta, gli parve di vedere una persona corrispondente alla descrizione avventurarsi in un sentiero poco oltre un boschetto. Vi si diresse e lesse il cartello all'entrata.
Per il Tempio del Conflitto.
Doveva essere un tempio legato a Tapu Koko. Entrò nel sentiero e ne percorse la salita costellata di statue, notando davanti a lui una ragazza che parlava rivolta a qualcosa che si agitava nella borsa.
«Ti prego, non agitarti!» esclamò.
Prima che Lucas potesse avvicinarsi, la ragazza prese a correre, trascinata dalla borsa, quand'ecco che un piccolo Pokémon ne uscì. Era blu e viola, a forma di nuvola e con una faccia sorridente. Emetteva dei versi simili a un sonaglio.
«Nebulino, torna qui!» pregò la ragazza.
Il Pokémon non la ascoltò. Si fiondò in avanti, volando verso un ponte di legno sospeso su un alto dirupo sul cui fondo scorreva veloce un fiume. Era davvero felice e spensierato, ma purtroppo i suoi movimenti attirarono l'attenzione di un gruppo di Spearow, che si avventarono subito su di lui.
Lucas si precipitò dalla ragazza, che osservava la scena impotente, con le lacrime agli occhi. Si girò verso di lui e lo squadrò.
«Posso aiutarlo, se vuoi» disse Lucas in fretta.
«Sì, ti prego, salva Nebulino, lo aiuterei io, ma ho troppa paura... Mi tremano le gambe...!».
Senza pensarci, Lucas si avventurò sul ponte. Le assi di legno cigolavano e scricchiolavano sotto il suo peso, ma non si fermò finché non arrivò al piccolo Pokémon che piangeva disperato.
«Awk! Sparite, bifolchi!» strepitava Chatot sulla sua spalla agitando le ali.
«Chatot, usa Schiamazzo, subito!» ordinò Lucas tentando di difendersi dai becchi e dagli artigli con le braccia.
«Awk, subito, subito!».
Il Pokémon si librò in aria, ma prima che potesse attaccare, il piccolo Nebulino iniziò a brillare di un'intensa luce azzurra. Ci fu un'esplosione e gli Spearow furono allontanati, ma il ponte crollò. Mentre cadeva verso il fiume e sia Chatot che la ragazza gridavano, Lucas vide gli Spearow gettarsi in picchiata verso di lui.
Ma accadde qualcosa di incredibile.
Un lampo giallo accecante e gli Spearow furono scagliati via da getti di elettricità, mentre Lucas si ritrovò tra le braccia sottili ma robuste di un Pokémon giallo e nero che non aveva mai visto prima. La creatura lo depositò accanto alla ragazza, poi si parò davanti a loro, emise il suo verso e ripartì verso il cielo, veloce come un fulmine.
Mentre si rialzava, Lucas ebbe l'occasione di osservare la ragazza. Aveva i capelli biondi e gli occhi verdi e un viso dolce, ma segnato da una profonda malinconia e tanta insicurezza. Indossava un vestito bianco con un cappello in tinta e a tracolla portava una borsa grigia.
«Nebulino, torna immediatamente nella borsa, prima che accada qualcosa di peggio!» ordinò, poi aggiunse, rivolta all'allenatore: «Grazie per averlo salvato, ti sono debitrice... Mi chiamo Lylia... Tu invece? Sono qui da un po', ma non mi pare di averti mai visto...».
«Io mi chiamo Lucas» disse il ragazzo sorridendo «Sono arrivato da poco dalla regione di Sinnoh, piacere di conoscerti».
«Sinnoh, caspita... È abbastanza lontana da qui, vero? Comunque, posso chiederti di non parlare a nessuno di Nebulino?».
«Beh, ma certo, conta pure su di me».
«Sei veramente gentile... Grazie. Mi accompagneresti al villaggio allora? Con te accanto mi sentirei più sicura...».
«D'accordo, non preoccuparti, lo faccio volentieri».
«Awk, non preoccuparti!» aggiunse Chatot posandosi di nuovo sulla spalla di Lucas.
Prima che potessero scendere, la Pokémon notò un oggetto a terra e lo fece vedere anche ai due ragazzi.
«Oh!» esclamò Lylia sorpresa «Deve averlo lasciato Tapu Koko per te! Non so se lo sai, ma il Pokémon che vi ha salvati era proprio lui... Ma non so cosa sia quella...».
Lucas raccolse una pietra lucente ai riflessi del Sole e commentò semplicemente con un: «La mostrerò a Kukui e al Kahuna, forse sanno qualcosa: non ho mai visto nulla di simile».
Mentre scendevano, l'allenatore, preso da un pensiero, si voltò di scatto verso Chatot.
«La parola "bifolco" te l'ha insegnata Bran, vero?» chiese con un sorriso.
«Awk! Mi piace Bran, mi dà sempre i biscotti!» commentò la Pokémon contenta.

Pokémon Fanfiction-Avventura ad AlolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora